| Anno | 2025 |
| Genere | Drammatico, |
| Produzione | Italia |
| Durata | 111 minuti |
| Regia di | Monica Guerritore |
| Attori | Monica Guerritore, Tommaso Ragno, Beatrice Grannò, Lucia Mascino, Roberto De Francesco Alvia Reale, Francesca Cellini, Edoardo Purgatori, Giampiero Judica, Luca Lazzareschi, Antonio Zavatteri, Diego Migeni, Stefano Rossi Giordani, Lucia Lavia, Claudio Vanni, Chiara Bassermann, Massimiliano Vado, Elena Funari, Luca Pusceddu, Marco Simeoli. |
| Uscita | giovedì 6 novembre 2025 |
| Distribuzione | Notorious Pictures |
| MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni. |
|
|
Ultimo aggiornamento martedì 28 ottobre 2025
Il primo film su Anna Magnani e la prima prova da regista per il cinema di Monica Guerritore che la interpreta.
|
CONSIGLIATO SÌ
|
Il primo film sulla più grande interprete italiana amata in tutto il mondo, Anna Magnani, si concentra nella notte del 21 marzo 1956 quando vince il Premio Oscar come miglior attrice per La rosa tatuata. La notte dell'attesa la passerà tra i vicoli e le piazze di Roma, tra la gente del popolo che la ama e le memorie che abitano il suo cuore. Questo il leitmotiv che unisce tutti i grandi accadimenti della vita di Anna Magnani accompagnata dalle persone che le sono state più vicine come Suso Cecchi D'Amico e Carol Levi insieme ai grandi amori come quello travagliato per Roberto Rossellini, «un'impronta nel cuore che vive anche quando il tempo ha cancellato tutto il resto».
C'è qualcosa di ammaliante nelle interpretazioni di Monica Guerritore. Come se cadesse qualsiasi filtro tra l'attrice e il personaggio.
Recentemente le è accaduto a sorpresa nella serie di Pappi Corsicato Inganno e ora in Anna che sembra fatto a sua immagine e somiglianza. Non a caso segna anche il suo debutto da regista. Scritto, diretto e interpretato da lei medesima per un'identificazione di una donna che si chiama Anna Magnani ma si legge Monica Guerritore. Per come abita il lato più intimo e privato della grande attrice, per come immagina le derive notturne per la Capitale di lei che è stata pure Mamma Roma ovvero «il simbolo della città» come la chiama Federico Fellini nel suo di Roma e lei sorniona risponde: «Che so' io?». E chi è Anna Magnani? La lupa e la vestale che vaga per la Capitale notturna accanto a Tennessee Williams dal cui dramma La rosa tatuata Daniel Mann trae un film che le fa ottenere la statuetta, prima attrice in lingua non inglese. Anche in quell'occasione se ne va in giro per la Roma di notte a dare da mangiare ai suoi amati gatti. Intorno a lei, quando rientra a casa con la notizia fresca fresca dell'Oscar, i suoi collaboratori tra cui Ferruccio Ferrara, lo storico agente che la affida alla grande Carol Levi alle prime armi, e poi Suso Cecchi D'Amico. Antonello Trombadori.
Una serie di personalità da far girare la testa. Lo sguardo di Monica Guerritore su Anna Magnani via via si apre e include il viaggio a Cannes con Rossellini, Fellini e Amidei per la Palma d'Oro per Roma città aperta, il figlio adorato con la poliomielite, la rottura con Rossellini (interpretato in sottrazione da Tommaso Ragno), l'incontro con Montanelli, la rottura con Camerini, l'incontro con Moravia, la rottura con Ponti e Pasolini solo evocato e criticato. La carrellata di uomini che tentano, in modi diversi, di dominarla è mostrata da Guerritore in contrapposizione a quella di alcune donne che le sono state molto vicine e l'hanno sempre sostenuta, Suso Cecchi D'Amico e Carol Levi in primis ma anche una prostituta molto felliniana conosciuta per strada o la sua stessa governante Ada. La regista, per raccontare tutto questo, sceglie uno stile retrò pieno di consapevolezza e anche di una certa dose di coraggio, ad esempio con l'utilizzo del ralenti. Ciò che può sembrare un limite è un uso simbolico del nostro grande cinema del passato. Anna è un film eccessivo, ha un'anima melò tenuta a freno, è appassionato e appassionante, è un continuo close-up sul volto di Monica Guerritore che fa la Magnani, con la sua voce umana, e con lei si identifica. Come nel periodo in cui il cinema non la chiama più che è un'esperienza a cui un attore o un'attrice non riesce, giustamente, mai ad abituarsi. Guerritore si (ri)conquista così, con le unghie e con i denti, il suo spazio nel cinema e lo fa con un film libero, slabbrato, personale e con grande personalità.
Anna Magnani, chi era costei? La risposta vale il debutto alla regia di Monica Guerritore, anche protagonista e sceneggiatrice (con la revisione dello scomparso Andrea Purgatori, cui il film è dedicato): in cartellone nella sezione Grand Public della Festa del Cinema di Roma, è Anna. Fotografia di Gino Sgreva, montaggio di Massimo Quaglia, scenografie di Tonino Zera e costumi di Nicoletta Ercole, [...] Vai alla recensione »