Documentario su Libero De Rienzo, ripercorre vita e carriera tra cinema e teatro, tra testimonianze di colleghi e amici che ne celebrano talento e umanità. Espandi ▽
Il 15 luglio, a Roma, scompare a soli quarantaquattro anni l'attore Libero De Rienzo, uno dei volti più riconoscibili del cinema italiano del nuovo millennio. Attraverso alcune immagini di repertorio e le testimonianze di Elio Germano, Paola Cortellesi, Pietro Sermonti, Michele Riondino, Micaela Ramazzotti, Valeria Golino, Willie Peyote, Stefano Fresi, Marco Risi, Massimiliano Bruno, Claudio Santamaria, Emanuele Trevi e molti altri, il documentario ne ripercorre la vita e la carriera, dall'exploit con Santa Maradona passando per il teatro fino all'ultima interpretazione in Takeaway. Emergono così la sua generosità, la vitalità istintiva, l'onestà senza compromessi e soprattutto la capacità di lasciare un segno indelebile in chi lo ha conosciuto personalmente o ammirato sullo schermo. Recensione ❯
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Attraverso volti che sembrano eterni, il film ci accompagna in uno dei luoghi più identitari della capitale: Porta Portese. Espandi ▽
Racconta il cuore pulsante di Porta Portese, tra voci, ricordi e sogni che non vogliono sparire, in un'ultima resistenza contro il tempo e il digitale. Recensione ❯
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Un film documentario che esplora la magia del cinema attraverso molteplici sguardi. Espandi ▽
Il cinema Odeon di Milano ha chiuso i battenti per diventare un centro commerciale per upper class. È stato per anni, nella sua sala principale, uno dei locali anche architettonicamente più interessanti dell’intero circuito cinematografico milanese. Proprio da questa sala inizia la narrazione di Pupi Avati sui propri film e sulla sua idea di cinema. Tomaso Pessina, che di Avati è stato assistente alla regia ed è nipote, ci offre un’interessante riflessione sul cinema di un autore nonché sulla magia della settima arte. Ne esce il ritratto di un uomo che, partendo da venditore di surgelati, ha offerto il calore della propria umanità e passione per il cinema ad ogni sua opera. Dalle più riuscite a quelle con minore presa sul pubblico. Tutte però animate dalla ricerca di quell’incanto che avvolse lui e gli amici dopo la visione di un film che per titolo aveva un numero: 8 e ½. Da quella visione non è nata una carriera (definizione banale). È nata una necessità di comunicare emozioni e riflessioni sul tempo, sul suo scorrere e su come l’animo umano cerchi di trovare, nel suo fluire, una propria consistenza. Recensione ❯
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Un film su un giovane siciliano afflitto da incubi e visioni, a cui viene diagnosticata la schizofrenia. Espandi ▽
Raz è un giovane uomo tormentato da incubi e visioni. Per trovare l'origine del suo malessere torna nella nativa Sicilia dove ritrova la madre Teresa, segregata in casa da un disagio mentale. Da tempo Raz non riesce più a guardarsi allo specchio, e cerca di capire come sia entrato in quel buio che lo circonda. E forse un'indicazione gli arriverà da una ragazza africana la cui familiarità con i riti pagani dello Juju ha qualcosa in comune con l'esperienza traumatica infantile che ha segnato la vita del ragazzo.
Lo Scuru, ispirato al romanzo omonimo di Orazio Labbate, è l'opera prima di Giuseppe William Lombardo, nato e cresciuto in Sicilia e intenzionato a raccontare la sua terra come un'alternanza di luci abbaglianti e ombre profonde in cui si può precipitare come in pozzi senza fondo.
Il film vuole ad ogni costo esporre alla vista, all'udito e ai sensi di chi guarda, immergendo lo spettatore in un dolore che non riesce a dirsi e che condiziona ogni cosa, dall'interno verso l'esterno. Recensione ❯
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Il mondo di Ilary Blasi, mondo, una normalissima vita eccezionale da conduttrice televisiva tra le più amate d'Italia. Espandi ▽
Dopo averci raccontato con Unica la sua versione sulla separazione dal marito, a un anno di distanza Ilary Blasi è pronta a farci entrare nella sua "nuova" vita. Ilary è una serie divertente, senza filtri, che trascina lo spettatore nel dietro le quinte della vita di una delle protagoniste più amate della tv italiana. Una donna in grado di far coesistere gli aspetti più glam delle giornate sotto i riflettori a quelli più riservati e intimi; che vive ogni giorno della sua vita così come è abituata a raccontarsi: con autoironia e leggerezza. Una vita che, adesso, è di nuovo pronta a riprendere il suo cammino con la solita determinazione e simpatia, le amiche di sempre e Bastian, che per la prima volta vedremo e sentiremo raccontarsi, a partire dal giorno del loro primo incontro. Recensione ❯
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Dopo uno stupro, Thea affronta il trauma attraverso la danza, l'amore e la maternità. Un film intimo che celebra empatia, resilienza e rinascita personale. Espandi ▽
Dopo aver subito il trauma di uno stupro di gruppo, la danzatrice Thea affronta il dolore attraverso le sue coreografie, trasformando la sua vulnerabilità in un coraggio silenzioso ma feroce. Con il sostegno incrollabile del suo compagno Thiago e l'amore del cane Mandinga, Thea scopre uno spazio sicuro per ricomporre il suo mondo in frantumi. La nascita del figlio Monan ridefinisce il suo rapporto con il corpo e il senso di sé. Seguiamo le lotte più intime di Thea attraverso i suoi video-diari personali, intrecciati con la tenera lente del suo amico d'infanzia, il regista Felix. Il film mette in luce il ruolo vitale dell'empatia, della dignità e dell'amore nei momenti di oscurità. Recensione ❯
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Un film che si immerge in uno spazio di eccezione: un regime carcerario retaggio del passato, sul punto di scomparire, lontano dalla nostra società, ma di cui è allo stesso tempo una diretta emanazione. Espandi ▽
In Sardegna, nascoste in luoghi quasi inaccessibili, esistono ancora oggi tre delle ultime colonie penali attive in Europa. Qui, in queste case di lavoro all'aperto, i detenuti scontano la pena dividendo il loro tempo tra le mura della cella e il lavoro: coltivano la terra, allevano animali da pascolo, svolgono compiti di manutenzione della stessa struttura in cui sono rinchiusi.
A Isili, Mamone, e Is Arenas i detenuti sono perlopiù persone migranti. Ignoriamo la loro provenienza, il reato per cui sono stati rinchiusi, per quanto tempo ancora dovranno stare lontani dal mondo. Il lavoro scandisce il tempo fermo e dilatato della prigionia, in cui l'uomo e animale vivono a stretto contatto.
Il dispositivo di sorveglianza e repressione sembra ripetersi immutato di fronte alla macchina da presa, di colonia in colonia. Cambiano i volti, le guardie e i condannati, ma il sistema di controllo rimane il medesimo. Nell'ex colonia penale dell'Asinara, quando il rapporto tra carceriere e carcerato viene meno, tra le rovine delle prigioni abbandonate emerge una nuova dialettica di sopraffazione, che vede a confronto l'animale in libertà di fronte all'essere umano. Recensione ❯
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Un racconto di emarginazione, di periferie fisiche e mentali, di luoghi oscuri fuori e dentro. Ma anche di creatività, resistenza e voglia di vivere. Espandi ▽
Antonio Morabito segue l'attività di Stefano Romani, un socioperatore che si occupa di un gruppo molto eterogeneo di disabili ai quali vuole far raggiungere il massimo grado possibile di liberazione sul piano espressivo, riuscendo anche a far riemergere vissuti spesso rimossi.
Il ritratto di un operatore capace di entrare in contatto con l'umanità profonda che alberga dentro anche alle persone apparentemente più chiuse.
Oggi si parla tanto di disabili (abbiamo anche un Ministero ad hoc) ma poi le barriere (non solo architettoniche) restano. Le persone come Stefano Romani fortunatamente suppliscono a quanto le strutture non riescono a realizzare. Che ci sia un documentario a testimoniare la loro attività si traduce in una frase che dovrebbe restare come monito: "Si può fare". Basta volerlo. Essendo magari disposti a fare anche passi indietro per poi poter ripartire. Recensione ❯
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Il film è liberamente tratto dal libro "Pino Daniele. Tutto quello che mi ha dato emozione viene alla luce" di Alessandro Daniele. Espandi ▽
Un lavoro capace di restituire le luci e le ombre di un'anima ribelle: quella di Pino Daniele. Un viaggio cinematografico che ripercorre gli anni difficili nei vicoli di Napoli, fino al trionfo artistico che lo ha reso una leggenda. Recensione ❯
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Una storia di caduta e rinascita, dove il ritorno alle origini e l'incontro con un amore passato si intrecciano con la riscoperta di sé. Espandi ▽
La parabola umana e sentimentale di Gianni Riccio - interpretato da Massimo Ghini - conduttore televisivo di successo travolto da uno scandalo giudiziario che lo costringe a rimettere in discussione tutta la sua esistenza. Recensione ❯
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Ai margini dell'Europa, un clan di passeurs afgani attende nell'ombra per guidare migranti oltre un confine metallico, tra fuochi, spari e una notte senza fine. Espandi ▽
Non lontano da una foresta nel buio, c’è un muro di metallo che segna l’inizio del confine con l’Europa. In lontananza intanto rimbombano le voci di altoparlante che sottolinea il divieto di avvicinarsi alla recinzione e dei colpi di arma da fuoco. Si intravedono poi a distanza delle sagome umane dalle luci di una tenda e vicino a fuoco. La loro presenza si percepisce anche dalle loro voci e dalla musica e i notiziari di una radio. Sono contrabbandieri afgani che aspettano di traghettare delle persone dall’altro lato del confine. Waking Hours, letteralmente ‘ore di veglia’, mostra un limbo spaziale e temporale. Un luogo che apre appena qualche squarcio nell’immagine per rivelare presenze e dettagli e il tempo dell’attesa, quello dei contrabbandieri che stanno aspettando. L’impronta autoriale dei due cineasti è subito evidente, forse fin troppo esibita. Il lavoro fotografico e sonoro è sicuramente notevole, ma la condizione esistenziale emerge con la stessa scansione dei lampi nell’oscurità. Per questo il vissuto rischia di essere sommerso dal rigore formale. Recensione ❯
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Lucio Corsi e sedici musicisti trasformano le rovine dell'Abbazia di San Galgano in un concerto unico, catturato interamente in pellicola 16mm. Espandi ▽
Notte, Abbazia di San Galgano. Tra le rovine di un luogo magico che si staglia in mezzo ai campi della Toscana, come da un altro pianeta atterrano due amplificatori giganti, sedici musicisti e i loro strumenti: nonostante la mancanza di un tetto nell'Abbazia, che consentirebbe al suono una facile via di fuga nel cielo, Lucio Corsi e i suoi sodali riescono a intrappolare la musica in un film originale e suggestivo, grazie anche alla scelta insolita di girarlo tutto in pellicola. "Sono passati più di dieci anni da quando io e Lucio ci siamo detti che avremmo voluto fare un concerto dentro l'Abbazia di San Galgano", racconta il regista. "Me la ricordo dalle gite in macchina da bambino e Tarkovskij, un posto magico, sospeso tra memoria e leggenda. Alla fine, ce l'abbiamo fatta, e suonarci dentro è stata un'esperienza unica che era obbligatorio immortalare con una cinepresa. Abbiamo deciso di farlo interamente su pellicola 16mm, alla vecchia maniera, per catturare l'autenticità delle immagini ed enfatizzare il potere viscerale del live". Recensione ❯
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Un documentario che omaggia lo scrittore Giorgio Faletti. Espandi ▽
Dal cabaret alla televisione, dalla musica alla letteratura, Faletti ha attraversato i territori più diversi dell'arte, conquistando generazioni di spettatori e lettori. È stato autore e interprete di canzoni di grande successo - tra cui "Signor Tenente", presentata a Sanremo - attore in film cult del cinema italiano, scrittore di noir come "Io uccido", best seller internazionale che lo ha consacrato tra gli scrittori italiani più letti al mondo. Il doc è un ritratto intimo, costruito attraverso interviste esclusive, filmati privati inediti, immagini d'archivio e le testimonianze di amici e colleghi che lo hanno conosciuto da vicino. Tra loro i compagni del Derby Club di Milano, Antonio Ricci e Nino Frassica, ma anche i musicisti Paolo Conte, Angelo Branduardi e Paolo Fresu, lo scrittore Giancarlo De Cataldo, Fausto Brizzi e Nicolas Vaporidis, che ricordano la sua memorabile interpretazione nel film cult Notte prima degli esami. Recensione ❯
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Un viaggio musicale e culturale che supera i confini del genere e celebra la vita di un artista che, oggi più che mai, continua a parlare al presente. Espandi ▽
Il documentario ripercorre le tappe attraverso la vita e l'opera del musicista, dalla gioventù a Lucca come erede brillante di un'antica dinastia di musicisti, agli esordi della carriera nazionale a Milano, fino ad arrivare all'apice del suo successo, raggiunto mentre si divideva tra il rifugio di Torre del Lago e i teatri internazionali. Un viaggio alla scoperta di un grande artista, che con la sua musica e il suo teatro è riuscito a farsi riconoscere in tutto il mondo. Recensione ❯
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