The Bad Guy

Film 2022 | Drammatico

Regia di Giancarlo Fontana, Giuseppe Stasi. Una serie con Luigi Lo Cascio, Stefano Accorsi, Claudia Pandolfi, Selene Caramazza, Fabrizio Ferracane. Cast completo Genere Drammatico - Italia, 2022, STAGIONI: 2 - EPISODI: 12

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Ultimo aggiornamento martedì 3 dicembre 2024

L'incredibile storia di Nino Scotellaro, pubblico ministero siciliano che ha dedicato tutta la sua vita alla lotta contro la mafia e che improvvisamente viene accusato di essere uno di coloro che ha sempre combattuto: un mafioso.

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L'incredibile storia di Nino Scotellaro.
a cura della redazione
mercoledì 6 marzo 2024
a cura della redazione
mercoledì 6 marzo 2024

Nino Scotellaro è un pubblico ministero siciliano che ha dedicato tutta la sua vita alla lotta contro la mafia. Ma all'improvviso tutto viene stravolto quando viene accusato da un mafioso e finisce condannato senza aver potuto provare la sua innocenza. Resosi conto di non aver più nulla da perdere, l'ex pm decide di mettere in atto un piano di vendetta e di diventare quel bad guy in cui le circostanze lo hanno trasformato.

Episodi: 6
Regia di Giancarlo Fontana, Giuseppe Stasi.

Una stagione che supera le aspettative con una narrazione avvincente e personaggi memorabili

Recensione di Gabriele Prosperi

L'archivio del boss latitante Suro (Antonio Catania), un prezioso scrigno di intercettazioni che svela legami compromettenti tra mafia e Stato, domina la scena nella seconda stagione di The Bad Guy. Questo strumento di potere, desiderato e temuto in egual misura, si trasforma in un catalizzatore di tensioni, avvicinando i protagonisti a un punto di non ritorno. L'archivio è una bomba a orologeria, pronta a esplodere e a ridefinire ogni equilibrio.

The Bad Guy, di cui avevamo già notato la capacità di riscrivere il genere mafia story grazie alla straordinaria cura tecnica e artistica, è una sorpresa nella sorpresa, dato che la seconda stagione supera decisamente le nostre aspettative.

Se la prima peccava di un leggero rallentamento nello sviluppo delle dinamiche tra i personaggi, questa nuova stagione mantiene alta l'attenzione con una narrazione molto più serrata e avvincente.

Luigi Lo Cascio torna in un ruolo esplosivo, dando nuova linfa a Nino Scotellaro, il magistrato divenuto Balduccio Remora (il "cugino dell'America del Sud") per infiltrarsi nella mafia e vendicarsi delle ingiustizie subite. Ora più lucido e consapevole, Nino si trova a esplorare territori sempre più ambigui, costretto a fare i conti con tradimenti devastanti e con il lato oscuro della propria anima. Teresa Suro (Giulia Maenza), la figlia del boss, diventa sempre più una figura chiave, capace di spingere Nino verso un'identità simbolica, specchio di una giustizia corrotta e di un mondo in cui i confini tra bene e male si fanno sempre più sfumati, espressione di una corruzione non più solo delle istituzioni, ma del concetto stesso di giustizia.

Anche Claudia Pandolfi, reduce del successo di Il ragazzo dai pantaloni rosa, si riconferma straordinaria nei panni di Luvi. Avvocata inizialmente descritta come risoluta e immersa nel mondo legale, il personaggio di Pandolfi evolve in una donna d'azione, mostrando un lato oscuro e imprevedibile che si traduce in una mimica facciale e in una recitazione su più livelli emotivi davvero ragguardevole, rendendo credibile ogni sfumatura di questa trasformazione.

Ma la vera sorpresa è Stefano Accorsi nei panni di Stefano Testanuda, un agente dei servizi segreti dal carattere glaciale, dai metodi brutali e con un'etica personale radicata nella zona grigia tra giusto e sbagliato. Accorsi interpreta un uomo solitario, guidato da una rigida disciplina e segnato da manie ossessivo-compulsive che (già dalla sua entrata in scena, in cui si cala da un elicottero in stile 007) riconosciamo come un unicum per la produzione italiana, frutto di settimane di preparazione con stuntman e con evidenti riferimenti metacinematografici.

Combinando la rigidità militare con un'ironia sottile e a tratti grottesca, Testanuda è un riuscito incrocio tra il Bodhi (Patrick Swayze) di Point Break e Anton Chigurh (Javier Bardem) di Non è un paese per vecchi. E soprattutto anche lui è un personaggio dall'alto tasso simbolico, in questo caso di un rapporto Stato-Mafia estremamente plausibile e contemporaneo, ormai istituzionalizzatosi e normato. Il confronto di Nino con la propria ombra si manifesta concretamente proprio attraverso il disequilibrio che si viene a creare tra lui - "buono incattivito" - e il supervillain di Accorsi. Lo scontro tra i due è inevitabile, ma anche procrastinato, rendendo entrambi i personaggi molto attrattivi e responsabili del nostro bingewatching.

La regia di Giancarlo Fontana e Giuseppe G. Stasi mescola abilmente dramma, thriller e, da questa stagione, il grottesco, catturando l'essenza di una realtà italiana che, spesso, supera la finzione in termini di assurdità. I nuovi episodi hanno così un taglio ironico e spietato, assimilando da un lato la lezione di Sorrentino, ma mantenendo sempre un forte sguardo oggettivo, seppur simbolico. È così che assumono profondità scene in cui il nipote di un ministro gioca a Risiko con generali e alti funzionari, o un acquario di orche assassine che esplode in faccia a una famiglia mafiosa. Al contempo, vengono molto valorizzati i personaggi femminili tutti, con una corrispondenza di questa valorizzazione anche a livello diegetico.

Oltre ad alcune scene d'azione spettacolari, vanno citate dal lato tecnico alcune scelte anch'esse estremamente valide: dall'utilizzo, dosato con attenzione, della CGI, alla cura musicale di Francesco Cerasi (che già notavamo nella prima stagione) competitiva con le produzioni statunitensi, aggiungendo sfumature italiane molto interessanti. Inoltre, spiccano alcuni cameo memorabili; tra tutti dobbiamo assolutamente citare quelli di Aldo Baglio e Carolina Crescentini che, seppur con delle brevi apparizioni, conferiscono alla serie un valore aggiunto, arricchendola di sfumature inaspettate e offrendo interpretazioni che ampliano la profondità emotiva e narrativa.

A metà strada tra iper e surrealtà, la seconda stagione di The Bad Guy spinge il pubblico a riflettere sui compromessi morali e sull'ambiguità delle istituzioni. Mentre Nino si addentra sempre di più nei panni di un Walter White all'italiana, la serie continua a sorprendere con colpi di scena e momenti di intensa introspezione, lasciandoci con il desiderio di scoprire cosa accadrà in futuro.

Episodi: 6
Regia di Giancarlo Fontana, Giuseppe Stasi.

Un'ottima serie che riscrive con successo il genere mafioso. Da guardare tutta d'un fiato

Recensione di Gabriele Prosperi

Il ponte sullo Stretto di Messina è divenuto realtà... ovviamente con l'intercessione della malavita e avendo ancora ben attive le trattative Stato-Mafia. In questa Italia dell'immediato futuro il magistrato Nino Scotellaro (Luigi Lo Cascio), vuoi per la sua indole irosa e i suoi modi imprevedibili, viene accusato ingiustamente di essere colluso con il boss di Cosa Nostra Mariano Suro, responsabile della morte di un suo collega e padre di sua moglie Luvi Bray (Claudia Pandolfi). Dopo un'imprevista fuga dalla detenzione, il magistrato deciderà di trovare giustizia passando per un'altra strada, non potendo più esercitare ed essendo dichiarato morto: quella della vendetta di sangue.

Sin dalla trama la serie presenta molti elementi potenzialmente innovativi per una mafia-story all'italiana: aleggiano infatti le possibili letture auto-critiche nei confronti di una giustizia non ben applicata e che rincorre costantemente i malavitosi.

Molti recenti articoli hanno fatto perno sulla similitudine del racconto a "Il conte di Montecristo", a Face Off, passando per Sciascia e "L'Odissea", ed effettivamente nella serie creata da Giuseppe G. Stasi e Giancarlo Fontana per Prime Video, prodotta da Indigo Film, possiamo rintracciare questi riferimenti; ciononostante è forse un altro prodotto recente, e proveniente dalla serialità americana, che indirizza il racconto maggiormente: parliamo di Breaking Bad. La parabola verso il basso, verso una redenzione e al contempo la ricerca di "ciò che ci meritiamo" è assai simile, in potenza, a quella del nostro amato Walter White e, benché Lo Cascio presenti un individuo più razionale e moderato di Bryan Cranston, la discesa all'inferno - almeno nei primi tre episodi - è assai vicina.

The Bad Guy è un'ottima serie sotto moltissimi punti di vista: a livello formale non sbaglia di una virgola, l'ottima fotografia e le scelte registiche sono molto interessanti, il montaggio serrato e la giusta, attenta, congiunzione musicale che spazia da Mina agli Swans, passando per Battiato e Santana, offrono un buon esempio di cosa la produzione italiana - se messa nelle giuste condizioni di lavoro - può offrire anche nel mercato locale. Sorprendente inoltre è il lavoro di Pandolfi, che ci dona forse una delle sue migliori interpretazioni e alcuni spaccati psicologici di un'avvocata dura, razionale e al contempo ferita e vulnerabile.

È però il ruolo di Scotellaro al centro della storia e la sua parabola discendente stimola moltissimo il nostro palato nei primi episodi: un magistrato che, apparentemente, si muove al confine della legalità e che, proprio per questa sua capacità di essere borderline (tanto nei rapporti coi colleghi quanto nelle scelte operative) viene incastrato da Cosa Nostra. È proprio su questo margine che i primi tre episodi si muovono e che, però, viene abbandonato negli ultimi tre. Purtroppo! Perché la necessità di prolungare la serie a una seconda stagione - molto sensibile al cambio di volta temporale di metà stagione, segnato anche dalla distribuzione degli ultimi tre episodi successivamente - comporta un rallentamento narrativo fin troppo percepibile, abbandonando quella doppia natura del personaggio che viene anticipata a inizio stagione da un flashforward.

Sappiamo che Scotellaro - dopo aver preso i panni di Balduccio Remora, cugino di una delle famiglie siciliane - finirà per essere circondato dagli agenti del ROS (dove troviamo la linea narrativa LGBT grazie alla sorella di Scotellaro, Leonarda, interpretata da una bravissima Selene Caramazza).

Questo "allungamento" narrativo non impedisce però alla serie di rimanere sul pezzo e di raccontare una storia di mafia in una modalità decisamente nuova e non appesantita dalla testimonianza, dalla retorica e da intermezzi di romanticismo molto spesso gratuiti o poco interconnessi, come spesso accade nel genere italiano. Nel suo complesso, The Bad Guy raggiunge con successo il suo intento: quello di raccontare una storia di mafia come se fosse un dramma, potremmo dire shakesperiano, con una buona dose di cinismo che spinge il racconto verso la satira. Una serie da guardare tutta d'un fiato e che si proietta con successo alla seconda stagione.

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
venerdì 16 dicembre 2022
JonnyLogan

Dopo una vita trascorsa a combattere la mafia il magistrato Nino Scotellaro viene accusato di essere membro di cosa nostra ed è incarcerato all’Ucciardone al termine di un processo fatto di accuse infamanti. Da quel momento Nino progetta la propria vendetta decidendo di diventare quello di cui è accusato. La serie firmata da Fontana e Stasi e scritta assieme a Ludovica Rampoldi [...] Vai alla recensione »

venerdì 16 dicembre 2022
JonnyLogan

La serie firmata da Fontana e Stasi e scritta assieme a Ludovica Rampoldi e Davide Serino, sigla un cambio di registro del genere thriller a sfondo mafioso divenendo fonte innovativa per una narrazione un tempo appannaggio di uomini dello stato dediti alla lotta a cosa nostra. Le vicende di Nino Scotellaro, Luigi Lo Cascio, in una delle sue performance migliori e intrisa delle proprie radici enfatizzate [...] Vai alla recensione »

venerdì 16 dicembre 2022
figliounico

Grottesca, ironica, surreale, black comedy all’italiana in sei episodi. Il soggetto prende spunto da fatti reali per la messa in scena di una storia completamente romanzata. A meno che non si voglia fare cinema verità (ma ne nascono ancora di Petri e di Rosi?) è un approccio corretto per trattare argomenti seri in modo divertente, già sperimentato, sebbene in forme diverse ma analoghe, da Pif nel [...] Vai alla recensione »

martedì 13 dicembre 2022
simone.torino

Dopo tutto il rumore su "finalmente una serie italiana all'altezza delle migliori", le aspettative erano alte. Purtroppo deluse già dopo i primi due episodi. I difetti delle serie e del cinema nazionali sfortunatamente rimangono, e in forte evidenza: scrittura in bilico tra grottesco e implausibile, con personaggi privi di profondità psicologica e il costante sottotesto [...] Vai alla recensione »

martedì 13 dicembre 2022
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martedì 15 ottobre 2024
 

Regia di Giancarlo Fontana, Giuseppe Stasi. Una serie con Luigi Lo Cascio, Stefano Accorsi, Claudia Pandolfi, Selene Caramazza, Fabrizio Ferracane. Dal 5 dicembre su Prime Video. Guarda il trailer »

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mercoledì 6 marzo 2024
 

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Gabriele Prosperi

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venerdì 25 novembre 2022
 

Regia di Giancarlo Fontana, Giuseppe Stasi. Una serie con Luigi Lo Cascio, Claudia Pandolfi, Selene Caramazza, Fabrizio Ferracane, Vincenzo Pirrotta. Dall'8 dicembre su Prime Video.  Guarda il trailer »

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giovedì 3 novembre 2022
 

Regia di Giancarlo Fontana, Giuseppe Stasi. Una serie con Luigi Lo Cascio, Claudia Pandolfi, Selene Caramazza, Fabrizio Ferracane, Vincenzo Pirrotta. Dall'8 dicembre su Prime Video. Guarda il trailer »

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