Anno | 2023 |
Genere | Horror, |
Produzione | USA |
Durata | 98 minuti |
Regia di | Rob Savage |
Attori | Chris Messina, Sophie Thatcher, Vivien Lyra Blair, David Dastmalchian, Marin Ireland Madison Hu, Lisa Gay Hamilton, Maddie Nichols, Victoria Harris, Han Soto, Daniel Hagen, Elton LeBlanc. |
Uscita | giovedì 1 giugno 2023 |
Distribuzione | Walt Disney |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 2,35 su 14 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 5 giugno 2023
Adattamento di 'The Boogeyman' di Stephen King. In Italia al Box Office The Boogeyman ha incassato nelle prime 11 settimane di programmazione 789 mila euro e 388 euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NÌ
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La studentessa liceale Sadie Harper e la sua sorellina Sawyer vivono un momento delicato. La mamma è morta da poco e il babbo psichiatra, Will, è piuttosto affettivamente assente, non sembra avere tempo e attenzione sufficienti per loro, preso com'è dal suo dolore e dalle sue problematiche. C'è però di peggio. Un certo Lester Billings compare all'improvviso a casa di Will chiedendogli disperatamente aiuto. Nonostante non abbia un appuntamento, Will lo ascolta, ma capisce ben presto che non è lucido: parla di qualcosa di mostruoso che gli ha ucciso i tre figli, anche se tutti sospettano che li abbia uccisi lui. Appartatosi per chiamare la polizia, Will perde di vista Billings che muore proprio in casa sua, apparentemente suicida, trovato da Sadie, tornata anzitempo a casa dal scuola. I problemi però non finiscono lì. Morendo, infatti, il paziente sembra aver liberato nella casa un'entità malefica che si nasconde nei pertugi oscuri, pronto a uscirne per terrorizzare le sue vittime. Sawyer è la prima a rendersene conto, ma nessuno le crede. Per la famiglia Harper i guai sono appena cominciati e sono serissimi.
La figura del Boogeyman, in sostanza l'uomo nero della favolistica, è stata più volte evocata sullo schermo, basti pensare, per restare ai film che vi si sono rifatti anche nominalmente, a Mirror - Chi vive in quello specchio? di Ulli Lommel (con i relativi seguiti) e alla più recente saga iniziata con Boogeyman - L'uomo nero di Stephen T. Kay.
All'origine di questo nuovo film c'è però un breve racconto di Stephen King proveniente dalla famosa raccolta A volte ritornano, già più volte trasposto sullo schermo sotto la forma di cortometraggio. Vale la pena ricordare almeno il primo di questi short, diretto da Jeff Schiro nel 1982, a ridosso della pubblicazione del racconto, abbastanza fedele allo stesso e capace di creare una discreta atmosfera macabra, pur senza raggiungere particolari vette qualitative. Come capita normalmente con i racconti brevi (di King e di chiunque altro), nell'adattamento a lungometraggio si rende necessario aggiungere così tanta sostanza narrativa che alla fine del racconto originario resta solo lo spunto. Anche stavolta è più o meno così, con risultati non sempre convincenti perché diverse delle svolte narrative sembrano digressioni utili soprattutto a fare minutaggio.
La figura delle due sorelle è tratteggiata in modo però realistico e credibile, anche nella descrizione del loro intenso rapporto, in modo da sviluppare empatia con lo spettatore. Anche il rapporto delle sorelle con il padre incerto e turbato è reso in modo significativo, a testimoniare la sostanziale incapacità del mondo adulto di relazionarsi con quello dei figli. Ciò aiuta a tenere lo spettatore attaccato alla storia anche se la prevedibilità dell'insieme ne riduce l'impatto drammatico.
La creatura mostruosa è saggiamente lasciata nell'oscurità per gran parte del tempo ed è dipinta come la quintessenza del male: "è la cosa che viene a prendere i tuoi figli quando volti lo sguardo". È però, come vediamo anche e soprattutto quando nel finale viene mostrata in pieno, una figura mostruosa un po' generica, poco incisiva sia dal punto di vista visuale sia da quello concettuale, un po' troppo tipica e banale.
Rob Savage, autore dell'interessante Host e di Dashcam, due horror che abbracciavano tematica e stilemi da "nuove" tecnologie (found footage e così via), punta qui a un impianto più tradizionale, forse fin troppo. Cerca soprattutto di realizzare un horror ricco di atmosfera, traendo probabilmente il massimo, anche a livello di tensione (aiutato da qualche classico jump scare), da una storia non certo innovativa. Il clima cupo e angoscioso è comunque ben costruito sul trauma reale della perdita della madre su cui si innesta con buona efficacia la paura di un ignoto che si annida nei pertugi e nei ripostigli e si rivela più concreto del reale, derivando da antiche oscurità ancestrali e ataviche.
Puntando tutto sull'atmosfera, ma senza avere troppa storia, il film tende inevitabilmente a rallentare nella fase centrale per poi riprendersi, com'è nella natura degli horror, nel pirotecnico finale. Molto buone le prove di Sophie Thatcher, sensibile e determinata nel ruolo di Sadie, e della piccola Vivien Lyra Blair, molto espressiva, in quella della sorellina che ha paura dei mostri (e ne ha ben donde).
Tratto da un racconto di King, che si rifà al personaggio dell’uomo nero, presente nel folclore di tutti i popoli del mondo ed al quale si sono ispirati altri Boogeyman cinematografici, il film di Savage non brilla di certo per l’originalità del soggetto, eppure si distingue dagli analoghi horror soprannaturali per l’assenza dei preamboli tipici del genere, di solito un antefatto idilliaco che precede [...] Vai alla recensione »
Psichiatra in lutto, con figlie a carico, affronta la presenza demoniaca quando un cliente gli va a morire in casa... Dal racconto di Stephen King, ancora un film sull'uomo nero che infesta l'immaginario di piccoli e grandi (che erano piccoli) ovvero le angosce della famiglia. Thriller psicologico, più che horror, e nulla di splatter: il mostro c'è ma non c'è, siamo noi, sono loro, e tutto il bagaglio [...] Vai alla recensione »
Il trailer, furbescamente, prima manda avanti Stephen King e la sua «mente geniale», peraltro ormai sgualcita da tanti (troppi) adattamenti mediocri, e poi esibisce il brand Stranger Things (o meglio i produttori della serie, via la 21 Laps Entertainment del solito Shawn Levy), s'immagina l'esca più appetitosa per il target teen. È forse inutile, a questo punto, dirne di più, al massimo rifugiandosi [...] Vai alla recensione »
Nell'anno domini 2023, la narrativa di Stephen King, al cinema, è più che mai foriera di ispirazione, fonte inesauribile di adattamenti che spesso vanno a sostituire o affiancare quelli già girati qualche decennio fa. È stato il caso, quest'ultimo, dei recenti - e non esattamente memorabili - It, Pet Sematary e Firestarter, ispirati a celebri romanzi già oggetto di trasposizione negli anni '80 e '90; [...] Vai alla recensione »
Dal racconto di Stephen King "Il babau", sta nel volume "A volte ritornano". E forse è il caso di (ri)leggerlo e lasciar perdere il film. Non che sia brutto, s'è sofferto ben altro. Però è ordinario, sa di già visto e la delusione è grande considerato che Savage aveva diretto un paio di filmetti poveri ma inventivi, "Dashcam" e "Host". Al debutto in una produzione più ricca, sembra preoccupato di fare [...] Vai alla recensione »
The Boogyeman, libero adattamento dell'omonimo racconto di Stephen King del 1973, inizia come farebbe un qualsiasi horror appartenente al sottogenere della casa stregata per poi procedere sviscerando alcune tra le paure più ataviche e universali dell'essere umano, in primis quella del buio. Dopo la morte della moglie in un incidente d'auto, Will Harper (Chris Messina), terapeuta di professione, cerca [...] Vai alla recensione »
Stephen King non ha mai avuto una grande fortuna con gli adattamenti cinematografici dei suoi libri, tanto che quelli riusciti si contano sulle dita di una mano. "The Boogeyman", diciamolo subito, non è fra questi fortunati; al contrario, finisce per allungare la lista di quelli facilmente dimenticabili. Il film è infatti una versione edulcorata e poco fedele dello splendido racconto breve omo- nimo [...] Vai alla recensione »
Legge non scritta: quando si decide di portare al cinema un'opera di Stephen King o si generano capolavori (vedi un certo Stanley Kubrick) o si rischiano insuccessi clamorosi (se i titoli «The Mist» o «La torre nera» non vi dicono nulla, ebbene, un motivo c'è...). «The Boogeyman» - tratto da «Il babau», un racconto minore del Re del terrore - non fa eccezione posizionandosi senza dubbio nella seconda [...] Vai alla recensione »
Stephen King scrittore di culto, autore di una cinquantina di opere (horror e thriller tra i più iconici dell'ultimo mezzo secolo), ha visto molti dei suoi libri diventare opere cinematografiche e popolari serie tv ispirarsi (basti pensare al cult movie "Shining" con un superlativo Jack Nicholson). L'immaginario del settantacinquenne scrittore statunitense è ambientato in piccole cittadine di provincia [...] Vai alla recensione »
Una nuova trasposizione cinematografica tratta da Stephen King, The Boogeyman di Rob Savage, è la 52esima, confermando l'interesse del cinema verso lo sterminato repertorio del maestro dell'horror. Il film interpretato da Sophie Thatcher (Yellowjackets), Chris Messina (Air - La storia del grande salto), Vivien Lyra Blair (Obi-Wan Kenobi), Marin Ireland (The Umbrella Academy), Madison Hu (Bizaardvark), [...] Vai alla recensione »
«ChatGPT, scrivimi la sceneggiatura di questo horror, prendendo tutti gli stereotipi del genere, senza sorprese». Ecco, riassumendo, la sceneggiatura di The Boogeyman, liberamente tratto da un racconto di Stephen King, è più piatta dell'encefalo- gramma di un sasso. Mai una intuizione nel raccontare la storia di uno psichiatra e delle sue due figlie alle prese con l'uomo nero assassino.
Una domanda che spontaneamente sorge nell'affrontare The Boogeyman è quanto ancora, attraverso la paura del buio in un immaginario come quello dell'horror contemporaneo, si possa ragionare sulla sensazione di vuoto scaturita dall'incapacità di concepire una certezza al di là della superficie. Tra i grandi del genere Mike Flanagan forse oggi ne è il massimo analista.
Tratto dal racconto Il baubau di King pubblicato nella celebre antologia del 1978, A volte ritornano, diretto da Rob Savage, su una sceneggiatura di Scott Beck, Bryan Woods (autori di A Quiet Place) e Mark Heyman (Il cigno nero), The Boogeyman è un tradizionale horror estivo. Dopo la scomparsa della mamma, l'adolescente Sadie e la piccola Sawyer vivono con il padre Will, psicologo.
Che fosse capace di fare paura, Rob Savage lo aveva già dimostrato con i suoi due horror inventivi e a basso budget, Host (2020) e Dashcam (2021). Con il suo terzo lungometraggio The Boogeyman il giovane regista inglese (classe 1992) entra di diritto nella serie A: al timone ci sono infatti la 21 Laps di Shawn Levy e di Stranger Things, e la 20th Century, ormai di proprietà della Disney.