Louis Tomlinson - All of Those Voices

Dicembre 2015: la boy band One Direction si esibisce per l'ultima volta sul palco del talent show musicale "The X Factor", a Londra. Hanno appena pubblicato il loro quinto album ma non hanno un tour in programma. Si parla dell'esigenza di una pausa ma in realtà stanno per sciogliersi. Tutti gli altri - Zayn Malik, Niall Horan, Harry Styles e Liam Payne - continuano a incidere e ad andare in tour, ognuno per conto proprio. Per insicurezza, choc della separazione e altri problemi privati, Tomlinson sarà l'ultimo a farlo (e gli capiterà di incontrare sul palco dei festival musicali sia Payne che Horan). In una lunga intervista ravvicinata, composta di molteplici riprese posate e di momenti del tour, sia prima che dopo la pandemia, il cantante e compositore si apre a un racconto intimo, rivolgendosi direttamente al suo pubblico: tra lutti familiari, ostacoli, aspirazioni, incertezze e gratificazioni arrivate col decollo da solista, fino a un tour che riempirà gli stadi di tutto il mondo.

Con Louis Tomlinson e il suo manager Matt Vines nel ruolo di produttori esecutivi, All of Those Voices non poteva che essere un progetto estremamente controllato e autoreferenziale.

Nei 108 minuti del film, montati con abilità e senso del ritmo, quasi inesistente è lo spazio riservato al processo di creazione musicale, e per quanto non manchino i momenti live, gli estratti cantati sono ridotti al minimo. Molta enfasi è invece rivolta alla sfera personale, all'esibizione del dramma che commuove, in uno schema narrativo che prevede difficoltà iniziali, impegno e sacrificio, e quindi un successo quasi automatico, ma sempre dovuto alla sua base di ammiratori.

Tutto fa gioco, per illudere il pubblico che la distanza dall'idolo sia azzerata: la famiglia soprattutto: "All of Those Voices" probabilmente detiene il primato dei familiari accreditati. In prima fila i nonni dell'artista, seguiti dalle tre sorelle, il padrino e il figlio seienne (di madre ignota agli spettatori) trascinato sul palco come un Leone Lucia Ferragni, e concentrato a filmare il padre col cellulare. In questo trionfo di autopromozione pensosa, corrucciata, Tomlinson rivendica a più riprese di essere un anti divo, perché nato a Doncaster, dove si tengono i piedi per terra.

La cosa più interessante della visione è constatare che, mentre glorifica l'ascesa del suo protagonista assoluto, il film rispecchia fedelmente lo stato del mondo musicale nell'era post "American Idol" e "X Factor" (con Simon Cowell ovviamente citato a più riprese, insieme a James Corden e Jimmy Fallon): il ruolo cruciale dei social media, citati da Tomlinson come la più importante fonte di supporto e fiducia in sé stesso. Strumentali al successo dei live, principale fonte di incassi per l'industria (qui, dopo i titoli di coda, il pubblico ha tutto il tempo di inquadrare il QR con le informazioni sul tour 2023).

Contano i numeri: le prevendite del livestream post pandemico, la grandezza degli stadi, in una visione parcellizzata della musica, ridotta al frammento, all'evento, alle visualizzazioni di Just Hold On, cantata in tv a pochi giorni dalla morte della madre. Infatti il film esalta l'"eventizzazione" dei concerti - le fans che si accampano per giorni fuori dagli stadi seguendolo in più date, la security che nei Paesi più focosi le tiene a bada, l'ossessivo, programmatico ringraziamento di Tomlinson dal palco (it blows my fucking mind! I cannot fucking believe it! You're all fucking incredible for making it happen!).

È lui stesso a esplicitare il meccanismo del film, uno strumento pensato per cementare "il reciproco beneficio tra me e i miei fans". Un patto d'amore, di fiducia. Quel che conta è avercela fatta e dire grazie. 

Dopo l'uscita dell'album "Faith in The Future" (2022) - il secondo dopo "Walls" del 2020 - e la prima tournée mondiale da solista - che ha registrato il tutto esaurito - il cantante britannico Louis Tomlinson arriva anche al cinema con un documentario dedicato al suo percorso da artista, raccontato da un punto di vista intimo e personale. Louis Tomlinson - All of Those Voices è infatti uno sguardo inedito sulla vita e sulla carriera musicale dell'ex cantante degli One Direction, che decide di mostrare al pubblico anche gli angoli più nascosti e meno luminosi della sua esistenza, tutte quelle situazioni che gli hanno richiesto forza e determinazione.

Oltre a condurre lo spettatore nel dietro le quinte del Louis Tomlinson World Tour del 2022, il docufilm si propone di ricreare un'immagine a tutto tondo di un artista immerso in un mondo frenetico e caotico, in cui essere una superstar non rende immuni dal dover affrontare le difficoltà della vita, che talvolta si trasformano in vere e proprie tragedie personali.

Se da una parte il suo "Faith in the Future" ha riscosso un grandissimo successo debuttando al primo posto della Official Charts nel Regno Unito, Tomlinson ha dovuto far fronte anche a momenti molto duri nel corso degli ultimi anni, tra cui la morte della madre a soli quarantatré anni per una leucemia.

Persino la carriera da solista ha visto l'alternarsi di alti e bassi: inizialmente il musicista britannico faceva molta fatica a immaginarsi senza i suoi storici compagni. La decisione di intraprendere una carriera indipendente dagli altri membri degli One Direction arriva nel 2015, anno in cui la pop band inizia un periodo di pausa ancora in corso. Tomlinson comincia così a portare avanti alcuni progetti personali, esordendo con il brano "Just Hold On" prodotto in collaborazione con Steve Aoki e presentato durante la finale dell'X Factor britannico del 2016, dove il cantante esegue il singolo dal vivo per la prima volta, dedicandolo alla madre Johannah Poulston, da poco scomparsa.

Il rapporto con la madre è al centro anche del primo album di Tomlinson, "Walls", che in meno di ventiquattro ore dall'uscita si aggiudica il primo posto delle classifiche musicali internazionali di ben 47 Paesi del mondo.

Insomma, pur non riuscendo inizialmente a immaginarsi solista Tomlinson è riuscito, con grande fatica e impegno, a crearsi una carriera musicale di tutto rispetto, ma anche a entrare nel mondo della televisione - grazie soprattutto alla sua partecipazione come giudice a X Factor UK, che gli ha consentito di portare uno dei suoi concorrenti alla vittoria nel 2018 - e del calcio, giocando principalmente con i Docaster Rovers.

Louis Tomlinson - All of Those Voices è quindi una storia di coraggio e resilienza che mette a nudo le vulnerabilità e i successi di un uomo grazie alla regia di Charlie Lightening, che nel 2019 aveva già lavorato al documentario As It Was, incentrato sulla rinascita artistica e professionale del frontman degli Oasis Liam Gallagher.