Titolo originale | Kadib Abyad |
Titolo internazionale | The Mother of All Lies |
Anno | 2023 |
Genere | Documentario |
Produzione | Marocco, Egitto, Arabia Saudita, Qatar |
Durata | 96 minuti |
Regia di | Asmae Elmoudir |
Attori | Asmae Elmoudir . |
Tag | Da vedere 2023 |
MYmonetro | Valutazione: 4,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento martedì 14 novembre 2023
Un documentario che passa in rassegna la vita di una donna e la storia del Marocco. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Spirit Awards,
ASSOLUTAMENTE SÌ
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La regista Asmae El Moudir, insieme a suo padre Mohamed, allestisce un laboratorio nel quale realizza piccole miniature legate alla storia della sua famiglia, del suo quartiere e più in generale del suo Paese, il Marocco. Il suo obiettivo è quello di costruire, e di costruirsi, una memoria di cui è stata privata, sepolta dal tempo e da sua nonna Zahra. Quest'ultima, considerandole peccato, proibisce ogni tipo di immagine o fotografia, impedendo così l'accesso a ogni ricordo, sia questo piacevole o terribilmente doloroso. Riunendo tutta la propria famiglia, compresa la riluttante nonna Zahra, la regista ripercorre, con l'utilizzo delle miniature e le poche ma significative testimonianze dei vicini, una storia personale che passa anche dalla storia del suo Paese, toccando gli anni di piombo e quel tragico giorno del 1981.
The Mother of All Lies è un'esperienza filmica davvero unica, che ha la capacità stilistica di oltrepassare i confini del documentario più classico e la forza contenutistica delle grandi storie, quelle che meritano di essere raccontate con così tanta passione e con una così sorprendente creatività.
"Perché non permetti le foto, nonna?". Il documentario The Mother of All Lies, di Asmae El Moudir, si apre con questa domanda che la regista pone alla nonna Zahra, mentre prova il suo nuovo apparecchio acustico. Pochi istanti dopo, indispettita, l'anziana signora lo getta a terra con decisione. Quest'immagine forte fa da prologo a un documentario che ha nel cuore della sua narrazione il tema della memoria. Asmae El Moudir indaga nei labirintici ricordi della sua famiglia, di quel quartiere di Casablanca in cui è cresciuta e in cui è diventata una donna, privata però di una memoria che per estensione metaforica, come sua nonna fa con le fotografie, anche il suo Paese ha deciso di cancellare. La giovane regista guida lo spettatore, con grande maestria narrativa, nel cuore di due storie che si intrecciano costantemente: quella della sua famiglia e quella tragica e straziante di quel giorno del 1981, in cui molti manifestanti, in protesta per l'aumento del prezzo del pane, morirono o furono torturati, sotto i colpi di una repressione violenta del governo. Da quel giorno il Paese ha deciso di cancellare dalla propria storia quel terribile evento, ma è impossibile sradicarne le conseguenze dalla mente di chi lo ha vissuto. In questo senso, le testimonianze toccanti di alcuni personaggi del documentario si fanno immagine e tornano a vivere nelle miniature che la regista e il padre costruiscono. Il ricordo raggiunge quindi una catarsi a tratti drammatica e dolorosa, perché sepolta o repressa. La messa in scena si illumina e ogni miniatura sembra avere il potere di raccontare una storia sempre diversa.
The Mother of All Lies è più simile a un'opera d'arte che a un documentario. Scegliendo consapevolmente, infatti, la regista decide di abbandonare consuetudini e regole proprie del metodo documentaristico a favore di uno stile personale che abbraccia la drammaturgia più pura. Questa scelta, che è anche una peculiarità determinante, permette al pubblico di approcciarsi ai personaggi, e quindi alla storia, con una disinvoltura più naturale e inconsciamente più profonda, priva di sovrastrutture. Nonostante la giovane età, la regista riesce a padroneggiare il mezzo con grande capacità espressiva, riducendo al minimo il peso della telecamera, tanto che si ha sempre la sensazione che non ci siano filtri tra chi guarda e la messa in scena, cosa rara soprattutto in questo tipo di prodotti.
The Mother of All Lies è un’esperienza filmica davvero unica, che ha la capacità stilistica di oltrepassare i confini del documentario più classico e la forza contenutistica delle grandi storie, quelle che meritano di essere raccontate con così tanta passione e con una così sorprendente creatività.
La giovane regista guida lo spettatore, con grande maestria narrativa, nel cuore di due storie che si intrecciano costantemente: quella della sua famiglia e quella tragica e straziante di quel giorno del 1981, in cui molti manifestanti, in protesta per l’aumento del prezzo del pane, morirono o furono torturati, sotto i colpi di una repressione violenta del governo.
The Mother of All Lies è più simile a un’opera d’arte che a un documentario. Scegliendo consapevolmente, infatti, la regista decide di abbandonare consuetudini e regole proprie del metodo documentaristico a favore di uno stile personale che abbraccia la drammaturgia più pura.
Il cinema come strumento per rimodellare la costruzione del rimosso. La regista marocchina Asmae el Moudir - classe 1990, già giornalista-documentarista per Al Jazeera, BBC e Al Araby TV - porta in Un Certain Regard a Cannes 76 The Mother of All Lies (Kadib Abyad), potente e suggestivo film attraverso il quale tenta di riportare a galla i "segreti" della sua famiglia e quelli del suo paese, coinvolgendo [...] Vai alla recensione »