Anno | 2023 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Italia |
Regia di | Teresa Sala, Tiziana Francesca Vaccaro |
Uscita | lunedì 9 ottobre 2023 |
Distribuzione | OpenDDB |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 9 ottobre 2023
Un documentario on the road alla ricerca della Cura: incontri, visioni e utopie di chi ha bisogno di cura e di chi con la cura ci lavora. In Italia al Box Office Careseekers - In cerca di cura ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 2,1 mila euro e 975 euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Le persone anziane spesso finiscono con il necessitare di attenzioni e cure particolari. Queste possono provenire da più soggetti: i familiari, le badanti, le strutture definite 'case di riposo' ecc. Il documentario si interroga, grazie alla collaborazione di un gruppo di donne che si occupano da tempo della questione, su quali possano essere le condizioni più favorevoli sia a chi è assistito che a chi assiste.
Se l'Italia pensa di poter essere nel prossimo futuro un Paese per vecchi deve ripensare alla proprie modalità di assistenza.
Si riuniscono sotto la definizione associativa di "Laboratorio di pensiero e parola" a Fabbrico, cittadina in provincia di Reggio Emilia le donne che si trovano al centro della riflessione che Sala e Vaccaro propongono all'attenzione di chi vedrà questo loro lavoro. È grazie alle loro discussioni di persone che o hanno affrontato il problema con parenti o lo vedono davanti a sé in tempi brevi che si dipana un percorso che va poi ad individuare delle reali condizioni di bisogno e di soddisfacimento dello stesso.
Perché l'aspettativa di vita nel nostro Paese è cresciuta ma non lo è altrettanto, perlomeno per quanto riguarda la visione complessiva a livello statale, la risposta sul piano assistenziale e sanitario. Il documentario ci propone situazioni di vita vissuta e aiuta a comprenderne le problematiche soprattutto chi ancora non le sta vivendo ma potrà o dovrà fronteggiarle nel prossimo futuro. Perché non esiste una soluzione esaustiva. Chi si è occupato dei propri familiari anziani ha corso il rischio (soprattutto se maschio) di cercare di evitare di guardare al problema in maniera oggettiva quasi che il dolore di accettare il decadimento di un proprio genitore fosse difficile da elaborare.
La soluzione della presenza di una badante invece è legata a una molteplicità di necessità di adattamento reciproco che spesso rappresentano delle incognite. Con in più il fatto che chi arriva da noi da Paesi lontani lo fa per necessità, lasciando coniugi e figli e quindi non trovandosi in una condizione di serenità. Quella condizione che sarebbe necessaria anche nelle strutture assistenziali dedicate agli anziani dove il personale infermieristico opera in costante carenza di organico.
Ecco allora, in questa narrazione suddivisa in capitoli, una proposta utopica che però è già stata sottoposta a verifica in un gruppo ristretto. E.H. Galeano scriveva: "L'utopia è come l'orizzonte: cammino due passi e si allontana due passi. Cammino dieci passi e si allontana dieci passi. L'orizzonte è irraggiungibile.
E allora a cosa serve l'utopia? A questo: serve per continuare a camminare".
L'ultima parte di questo film ci propone una possibilità di cammino che merita di essere presa in considerazione.
Cosa significa, realmente, avere e ricevere cura? Se lo chiedono i protagonisti di quattro storie - Vanni e Natalia, che hanno assistito le rispettive madri; la badante Vasilica; le operatrici sanitarie di una RSA; quattro amiche decise a passare insieme la vecchiaia in Sardegna -, e provano a dare risposte attraverso idee, confronti, esperienze. A seguire i differenti milieu di questo piccolo film, [...] Vai alla recensione »