Anno | 2023 |
Genere | Animazione |
Produzione | Cina |
Durata | 118 minuti |
Regia di | Liu Jian |
Attori | Jia Zhangke . |
Tag | Da vedere 2023 |
MYmonetro | 3,17 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 13 febbraio 2023
Un gruppo di studenti si prepara ad affrontare un mondo che sta cambiando in fretta.
CONSIGLIATO SÌ
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1994. Kurt Cobain è morto e Xiaojun e Rabbit, due studenti d'arte, filosofeggiano sull'esistenza, mentre le loro ambizioni artistiche si mescolano alla necessità, eternamente rimandata, di assumersi delle responsabilità. Sono due slacker, per come li intendeva Richard Linklater, incapaci di relazionarsi con il mondo e di guardare al futuro. L'incontro con due ragazze, la spigliata Hong e la timida Lili, sembra smuoverli, ma a volte anche la realtà assomiglia a un'illusione impossibile da afferrare.
Un curioso esperimento, quello di Liu Jian, che presta un'animazione realistica, volutamente rozza e approssimativa, al racconto di gioventù di una generazione che sembrava detenere le chiavi per un cambiamento rimasto inespresso. È significativo che il film inizi con la notizia della morte di Cobain e del sostanziale auto-sabotaggio di una generazione che si arrende ancor prima di cominciare a lottare.
Xiaojun, il grunge gentile e indolente, incarna appieno questo spirito, e non basta certo il caustico Rabbit a infondergli fiducia in se stesso. Il microcosmo studentesco è ricreato in maniera credibile da Liu, senza ricorrere a esagerazioni né a edulcorazioni. Ne esce il tipico racconto che Hollywood non sarebbe mai in grado di scrivere, privato dell'individualismo del sogno americano, scisso tra appartenenza a una tradizione avvertita come lontana e un "progresso" - incarnato dall'arte contemporanea e dai fast food - osservato con scetticismo. Da Tienanmen sono trascorsi cinque anni e i segni dell'ideologia di governo - statue e costruzioni celebrative - rimangono sullo sfondo a punteggiare la quotidianità dei ragazzi. Ma staccarsi dalla tradizione non significa abbracciare in maniera acritica l'occidente. Xiaojun e Rabbit non guardano né a Ovest né a Est. Provano a guardarsi dentro, in cerca di risposte difficili da ottenere.
L'influenza di Linklater è forte non solo per la rappresentazione degli slacker, debitrice del film omonimo, ma anche per lo stile dell'animazione, che richiama il rotoscoping di Waking Life e quell'incompiutezza sospesa tra sogno e realtà, accompagnata dall'interminabile e inconcludente chiacchiericcio degli studenti. È possibile creare qualcosa di artisticamente rilevante e duraturo quando "tutto è già stato detto e scritto"? L'ambizione è compatibile con la purezza artistica o implica una mercificazione? Interrogativi tipici degli anni 90, così come dei decenni successivi, in cui forse si è semplicemente smesso di porre la domanda, schiacciata dall'invadenza del turbocapitalismo. Art College 1994 torna a un mondo che precede la diffusione capillare di smartphone e internet e invita implicitamente a soppesare il cambiamento che questi hanno portato alle nostre vite, trasformando l'angoscia condivisa per il futuro in un dramma individuale e solipsistico, narcotizzato dall'appartenenza a una comunità fittizia, come l'alveare di solitudini dei social network. Nel cast che ha prestato le voci ai personaggi figurano due registi: Gan Bi e il grande Jia Zhang-ke, nei panni di una star dell'arte che torna all'università per raccontare la sua esperienza.
Quali sono i criteri secondo cui una creazione possa essere definita a tutti gli effetti un'opera d'arte? In che modo la produzione artistica si sta evolvendo? E, domanda ancora più complicata, che cos'è l'arte? Attraverso una serie di lunghe riflessioni sul tema, dunque, si sviluppa il lungometraggio d'animazione Art College 1994, opera seconda del regista e pittore cinese Liu Jian, presentata in [...] Vai alla recensione »
Un diario di formazione collettivo. Sogni, ambizioni, desideri nella Cina all'inizio degli anni '90, in un paese in rapida trasformazione. Il clima è simile a quello dei ritratti generazionali francesi del '68. Un gruppo di studenti del campus della Chinese Southern Academy of Arts sta costruendo il proprio futuro. Tra storie d'amore, amicizie, ambizioni e ideali, devono decidere chi vogliono diventare. Ca [...] Vai alla recensione »
Nel 1990, un gruppo di studenti nel campus della Chinese Southern Academy of Arts stanno proseguendo i loro studi e si preparano ad affrontare il mondo. La Cina si sta aprendo all'Occidente e le vite degli studenti sono un groviglio di storie d'amore e amicizie, ricerche artistiche, ideali e ambizioni portate avanti da nuove influenze. Stretti tra tradizione e modernità, devono decidere chi vogliono [...] Vai alla recensione »