L'Ors

Film 2022 | Documentario 75 min.

Anno2022
GenereDocumentario
ProduzioneItalia
Durata75 minuti
Regia diAlessandro Abba Legnazzi
MYmonetro Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 2 recensioni.

Regia di Alessandro Abba Legnazzi. Un film Genere Documentario - Italia, 2022, durata 75 minuti. Valutazione: 3 Stelle, sulla base di 2 recensioni.

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Ultimo aggiornamento giovedì 12 maggio 2022

La ricostruzione di cinque storie personali nei giorni che precedettero l'abbattimento dell'orso M13. In Italia al Box Office L'Ors ha incassato nelle prime 8 settimane di programmazione 117 e 75 nel primo weekend.

Consigliato assolutamente no!
n.d.
MYMOVIES 3,00
CRITICA
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Un film che analizza il rapporto tra uomo e animale, supportato da un profondo studio del territorio.
Recensione di Giancarlo Zappoli
giovedì 12 maggio 2022
Recensione di Giancarlo Zappoli
giovedì 12 maggio 2022

Alcuni anni fa nella valle di Poschiavo in Svizzera l'orso identificato come M13 iniziò ad avvicinarsi alle abitazioni uccidendo animali domestici per nutrirsene. Due addetti alla vigilanza sulla selvaggina iniziarono un'operazione mirante a localizzarlo per fa sì che i danni per la popolazione si riducessero al minimo. L'opinione pubblica si divise tra chi riteneva che con il plantigrado si dovesse convivere e chi pensava che andasse abbattuto. Questo film rivisita quei giorni.

La rilettura di un avvenimento che coinvolse gli abitanti di una valle del Canton Grigioni ricostruito con la partecipazione di chi in quel periodo lo visse veramente.

Alessandro Abba Legnazzi, fin dal suo documentario d'esordio Storie di uomini e lupi, ha manifestato un interesse particolare nell'analizzare, anche nelle pieghe più nascoste, il rapporto tra gli uomini e il mondo animale nelle specie non addomesticabili. La vicenda dell'Orso M13 che il 19 febbraio 2013 veniva abbattuto sui monti della valle di Poschiavo non poteva non spingerlo ad approfondire. Lo ha fatto con una scelta narrativa che supera il concetto di docufiction. Perché nel ricostruire quanto avvenne si è avvalso non solo delle testimonianze di chi allora era in loco ma ha chiesto loro di interpretare se stessi. Quando questo non è stato possibile si è avvalso della recitazione dichiarandola sin dall'inizio.
La sua abilità consiste nell'essere stato capace nel mostrare come, dinanzi al manifestarsi di un evento inatteso causato da un animale che si colloca in una duplice posizione nell'immaginario collettivo (l'orsetto di peluche e il temibile aggressore), le reazioni abbiano avuto una molteplicità di sfumature che vanno dalla difesa dell'animale alla volontà di ucciderlo senza por tempo in mezzo.
Fa bene il regista a partire dal fondo, cioè dalla soppressione di M13, per poi seguire l'attività di coloro che devono monitorarne i comportamenti cercando di proteggerne l'esistenza in vita, consapevoli di dover però anche rispondere ad un'opinione pubblica sulle cui posizioni intervengono pesantemente alcuni media scandalistici . Il progressivo accerchiamento che i due protagonisti subiscono da una sedicente giornalista il cui unico scopo è quello di alimentare le paure, non del tutto infondate ma razionalmente gestibili, degli abitanti della valle è da manuale nella sua palmare evidenza. Chi cerca di fare controinformazione in rete mascherato da orso ben presto si ritrova bersaglio degli haters così come chi sostiene che ci si debba liberare dalla presenza dell'animale.

Alessandro Abba Legnazzi mette tutti, animalisti e non (cacciatori compresi) di fronte a dei quesiti ineludibili in questi casi che riguardano la salvaguardia dell'esistenza di altri animali (quelli domestici prede del plantigrado) così come la sicurezza degli esseri umani. Lo fa a partire da una scelta di casting che viene esplicitamente dichiarata. L'allevatore che all'epoca si schierò decisamente sul fronte della soppressione ha rinunciato ad interpretare se stesso per il fatto che quelle ferite non si sono ancora rimarginate. È stato chiamato a coprire il suo ruolo un attore che si dichiara vegano ed animalista. Non è difficile immaginare (e in parte lo dice esplicitamente) che anche in lui sia sorto qualche conflitto interiore. Il fare emergere tutte le possibili contraddizioni in materia è un compito che Abba Legnazzi si è assunto e ha saputo portare a termine con coerenza in un film in cui si avverte il profondo studio di conoscenza del territorio che sta alla base della sceneggiatura e delle riprese.

Sei d'accordo con Giancarlo Zappoli?
La delicata convivenza tra uomo e orso.
a cura della redazione
mercoledì 27 aprile 2022

Sono passati quasi dieci anni da quando l’orso M13 è stato ucciso in Val Poschiavo, nel Cantone svizzero dei Grigioni, dividendo la comunità locale. Cinque fili narrativi ispirati alla cronaca di quei giorni – e in parte rimessi in scena dagli stessi protagonisti – vengono intrecciati da Alessandro Abba Legnazzi per ripercorrere gli eventi che portarono all’abbattimento di M13. Quello che ne esce è una riflessione sulla delicata convivenza tra uomo e orso, in una natura sempre più antropizzata, in cui l’animale è destinato a divenire capro espiatorio, motore di uno sconvolgimento che porta l’imprevisto nelle vite di chi è sempre stato abituato a sentirsi protetto dal mondo.

FOCUS
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giovedì 12 maggio 2022
Giancarlo Zappoli

Alcuni anni fa nella valle di Poschiavo in Svizzera l'orso identificato come M13 iniziò ad avvicinarsi alle abitazioni uccidendo animali domestici per nutrirsene. Due addetti alla vigilanza sulla selvaggina iniziarono un'operazione mirante a localizzarlo per fa sì che i danni per la popolazione si riducessero al minimo. L'opinione pubblica si divise tra chi riteneva che con il plantigrado si dovesse convivere e chi pensava che andasse abbattuto. Questo film rivisita quei giorni.

Alessandro Abba Legnazzi, dopo il documentario Storie di uomini e lupi ricostruisce l' avvenimento che coinvolse gli abitanti di una valle del Canton Grigioni con la partecipazione di chi in quel periodo lo visse veramente. Nel ricostruire quanto accadde si è avvalso non solo delle testimonianze di chi allora era in loco ma ha chiesto loro di interpretare se stessi.

La sua abilità consiste nell'essere stato capace nel mostrare come, dinanzi al manifestarsi di un evento inatteso causato da un animale che si colloca in una duplice posizione nell'immaginario collettivo (l'orsetto di peluche e il temibile aggressore), le reazioni abbiano avuto una molteplicità di sfumature che vanno dalla difesa dell'animale alla volontà di ucciderlo senza por tempo in mezzo.

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giovedì 12 maggio 2022
Giancarlo Zappoli

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