Alessandro Cattelan - Una semplice domanda

Film 2022 | Docu-fiction

Anno2022
GenereDocu-fiction
ProduzioneItalia
AttoriAlessandro Cattelan .
MYmonetro Valutazione: 2,00 Stelle, sulla base di 1 recensione.

Una serie con Alessandro Cattelan. Genere Docu-fiction - Italia, 2022, Valutazione: 2 Stelle, sulla base di 1 recensione. STAGIONI: 1 - EPISODI: 6

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Ultimo aggiornamento giovedì 3 febbraio 2022

Il docu-show Netflix in 6 episodi, prodotto da Fremantle, di cui Cattelan è autore e protagonista.

Consigliato assolutamente no!
n.d.
MYMOVIES 2,00
CRITICA
PUBBLICO
CONSIGLIATO NÌ
Cattelan prova a rispondere a 'Una semplice domanda' ma va spesso fuori tema finendo col raccontare sé stesso.
Recensione di Gabriele Prosperi
sabato 26 marzo 2022
Recensione di Gabriele Prosperi
sabato 26 marzo 2022

Alessandro Cattelan si avvicenda in un viaggio on the road per riuscire a rispondere alla domanda della figlia più grande. Così esordisce nel suo racconto personalistico, da lui stesso ideato e interpretato: "Mia figlia mi ha fatto la domanda più difficile" ovvero "Papà, come si fa a essere felici?". Dopo alcuni tentativi di risposta il conduttore si pone realmente il quesito e inizia così una ricerca spasmodica, coadiuvato da personaggi dello spettacolo, del cinema e dello sport.

Il progetto di Cattelan si presenta come una docuserie di sei episodi che ha origine da una domanda che, come spesso accade, un bambino di dieci anni può effettivamente porre ai propri genitori e che, ancor più spesso, raramente trova una facile risposta.

La complessità insita nella domanda spinge il conduttore a trovare non tanto una risposta efficace, quanto la felicità stessa nelle esperienze dei molti protagonisti dello spettacolo che più hanno fatto parte del background personale di Cattelan.

Il viaggio di Alessandro si sviluppa come un vero e proprio insieme di idee e riferimenti al passato e al presente mediatico, e qui risiede il principale punto di forza della serie. Sin dalla premessa lo stesso Cattelan afferma di essere un uomo dopotutto molto fortunato, un privilegiato diremmo, in quanto non ha mai realmente lavorato, un uomo che è potuto crescere in quel settore che fin da bambino amava fruire: la televisione.

I parallelismi di questo racconto con la storia della televisione sono interessanti e definiscono un viaggio che è anche meta-narrativo - Cattelan va a scovare Roberto Giovalli a Formentera pur di comprendere cosa sia la felicità per chi ha deciso di estraniarsi da tutto e tutti. Il "tutto" in questione è il contesto televisivo, che appare da subito come l'universo esistenziale del nostro protagonista. Ma se questo bacino di citazioni e riferimenti configura il viaggio come un ricco tesoretto di esperienze e contenuti della storia nostrana dei media - nel corso degli episodi Alessandro sarà aiutato da Geppi Cucciari, Paolo Sorrentino, Elio e molti altri - dall'altro lascia sempre un po' perplessi la retorica che Cattelan intinge in tutti e sei gli episodi.

Se è sincero il tentativo esperienziale di trovare una risposta alla domanda fondamentale "Che cos'è la felicità?" altrettanto sinceramente viene da chiedersi se le persone invitate siano le più adatte a trovarvi risposta. Più che scegliere degli interlocutori condivisi, il criterio seguito dall'autore appare estremamente personalistico, e all'intento educativo - che dopotutto dà origine al format con il rapporto padre/figlia - si sovrappone ben presto un atteggiamento paternalistico fondato su ciò che è importante per un solo soggetto: Alessandro Cattelan.

Attenzione: nulla toglie che un ex-calciatore come Roberto Baggio, ora libero di spendere totalmente il suo tempo libero nella creazione di anatre e oche di legno nella sua immensa tenuta, possa avere un'idea su cosa sia la felicità. Ma perché proprio Baggio, o Vialli, o Sorrentino? La scelta appare dettata dai desideri del protagonista, spingendo sempre più fortemente il tema del racconto da "questa è la felicità" a "questo è Cattelan". Va certamente premiata la genuinità espressiva di questo format: Cattelan rintraccia evidentemente i suoi guest di puntata nelle sue passioni, nei suoi eroi, in ciò che più lo ha cresciuto come animale televisivo, quale egli è, senza però mai porsi il problema principale di una ricerca soggettiva quale è quella che si propone di fare: chi sta raccontando? "Una domanda semplice" ma che l'autore non si pone: non a caso il format è centripeto, con un moto rotatorio su se stesso e sulla persona Cattelan che, infine, allontana lo spettatore da una reale considerazione della felicità, risolvendosi in risposte alla domanda originale che appaiono banali, o in definitiva derivanti da esperienze poco condivisibili.

Il percorso personale che porta il protagonista di fronte a miti televisivi e sportivi, toccando fugacemente e un po' gratuitamente temi come la religione, il matrimonio, la sessualità, la paternità, spinge questo racconto verso il centro. Inevitabilmente, potremmo dire, Cattelan finisce sul palco che conosce di più - quello di X-Factor - scoprendo che d'altronde la felicità lui già l'ha trovata, risolvendo la domanda in una risposta che già per la sua semplicità avrebbe dovuto mettere in dubbio l'autore: "la felicità è nel viaggio".

Una risposta valida ma che non conclude il racconto. L'intento originale di dare risposta a una domanda esonda, e anziché parlare di felicità alla fine si parla, sostanzialmente, solo di Cattelan. C meno meno: lo studente è uscito fuori tema.

Se i social, come si racconta in un episodio, sono la tomba della felicità, Cattelan si scorda però che quegli stessi mezzi di comunicazione sono anche il regno della soggettività e della personalizzazione, caratteri che possiamo facilmente associare a questa serie. Assai più onesto è allora un format su se stesso, "Cattelan si racconta" o "...e poi c'è Cattelan", ma forse ne esisteva già uno con questo nome.

Raccontando se stesso e dimenticandosi infine del tema principale, l'equazione matematica della felicità, citata in un altro episodio, appare già risolta per chi racconta sin dall'inizio della serie. Il "viaggio della felicità" rimane in realtà sempre fuoricampo, non è mai inquadrato nel corso della serie, dal momento che è già avvenuto per quella persona, di cui la serie rischia di mostrare semplicemente il livello di soddisfazione personale in un simpatico, e un po' superbo, viaggio on his own road.

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NETFLIX
sabato 26 marzo 2022
Gabriele Prosperi

Cattelan si interroga sulla felicità ma finisce col parlare solo di sè. Ora su Netflix. Vai all'articolo »

NETFLIX
giovedì 3 febbraio 2022
 

6 episodi, prodotti da Fremantle, di cui Cattelan è autore e protagonista. Dal 18 marzo su Netflix. Guarda il trailer »

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