Anno | 2021 |
Genere | Documentario |
Produzione | Niger, Francia, Germania, Sudafrica |
Durata | 85 minuti |
Regia di | Aicha Macky |
MYmonetro |
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Ultimo aggiornamento venerdì 19 novembre 2021
Un paesaggio a più voci in cui affiora una realtà restituita senza retorica né vittimismo.
CONSIGLIATO N.D.
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Zinder è la seconda città del Niger nel cuore del Sahel, dove sopravvivere è una sfida quotidiana. Sono soprattutto i giovani a soffrire la mancanza di un possibile futuro, specie chi vive nelle zone più povere ed è condannato ai margini. È qui che crescono le gang, le chiamano “Palais” e ne fanno parte i ragazzi di Kara Kara, suburbio di Zinder, che già dalle sue origini è stato bollato come una sorta di “ghetto” – era, infatti, il quartiere in cui venivano relegati i lebbrosi e le persone socialmente più disagiate – ed è uno dei centri principali delle gang, ragazzi che cercano una risposta alla loro rabbia e alla miseria. Aicha Macky, regista e attivista nata a Zinder, torna nel suo Paese per dare voce alle loro storie in una prima persona che nasce dalla relazione tra lei e chi accetta di farsi filmare; un rapporto complesso, specie per una donna, vista la prevalenza maschile che fonda questo mondo e le sue regole. È costruito su una reciprocità, nella geografia spaziale e dei corpi, tra le strade e le cicatrici fisiche della violenza che hanno vissuto, che è ovunque e ha radici antiche, ancorate nell'epoca della colonizzazione.
Due uomini sfrecciano su una motocicletta per le polverose strade di una città africana, uno di loro regge una bandiera che rappresenta un bodybuilder circondato da quattro svastiche e la scritta "Hitleur". Si tratta di Sinya Boy e di un altro membro del "Palais Hitler", una delle gang di giovani disoccupati e senza futuro che affollano le strade di Zinder, la seconda città più grande del Niger.