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Ultimo aggiornamento martedì 25 ottobre 2022
La storia di un onesto pastore, che mentre indaga sull'orribile omicidio di sua figlia, scopre l'esistenza di un oscuro mondo sotterraneo e contorto.
CONSIGLIATO SÌ
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John Bishop è un pastore protestante che si divide serenamente tra la sua chiesa e la sua famiglia: vedovo, si occupa delle due figlie, l'adolescente Sarah e la più piccola Rebecca. La riottosa Sarah riesce a ottenere dal padre il permesso di andare a un party natalizio, ma si ritrova nel posto sbagliato al momento sbagliato: a una stazione di servizio nota che dal bagagliaio dell'auto di un uomo provengono dei colpi. L'uomo è un criminale che ha appena fregato uno spacciatore e l'ha rinchiuso nel bagagliaio. Il criminale insegue Sarah e la fa morire affogata nella sua auto. John, distrutto, vuole trovare il colpevole. Jed Sawyer, il detective che si occupa del caso, prende a cuore la situazione e ben presto ha una sorpresa per il reverendo.
Il film parte tracciando un ritratto psicologico accurato del protagonista che vediamo, in un episodio chiave, non reagire alla soperchieria di un prepotente e trarne un bel sermone magnificando la rinuncia a farsi giustizia da sé e l'affidamento alla giustizia ultraterrena.
Poi però il dramma, con il mondo della violenza e della sopraffazione che irrompe nella sua realtà privandolo di uno dei suoi affetti fondamentali, lo coglie in qualche modo impreparato risvegliando in lui desideri di vendetta, che solo con grande sforzo possono passare per desideri di giustizia. La figura del detective, che ha subito anche lui una perdita analoga dieci anni prima, è fondamentale per lo sviluppo del dramma e per l'approfondimento del dilemma morale che deve affrontare l'uomo di chiesa improvvisamente a contatto con una realtà criminale fatta di esseri che di umano hanno ben poco. La caratterizzazione dei criminali è quasi macchiettistica e di certo schematica, ma è funzionale alla narrazione e in questi termini accettabile.
Dopo aver presentato la situazione e la questione morale relativa all'accettazione o meno della vendetta, il film si apre a una svolta narrativa che cambia del tutto il tono del racconto trasportando lo spettatore in un ultimo terzo adrenalinico nel quale l'azione la fa da padrona in un tripudio di sangue e di effetti splatter che manda del tutto in secondo (o terzo) piano il dilemma morale e abbraccia modalità puramente horror, con i "cattivi" che assomigliano del tutto a dei classici zombie (in tv si guarda La notte dei morti viventi, tanto per fare un riferimento).
A livello spettacolare, questo improvviso cambiamento di toni paga perché regia (di Samuel Gonzalez jr e Bridget Smith) e montaggio (di Randy Bricker) sono efficaci e tengono desta l'attenzione, con l'aiuto di effetti speciali di buona qualità. Certo, da come era stata presentata, la storia prometteva qualcosa di più approfondito a livello sociopsicologico, ma la mattanza finale ha un notevole e apprezzabile vigore che non può non coinvolgere e alcune notazioni restano argute sino a un sottofinale emblematico, catartico e, com'è tipico in questi casi, moralmente ambiguo.
Molto convincente la prova di Michael Lombardi (che funge anche da regista aggiunto), capace di dare spessore al protagonista, ma è ottima anche la performance di Marc Menchaca, nel ruolo chiave del detective.
Ci sono tipi di personaggi a cui in Italia non siamo abituati, e uno di questi è il prete figo. Li vogliamo tutti tradizionalisti, con l'occasionale vaga strizzata d'occhio ai più giovani: in genere, più in là di Don Matteo non ci andiamo. Ma negli Stati Uniti, dove per cominciare sono protestanti invece che cattolici, possono permettersi scene come quella di una band nu metal che conclude uno scatenatissim [...] Vai alla recensione »