Anno | 2021 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Cina |
Durata | 92 minuti |
Regia di | Queena Li |
Attori | Leah Dou, Kailang He, Al Di, Tian Zhuangzhuang, Zhiwen Wang . |
MYmonetro | Valutazione: 3,00 Stelle, sulla base di 1 recensione. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 1 dicembre 2021
Una ragazza si mette nei guai rubando un'aragosta sacra per riportala alla libertà.
CONSIGLIATO SÌ
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Popstar di successo, Kun giunge a Lhasa, in Tibet, con il vago progetto di un pellegrinaggio religioso. Alloggia in un hotel di lusso che le riserva un trattamento speciale, ma i comfort materiali non le bastano allo spirito. Decide quindi di salvare l'aragosta sacra che fa bella mostra di sé nell'acquario dell'hotel e restituirla all'acqua da cui proviene, missione che la porterà ad attraversare il Tibet, incontrare la gente del posto e confrontare i ricordi che la accompagnano.
Sospesa tra sogno e realtà, la flebile parabola narrativa di Bipolar si presenta come un'odissea della mente, una ricerca spirituale scandita da immagini simboliche e bellissime in un bianco e nero suggestivo.
Si tratta del lungometraggio d'esordio della regista cinese Queena Li, che si avvale della stretta collaborazione di Leah Dou: attrice protagonista e insieme collaboratrice alla colonna sonora, la cantante presta il volto a Kun e diventa l'unica guida per lo spettatore in un'opera criptica ed eccentrica, ma anche buffa e rivelatrice per chi ha voglia di espandere i propri orizzonti.
Lo si direbbe un road movie, che peraltro sfrutta al massimo i paesaggi inusuali del Tibet, dalla capitale Lhasa fino agli scorci di natura più brutale. Ma le categorie convenzionali faticano a fare presa su un film che a volte sembra espandersi fino all'afflato mitologico, e che a tratti offusca completamente la comprensione narrativa. Si rifà però con un bianco e nero ricco di composizioni originali (e anche di sprazzi di colore), che sa come considerare perfino il punto di vista dell'aragosta. Bipolar ragiona per simboli (la piscina, trauma e ricordo) e in qualche modo chiede allo spettatore stesso di sistemarli in una trama. Come gli incontri che Kun fa sul suo cammino (una serie di comparsate e personaggi improbabili), le combinazioni sono molteplici e ciò che conta è lasciarsi stupire.
La natura surreale del film è però resa più concreta dal suo legame con il trauma, di cui è deflagrazione e meccanismo di difesa al tempo stesso. Sotto questa luce Kun diventa un personaggio complesso, e non più semplicemente un avatar dell'assurdo, elemento che consente all'esordio originale e stimolante di Queena Li di trovare una coesione alla fine del suo strano viaggio.