Titolo originale | Casa de antiguidades |
Anno | 2020 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Brasile, Francia |
Durata | 87 minuti |
Regia di | João Paulo Miranda Maria |
Attori | Antonio Pitanga, Ana Flavia Cavalcanti, Sam Louwyck, Soren Hellerup . |
Tag | Da vedere 2020 |
MYmonetro | 2,61 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 4 novembre 2020
Un uomo di colore si trasferisce nelle aree più ricche del Brasile dove è costretto a entrare in contatto con le frange più xenofobe e conservatrici del Paese.
CONSIGLIATO NÌ
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L'anziano Cristovam si trasferisce dal nord al sud del Brasile a seguito della chiusura di un caseificio del gruppo austriaco Kainz: non è licenziato, ma la sua paga è sensibilmente ridotta. Nel sud del Paese, in una comunità popolata principalmente da discendenti di coloni austriaci, Cristovam è isolato e apertamente emarginato: in una casupola abbandonata ritrova oggetti della tradizione più antica del Brasile, che scatenano in lui una strana metamorfosi.
La prima inquadratura, che dal bianco assoluto si trasforma gradualmente in una focalizzazione dei contorni di un caseificio, per soffermarsi sul foro in un guanto della tuta decontaminante, dice subito quanto il colore conti nel primo lungometraggio di João Paulo Miranda Maria. Sono intensissimi i toni utilizzati dal direttore della fotografia Benjamin Echazarreta, già collaboratore fidato di Sebastian Lelio in Una donna fantastica e Gloria, perché attorno alla contrapposizione tra toni chiari - il colore della pelle degli austriaci e della fabbrica - e scuri - il colore della pelle di Cristovam e del toro mitologico che diverrà protagonista della vicenda - si gioca molto del senso di Memory House.
Miranda Maria e Echazarreta guardano tanto al cinema di Pedro Costa che di Stanley Kubrick: al primo per la centralità della figura di Cristovam, anima nativa inquieta ed errante con più di un elemento in comune con il Ventura di Cavallo denaro; al secondo per l'amore dimostrato verso inquadrature ricchissime, fisse e frontali, oltre che per l'espediente di illuminazione delle pupille degli occhi, a cui il direttore della fotografia ricorre più volte. Al resto ci pensa la straordinaria interpretazione dell'ottantenne Antonio Pitanga, già volto ricorrente della stagione aurea del Cinema novo e protagonista principale di Barravento, debutto di Glauber Rocha. Una parabola ermetica e imperscrutabile sull'eredità del colonialismo del Brasile meridionale e sulla sciocchezza della contemporaneità, realizzata con un budget contenuto ma con dovizia di idee.
Un extraterrestre. Così appare fin da subito Cristovam, nativo dell'interno del Brasile, che si è trasferito al sud, in una ex colonia austriaca, per lavorare nella fabbrica di latte gestita dalla famiglia Kainz. Casa de antiguidades, opera prima di João Paulo Miranda Maria in concorso al 38 Torino Film Festival, si apre su una dimensione altra con un astronauta intento a osservare un buco nella mano [...] Vai alla recensione »
In più di un film della nuova generazione di cineasti brasiliani si è sentita l' eco lontana del sertão e delle misteriose divinità, santoni e poveri eroi, mai però in maniera così decisa come in La casa de antiguidades di João Paulo Miranda (classe '82). La casa comune è il Cinema nôvo di Glauber Rocha ambientato nel desolato nord del paese, come ci indica subito la presenza di Antonio Pitanga oggi [...] Vai alla recensione »
Nel suo lungometraggio d'esordio, il giovane regista brasileiro João Paulo Miranda Maria ci trasporta nelle foreste selvagge e infestate del Sudamerica, più precisamente nella ricca miseria delle ex colonie austriache in Brasile. Casa de antiguidades (titolo internazionale: Memory House ) racconta la storia di Cristovam (Antonio Pitanga), uomo di colore appena trasferitosi nella parte meridionale [...] Vai alla recensione »