Anno | 2020 |
Genere | Docu-fiction, |
Produzione | Italia, Cina |
Durata | 71 minuti |
Regia di | Gerardo Lamattina |
Uscita | sabato 25 gennaio 2020 |
Distribuzione | POPcult |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,50 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 22 gennaio 2020
Il primo film sul gioco del Mah Jong a Ravenna, un singolare esempio di ibridazione culturale tra Cina e Romagna. In Italia al Box Office Il drago di Romagna ha incassato 11,8 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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La Romagna è la regione italiana in cui moltissime persone giocano al mah jong. Si tratta di un gioco composto da tessere che non ha regole universali ma diverse varianti, una delle quali è adottata proprio in Romagna. La docu-fiction racconta lo spirito con cui il mah jong, diffusosi in Italia attorno agli anni Venti del '900, viene praticato in particolare nell'area ravennate.
Gerardo Lamattina ha trovato due simpatiche protagoniste per descrivere con la giusta levità la passione romagnola per questo gioco cinese dalle origini misteriose. Si tratta di una madre non più giovane e della di lei figlia divorziata e con un figlio a carico.
La nonna, ora in pensione, si occupa non proprio entusiasticamente del nipote perché tutta presa dal gioco mentre la madre vorrebbe portare a compimento con una tournée la passione per il canto. Grazie a queste due donne il regista ci descrive una realtà forse poco nota a molti ma certamente ben conosciuta in Romagna. Gli interventi di chi lo conosce professionalmente sotto vari aspetti e quelli degli appassionati ci fanno conoscere un veicolo di relazioni interculturali originale e divertente.
Il risultato viene ottenuto non solo mostrando anziani e/o adulti all'opera ma coinvolgendo anche il giovane nipote/figlio e due suoi amici con gli occhi a mandorla.
Oltre a metterci a conoscenza di questa vera e propria passione collettiva senza tediarci con regole e affini, Lamattina ci ricorda che in fondo potrebbe bastare davvero poco per comprendersi tra popoli differenti. Magari anche le tessere di un gioco ricco di elementi simbolici e culturali che ha anche una vera e propria Federazione Italiana con sede a Cervia. Romagna mia ma anche Romagna mah jong.
A quasi 100 anni dall'ingresso del Mah Jong in Italia, uno dei giochi più antichi del mondo torna a far parlare di se ne Il Drago di Romagna, il docu film di Gerardo Lamattina che racconta un singolare esempio di ibridazione culturale tra Cina e Italia, in particolare a Ravenna.
Nato da un'idea del regista Lamattina, Il Drago di Romagna ripercorre attraverso la storia di Luisa, una classica "azdora" (signora) romagnola appassionata di Mah Jong e di cucina, la singolare diffusione di questo tipico gioco cinese in Italia e in particolare a Ravenna, alternando parti di finzione a quelle di documentario.
Luisa ha un sogno nel cassetto, volare in Cina a conoscere le origini del Mah Jong, il gioco per il quale in Romagna tutti hanno una vera e propria passione. In disaccordo con la figlia Donatella tra mille avventure ricche di ironia, emozioni e conflitti, proverà a realizzarlo con la complicità del nipote e dei suoi nuovi amici italo-cinesi.
Non è un caso che l'opera sia girata interamente a Ravenna, ex capitale Bizantina dove il Mah Jong, presente dall'inizio del 1900, ha avuto maggior popolarità che nel resto d'Italia.
Spunto di riflessione e osservazione sui diversi aspetti dell'integrazione e dell'ibridazione culturale attraverso l'espediente ludico, Il Drago di Romagna si caratterizza anche per un percorso produttivo nuovo, forse unico nel suo genere, che punta ad esportare il cinema italiano nel mercato cinematografico cinese attraverso un vero e proprio ponte culturale ed imprenditoriale tra italiani e cinesi.
Un’ottima fusione tra fiction e documentario dove si scoprono le origini di questo gioco cinese, così popolare in romagna e in particolare a Ravenna. Bella fotografia e buona narrazione in questo piccolo gioiello che tutti i romagnoli e non, dovrebbero vedere. Assolutamente consigliato!
«Il primo film sul gioco del mahjong in Italia», dice la scritta iniziale. Girato a Ravenna, dove il gioco da tavola cinese è diffuso anche presso gli italiani, il film segue una traccia di finzione (una signora di mezza età alle prese con una madre fanatica del mahjong) per illustrare con sguardo documentaristico l'inaspettata passione di un popolo per una pratica ludica complessa, a tratti ossessiva, [...] Vai alla recensione »