Titolo originale | The Kingmaker |
Anno | 2019 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 100 minuti |
Regia di | Lauren Greenfield |
Attori | Imelda Marcos, Etta Rosales, Ferdinand Marcos, George Bush, Mary Ann Bunyl Shirley, Mary Yturria, Richard Nixon, Beth Day Romulo, Ronald Reagan, Fidel Castro, Muammar Gaddafi, Zedong Mao, Dovie Beams, Tony Parkinson, Jomo Kenyatta, Frank Yturria, Remedios Tradio, Ferdinand Marcos Jr., Sandro Marcos, Imee Marcos, Leni Robredo, Benigno Aquino, Noynoy Aquino III, Corazon Aquino, Fabian Ver, Juan Frivaldo, Andres Bautista, May Rodriguez, Athena, Froilan Sariego, Martin Romualdez, Jose F. Lacaba, Resty Ortiz, Rodrigo R. Duterte, Rodalyn, Divine (II). |
MYmonetro | 3,13 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 27 settembre 2019
Il film esplora il ritorno al potere della famiglia Marcos nello stesso paese in cui la dittatura del presidente Ferdinand Marcos e della moglie Imelda, solo cinquant'anni fa, aveva portato paura e corruzione. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Writers Guild Awards, Al Box Office Usa The Kingmaker ha incassato nelle prime 5 settimane di programmazione 115 mila dollari e 62,9 mila dollari nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Imelda Romualdez Marcos siede ancora sul divano di broccato e tiene alle pareti un Picasso e un Monet, che sostituisce alla bisogna con delle gloriose foto del marito defunto, quando gli ufficiali incaricati del recupero dei beni sottratti allo Stato suonano alla sua porta. Tornata dall’esilio in cui l’aveva cacciata il popolo filippino, uscita indenne da un numero esorbitante di cause giudiziaria, Mrs Marcos si appresta ora a riportare il nome di famiglia al potere, grazie ad un’incredibile retorica populista e all’aiuto delle nuove tecnologie.
La regista Lauren Greenfield aveva già incontrato Imelda Marcos e le sue tremila scarpe, famose quasi quanto le brioches di Maria Antonietta, nei suoi lavori fotografici sulla plutocrazia americana.
Il ritorno dell’ex dittatrice sulla scena politica, in un paese ancora in ginocchio per i crimini commessi dal suo regime, ha trasformato però la sua indagine in altro, in particolare in una testimonianza sulla labilità della memoria di un popolo e sulla facilità di ritorno di ciò che doveva essere “mai più”, in un paese che non ha avuto adeguato accesso ad un’istruzione non viziata e non ha sviluppato il necessario senso critico.
La Greenfield segue da vicino Madame Imelda nel suo viaggio geografico e ideologico improntato al negazionismo e alla riscrittura del suo ruolo storico come madre generosa di ogni filippino, e il culminare di tale tragitto nella campagna elettorale del figlio di sangue, Bongbong, che ha predestinato alla presidenza.
La loro “favola” si alterna alle testimonianze di chi è stato vittima di tortura, negli anni ‘70 della legge marziale, e alle immagini dell’isola in cui Imelda volle far portare, per sfizio, giraffe, scimmie, zebre e altri animali dalla lontana Africa.
Specchiando una realtà che va oltre la satira e sconfina nella follia, The Kingmaker non racconta dunque solo l’egocentrismo al potere ma anche i suoi mostruosi frutti: mentre quegli animali assurdamente fuori luogo, ora abbandonati a loro stessi, si accoppiano tra parenti prossimi, generando aberrazioni, i Marcos si accoppiano politicamente con chi presta loro il fianco in cambio di fama e denaro, e le bugie tipiche della propaganda, vecchie quanto il mondo, si uniscono alle nuove frontiere della frode sulle rete sociali. The Kingmaker non si segnala, nell’ambito del documentario, per particolari invenzioni formali, ma ha il merito di portare alla nostra attenzione, con chiarezza e misura, una vicenda politica contemporanea che i cronisti europei continuano ad ignorare, contribuendo ad erodere l’importanza della conoscenza della Storia, passata e presente, e ad abbassare l’argine che scongiura il rientro di ciò che la democrazia, per essere tale, deve tenere alla larga dai propri confini.
Vi si indaga l'inquietante retaggio del regime di Marcos, documentando le pressioni esercitate da Imelda, vedova del dittatore, nel tentativo di far ottenere la vicepresidenza al figlio Bongbong. Per raggiungere il suo scopo, Imelda riscrive disinvoltamente la storia di corruzione della sua famiglia sostituendola con la narrazione dell'amore stravagante di una matriarca per il proprio Paese.
L'impressione che resta dopo avere visto il film di Laura Greenfield è quella che nonostante il mondo si sia assestato ormai su una sostanziale e non più regredibile globalizzazione, resti comunque una distanza incolmabile tra alcuni fatti anche gravi e che riguardano Paesi interi e la loro diffusione su scala mondiale. Un esempio crudo e nudo sono gli accadimenti politici nelle Filippine di questi [...] Vai alla recensione »