Titolo originale | The King |
Anno | 2019 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Durata | 133 minuti |
Regia di | David Michôd |
Attori | Timothée Chalamet, Robert Pattinson, Joel Edgerton, Ben Mendelsohn, Sean Harris Lily-Rose Depp, Tom Glynn-Carney, Thomasin McKenzie, Gábor Czap, Tom Fisher, Edward Ashley, Steven Elder, Stephen Fewell, Ivan Kaye, Tom Lawrence (II), Josef Davies, Roderick Hill, Niké Kurta, Andrew Havill, Dean-Charles Chapman, Nick Wittman, Tara Fitzgerald, Philip Rosch, Lucas Hansen, Tom Lacroix, Cedric Cirotteau, Jack Bandeira, Kristóf Widder, Vincent La Torre, Bence Bakti, Bardo Fenyvesi, Henry Dent, Harry Trevaldwyn, Laurent Winkler, Jeremy Chevillotte, Thibault de Montalembert, Oscar Bennett. |
MYmonetro | 2,86 su 12 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 29 ottobre 2019
Argomenti: Royal Family
Enrico V, incoronato re d'Inghilterra da giovanissimo, è stato uno dei sovrani più popolari del Medioevo.
CONSIGLIATO SÌ
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Inghilterra, inizi del XV secolo. Enrico IV, dopo aver seminato attraverso il suo regno il malcontento, si ritrova a combattere continue aggressioni dalla Scozia e dal Galles. Ma la salute lo sta abbandonando ed è giunto il momento di passare il testimone. Il designato però non sarà il suo primogenito Hal, principe di Galles, che ha scelto di vivere fra la gente comune abbandonandosi all'alcool e alle donne, ma suo fratello minore Thomas, che non vede l'ora di prendere il posto riservato dalla tradizione al maggiore. Purtroppo Thomas viene ucciso in battaglia e ad Hal non resta che indossare suo malgrado la corona, assumendo il nome di Enrico V. La sua riluttanza è dovuta ad una avversione viscerale alla guerra, vista come uno spargimento di sangue fratricida: filosofia che il giovane Hal ha sempre condiviso con il suo più anziano amico, John Falstaff, compagno di bevute e scorribande.
Quando però Hal diventa Enrico V, Falstaff viene lasciato alle spalle e il nuovo re deve confrontarsi con la possibilità di entrare in conflitto con la Francia: l'arcivescovo di Canterbury vuole infatti che il re d'Inghilterra si impossessi del trono francese occupato da quello che, secondo la legge salica, è un usurpatore; e il re di Francia, Carlo VI, ci mette del suo inviando in dono alla corte inglese una palla, gesto che viene immediatamente interpretato come una provocazione.
Il regista e sceneggiatore australiano David Michod ha unito le forze con l'attore, autore e regista Joel Edgerton, suo conterraneo, per rivisitare il testo dell'Enrico V scespiriano arricchendolo dati storici e invenzioni creative.
Edgerton, che ha spesso interpretato Enrico V a teatro, è qui cosceneggiatore e ha il ruolo di Falstaff, molto più drammatico nella versione di Michod di quanto non fosse in quella di Shakespeare. L'Enrico V era già stato portato sul grande schermo varie volte, da quella diretta e interpretata da Laurence Olivier nel 1944 a quella diretta e interpretata da Kenneth Branagh nel 1989. Sul personaggio del cavaliere suo compagno sono invece incentrati il Falstaff di Orson Welles del '65 e l'opera omonima di Giuseppe Verdi, con libretto di Arrigo Boito, cui sono a loro volta ispirati un film per il cinema e uno per la tv.
A ben guardare, protagonista di The King non è né il re del titolo né Sir John Falstaff ma la loro amicizia, e dunque il tema centrale del film è quello della lealtà amicale, contrapposta alla solitudine cui sembrerebbe destinato un monarca che ha solo "seguaci e nemici": e il fatto che Michod ed Edgerton siano amici fraterni nella vita reale, nonché frequenti collaboratori (fin dai tempi di Animal Kingdom) e concittadini (anzi, letteralmente vicini di casa) non è casuale.
Numerosi anche gli spunti legati alla contemporaneità: la volontà del popolo di credere non a ciò che è vero ma a ciò che appare verosimile; la tendenza del potere a strutturare una narrazione (quel che oggi viene definito storytelling) in grado di incendiare gli animi e alimentare le ostilità in maniera strumentale; la vanità personale degli uomini contrapposta al loro buon senso; l'inutilità della guerra; la necessità di non tradire la propria natura migliore.
Michod e il suo direttore della fotografia, Adam Arkapav, lavorano su una palette di colori molto ristretta - nero, bianco e rosso, con una prevalenza di toni scuri e di atmosfere cupe - e privilegiano uno stile visivo scarno ed essenziale, ma il ritmo è eccessivamente lento per una storia che necessita azione (anche solo verbale) e tensione emotiva. Michod fatica anche a mantenere un'unità di tono: dal pathos tragico si passa alla parodia (il ruolo del Delfino di Francia, sul cui interprete non faremo spoiler, o la "zeppola" dell'arcivescovo di Canterbury), non con destrezza scespiriana ma con incongruente goffaggine. E quello che vorrebbe essere il percorso di formazione di un re ragazzo, interpretato dal 23enne Timothée Chalamet, si rivela invece un bromance punteggiato da efferati omicidi e combattimenti nel fango. Appare anche anacronistico ridurre le lotte di potere politico di portata storica a dinamiche interpersonali disfunzionali, affermando che la ragion di Stato è sempre secondaria rispetto alla "famiglia che ci muove e ci consuma".
Restano notevoli la messinscena, la ricostruzione di ambiente, i costumi, e la maestria recitativa di Edgerton e comprimari di razza come Ben Mendelsohn e Sean Harris. Meno efficaci gli under-30 Chalamet, Lily Rose Depp e Dean Charles Chapman, anche se la scelta di affidare i ruoli dei giovani sovrani ad attori realmente giovani resta una delle più innovative.
Il film racconta la gioventù e le caratteristiche interiori del protagonista principale, forse anche troppo. Il re appare in una veste completamente diversa. Un re che è costretto a governare, a diventare quello che lui aveva sempre rifiutato di essere, ovvero un sovrano. Il film spinge il pubblico a concepire un nuovo messaggio. Forse la gloria non è cosi bella, non è cosi [...] Vai alla recensione »
Tutto il film è pervaso da un tono malinconico, si sofferma sull’aspetto drammatico e intimista della vicenda, sul tormento interiore del protagonista, le sue scelte e le loro conseguenze. Anche nei momenti di successo manca quell’appagamento tipico del trionfo, nella gloria c’è sempre traccia di inquietudine. La parte centrale del film potrebbe risultare un po’ [...] Vai alla recensione »
Liberamente ispirato all'"Enrico V" di Shakespeare,un racconto di formazione cupo e antispettacolare(notevole la fotografia perennemente scura e mortifera)che predilige il dialogo ai momenti di battaglia(comunque ben orchestrati).Forse un pò troppo,la lunghezza si fa sentire e una certa retorica non manca.Ma il cast funziona:Edgerton(che sceneggia e co-produce)si rifà [...] Vai alla recensione »
Hal (Timothée Chalamet), principe ribelle, anticonformista, pacifista e riluttante erede al trono, ha rinunciato alla vita regale per vivere in mezzo al popolo. Quando muore il padre Enrico IV (Ben Mendelsohn), sovrano tiranno, Hal viene incoronato Re e si trova costretto a prendere parte alla vita di corte. Deve destreggiarsi fra i giochi di potere politico e le tensioni interne ed esterne lasciate [...] Vai alla recensione »
Da australiano Michôd deve aver pensato che un certo di senso d'inferiorità verso la cultura inglese e verso Shakespeare si sia in qualche modo esaurito con il Macbeth di Justin Kurzel, che non attualizzava la tragedia e ne rispettava i dialoghi. Per questo motivo, probabilmente, Il re tratta le "Henriad " (il gruppo di opere formato da Riccardo II, Enrico IV ed Enrico V) con la stessa libertà con [...] Vai alla recensione »
Alla seconda collaborazione con Netflix (dopo il passo falso War Machine), Michôd (con il sodale Edgerton, co-sceneggiatore) interseca ai testi del Bardo (Enrico IVe V) elementi storici per un ritratto di Enrico di Monmouth in versione millennial: il re diventa un giovane ribelle (il neo divo Chalamet, in perenne posa languida ed emo) salito al trono suo malgrado, che anela incompreso alla pace mentre [...] Vai alla recensione »
Il titolo più atteso nel Fuori Concorso di Venezia 76., era, senza dubbio, The King : rivisitazione dei drammi shakespeariani Enrico IV - Parte I , Enrico IV - Parte II ed Enrico V ; diretta da David Michôd e prodotta - e distribuita - da Netflix. Nell'Inghilterra d'inizio XV secolo, lo scapestrato e giovane principe Hal si trova a dover diventare re, poco dopo il decesso del padre.
Nella giornata veneziana delle riletture di classici, dopo Martin Eden, arriva fuori concorso l'Enrico V con una marcia in più, quella suonata da giovani arrabbiati in cerca di una rottura politica rispetto ai padri. Hal (Timothée Chalamet) passa le giornate a bere con Falstaff, rinnegando il trono d'Inghilterra dove siede un genitore violento e paranoico.
Dopo la morte del re d'Inghilterra Enrico IV (Ben Mendelsohn), il figlio ribelle Hal (Timothée Chalamet) ascende al trono e diventa Enrico V, passato alla storia per le sue strategie politico-militari. In The King di David Michôd lo seguiamo ancora giovane affrontare per la prima volta le politiche di palazzo e le dinamiche di guerra, aiutato dal fidato consigliere John (Joel Hedgerton), plasmato [...] Vai alla recensione »
Infine Fuori concorso è passato, prodotto da Netflix, "The king" dell'australiano David Michôd, tratto dalla vita (e dalla tragedia scespiriana) di Enrico V, al quale dà volto angelico contrastante Timothée Chalamet, reso celebre da Guadagnino nel suo "Chiamami col tuo nome". Il regista di "Animal Kingdom" e "The rover" affronta la figura del monarca (già portata sullo schermo da Laurence Olivier e [...] Vai alla recensione »
Principe ribelle e riluttante erede al trono d'Inghilterra, Hal ha voltato le spalle alla vita di corte e vive tra il popolo. Ma quando il tirannico padre muore, Hal è incoronato re con il nome di Enrico V e si trova costretto ad abbracciare la vita alla quale aveva cercato di sfuggire fino ad allora. Il giovane re si trova ora a destreggiarsi tra la politica di palazzo, il caos, le guerre che il padre [...] Vai alla recensione »
Un romanzo di formazione per raccontare le gesta del giovane Enrico V. Neppure William Shakespeare si era spinto a tanto, ma certamente ai suoi tempi non era stato neppure formulato il concetto di Bildungsroman. Così David Michôd, regista australiano dal buon pedigree autoriale (Animal Kingdom, The Rover) insieme alla star sua connazionale Joel Edgerton hanno pensato di scrivere The King, una sintesi [...] Vai alla recensione »
Solo perché sentite già Shakespeare che si rivolta nella tomba, non lasciatevi scoraggiare e provate a guardare The King, con Timothée Chalamet nei panni del Principe Hal, il ragazzo che viene trascinato controvoglia in una sua personale versione di Game of Thrones. Questo melodramma è un mix di storie del Bardo - Enrico IV, parte 1 e 2, ed Enrico V - ridotto a due ore e ambientato nel XV secolo, ma [...] Vai alla recensione »
Enrico V all'epoca de Il trono di spade. In The King ad Azincourt sembra di rivedere la Battaglia dei Bastardi: uomini massacrati, mischie selvagge, il senso di claustrofobia, l'impossibilità di respirare anche in campo aperto. In particolare c'è un'inquadratura su Falstaff che richiama direttamente Jon Snow. Sguardo verso il cielo, soldati che abbandonano le armi per stritolarsi l'un l'altro.