Titolo originale | Rebelles |
Titolo internazionale | Rebels |
Anno | 2019 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Francia |
Durata | 87 minuti |
Regia di | Allan Mauduit |
Attori | Cécile De France, Yolande Moreau, Audrey Lamy, Simon Abkarian, Samuel Jouy Beatrice Agenin, Patrick Ridremont, Tom Lecocq, Valentin Papoudof, Michel Masiero, Martine Vandeville, Eric Godon, Georges Kelessidis, Pierre Nisse, Alain Bellot, Franck Muon, William Prunck, Aude Denis, Audrey Chapon, Elléonore Lemattre, Eric Beauchamp, Emmanuelle Fernandez, Manu Layotte, Pascal Cochez, Hervé Mahieux, Alain Grellier, Michel Nabokoff. |
Distribuzione | No.Mad Entertainment |
MYmonetro | 2,70 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 31 ottobre 2022
Una donna torna nel proprio paese per fuggire da una brutta situazione.
CONSIGLIATO SÌ
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Sandra, ex Miss Nord-Pas-de-Calais, picchiata dal compagno, torna a vivere da sua madre all'Eden Camping, che di Eden ovviamente non ha nulla. Inizia a lavorare in una fabbrica di pesce in scatola e lì incontra Nadine e Marylin che diventeranno le sue complici nell'omicidio accidentale del capo della fabbrica. Le tre donne, non innocenti e deboli come saremmo portati ad immaginarle, fanno sparire l'ex-capo, nascondono insieme le loro tracce, e rubano i « suoi » soldi. Ma il loro piano, da semplice che doveva essere, si trasforma in un incatenamento di problemi che le superano di gran lunga. Tra i vari colpi di scena, si consolida la loro amicizia che le unisce nella lotta contro gli uomini.
Una trama piuttosto ricca di colpi di scena che vuol dirci che l'amicizia e la solidarietà femminili valgono più degli uomini (e forse dei soldi?) ma che lascia il tempo che trova a livello di regia, privilegiando il ritmo alla profondità dei personaggi.
I piani geometrici e simmetrici della fabbrica di pesce inscatolato che susseguono l'appuntamento di Sandra al centro per l'impiego sono ben posizionati: fanno pensare ai meccanismi della società in cui Sandra vive, e suggeriscono forse che lei stessa sia « stata messa in scatola » dal sistema. Lo sporco e la morte che le protagoniste affronteranno durante il film sono già presenti qui, accompagnati dalla musica "Danse Macabre" di Camille Saint-Saëns che conferisce un tono tanto stravagante quanto trascinante all'inizio del film. Il tono e la scrittura assurda persistono, conferendo ritmo al film, ma non trovano mai riscontro nella forma: la regia è infatti quella tipica di una commedia, che si vuole realistica e che resta quindi abbastanza spenta ed illustrativa senza dare rilievo all'intrigo e perdendo la possibilità di aggiungere qualcosa di più alla storia. Alcune scene restano divertenti ed il film scorre senza domandare sforzi allo spettatore, che però non è invitato a partecipare e resta piuttosto distante. Le musiche originali di Ludovic Bource, ispirate a Morricone, tentano di sostenere il tono westernizzante del film, giocando con i cliché del genere in maniera più estetica che efficace per la tensione drammatica. Funzionano comunque nella scena della sparatoria, insieme al gioco di sfasamento suono/immagine, ma restano d'accompagnamento nel resto del film. Per quanto riguarda i personaggi, è chiaro fin da subito che sono macchiette della classe operaia del nord della Francia, della polizia e della mafia. Le protagoniste sono caricature simpatiche, diverse l'una dall'altra ma tutte e tre accumunate dal disperato bisogno di soldi e di emancipazione. Le attrici (Cécile de France, Yolande Moreau e Audrey Lamy) fanno il loro lavoro ma non sono particolarmente aiutate dalle scelte di scrittura e di regia che le fanno restare superficiali, con poche sfumature - eccezione fatta forse per Sandra, per la quale si tenta di dare un pochino più di spazio, pur rimanendo lontano dall'emotività. Interessante affiancare un bambino e una famiglia a Nadine e Marylin, peccato non servano a farci entrare un po' di più in empatia con loro. Gli uomini sono presentati come fondamentalmente cattivi o inutili; l'unico per il quale vediamo un briciolo di umanità a tratti è Simon, ma quest'ultima svanisce in fretta alla pronuncia della battuta successiva.
Durante il film si alternano diffidenza e complicità tra le tre protagoniste, ma si instaura alla fine un'intesa basata sull'accettazione della vulnerabilità e della forza di ciascuna, dandoci un bell'esempio di solidarietà femminile. Il tema dell'emancipazione femminile, in una versione non paragonabile a Thelma e Louise (ma sicuramente ispirata alle due) sarebbe servito ancora meglio evitando il dettaglio sul sedere di Cecile de France che riporta in casa il denaro dal bosco: il regista propone un'inquadratura che riporta la donna al suo essere corpo in un pantalone aderente, facendo sembrare futile il tentativo di Sandra di liberarsi dello sguardo sessuale portato su di lei. Pare contraddire l'intento, che pareva sincero, del film.
"Rebelles"(Allan Madduit, scritto dallo stesso regiswta con Je'remie Guez, 2019)racconta di tre amiche/una delle quali e'madre di una delle tre)che, a causa di un grave incidente che causa la morte di un uomo(autodfifesa di una delle tre, che altrimenti sarebbe stata violentata dall'uomo ucciso), trovano un bel po'di denaro che"scotta".