Titolo originale | Marco Polo |
Anno | 2019 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Italia |
Durata | 86 minuti |
Regia di | Duccio Chiarini |
Uscita | giovedì 28 novembre 2019 |
Tag | Da vedere 2019 |
Distribuzione | Fondazione Stensen, Valmyn |
MYmonetro | 3,15 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 12 febbraio 2020
Le sfide di una scuola di periferia. In Italia al Box Office Marco Polo - Un anno tra i banchi di scuola ha incassato nelle prime 11 settimane di programmazione 3,6 mila euro e 1,5 euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Istituto Tecnico per il Turismo Marco Polo nel quartiere di periferia dell’Isolotto. 150 professori, 1600 studenti. I loro rapporti, il confronto con le materie ma anche, e soprattutto, con la società in cui docenti e discenti vivono e i cui segnali vanno decodificati acquisendo le necessarie consapevolezze.
Duccio Chiarini si è dovuto praticamente mimetizzare per girare questo documentario. Questa è l’impressione che si ricava al termine della visione di un’opera che vuole cogliere il flusso quotidiano di un istituto scolastico in cui ai tradizionali e ministeriali ‘programmi’ si affianca la volontà di non lasciare fuori dalla porta di entrata le dinamiche sociali e la realtà in cui ragazze e ragazzi vivono.
Da metà novembre fino ai giorni della maturità, una volta a settimana e spesso senza avvisare preventivamente, Chiarini e la sua troupe leggera si sono impegnati nel catturare parole, gesti, momenti significativi di quel processo complesso ma affascinante (se chi vi agisce lo fa in maniera partecipe) che è il vissuto scolastico.
La camera riprende dita che scorrono sui cellulari mentre i ‘prof’ spiegano ma anche accese discussioni su cosa siano le dittature e la democrazia. Assistiamo, tra gli altri, anche agli incontri dei docenti con uno psicologo che li aiuta a rapportarsi anche con i meno reattivi alle loro proposte. Tutto questo è fare e vivere la scuola e sarebbe interessante che questo documento circolasse negli istituti superiori perché chi li frequenta quotidianamente potesse mettere a confronto le proprie con le altrui esperienze di condivisione di vita e di pensiero.
Perché se, come qualcuno ha argutamente detto, “la scuola è il luogo in cui prima ti dicono le risposte e poi ti fanno le domande” oggi dare risposte chiare è sempre più difficile ed occorre una disponibilità reciproca nella ricerca. I 1600 e i 150 del Marco Polo ce ne mostrano un interessante modello.
Paradossalmente il cinema sa restituire pezzi di autentica verità solo quando torna alle proprie origini, cioè quando la falsità della ricostruzione sa cogliere il vero con l'imitazione della realtà. Solitamente il cinema verità a dovere colmare il vuoto tra rappresentazione e autenticità, ma ormai, alla luce di quanto è accaduto la categoria diventa obsoleta oltre che davvero indefinibile e poco descrittiv [...] Vai alla recensione »
Alla periferia di Firenze, nel quartiere dell'Isolotto, c'è l'Istituto Tecnico per il Turismo Marco Polo. Un microcosmo, quasi un piccolo paese: 150 insegnanti, 1600 studenti. Nell'arco di un anno scolastico, Duccio Chiarini (Short Skin, L'ospite) ne ha osservato il quotidiano, attività extracurricolari comprese (la radio, il giornalino, i contesti musicali, i corsi d'italiano per gli stranieri).
La telecamera di Duccio Chiarini entra per un anno scolastico nell'Istituto tecnico del turismo Marco Polo di Firenze per documentare la vita di studenti e professori. Non si tratta di una scuola di frontiera, ma di un istituto modello, dove i docenti si confrontano per trovare strategie educative e metodi per coinvolgere gli alunni. È una delle scuole superiori più grandi della città, con circa 1.600 [...] Vai alla recensione »
Tra film, documentari e docufiction, il mondo della scuola e il rapporto docenti alunni sono oggetto di frequente attenzione da parte del cinema, soprattutto in un contesto di disagio (La mia classe di Gaglianone, i francesi La classe di Cantet o Quasi nemici di Attal), per evidenziare il divario crescente tra classi sociali e le accentuate difficoltà a migliorare la condizione dei propri genitori. [...] Vai alla recensione »
Che si tratti dell'Istituto tecnico per il turismo Marco Polo alle porte di Firenze ha poca rilevanza. Ciò che a Duccio Chiarini interessa cogliere non è tanto la particolarità del contesto, quanto le dinamiche su cui si regge quel grande teatro, in cui ciascuno recita la propria parte, che è la scuola, lo spazio in cui si impara per tempo a essere società.