Titolo originale | The Devil and Father Amorth |
Anno | 2017 |
Genere | Documentario |
Produzione | USA |
Durata | 68 minuti |
Regia di | William Friedkin |
Attori | Gabriele Amorth, William Friedkin, Jeffrey Burton Russell, Christina (II) William Peter Blatty, Paolo Vizzacchero, Nadia Vizzacchero, Neil Martin (II), Itzhak Fried, John Mazziota, Jeffrey Lieberman, Michael First, Ryan E. Lawrence, Roberto Lewis-Fernández, Robert Barron (III). |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,88 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 21 marzo 2018
William Friedkin, appassionato da sempre delle pratiche di esorcismo, filma l'attività di un prete che tenta di esorcizzare una donna italiana. Al Box Office Usa The Devil and Father Amorth ha incassato nelle prime 4 settimane di programmazione 19,9 mila dollari e 10,9 mila dollari nel primo weekend.
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CONSIGLIATO SÌ
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Padre Amorth è un prete che riceve ogni giorno centinaia di richieste d'aiuto da parte di persone convinte di essere possedute dal diavolo. Autorità indiscussa nel campo degli esorcismi, con il consenso del vaticano, accetta per la prima volta che William Friedkin filmi il rito di liberazione di una donna. A dover essere esorcizzata è una giovane italiana, Cristina, incapace di condurre una vita normale perché devastata dalla presenza del diavolo che la tortura ciclicamente riapparendo nella sua vita ogni dieci anni. Il più autorevole esorcista della chiesa cattolica si fa carico quindi delle sorti della giovane che, ormai giunta al nono esorcismo, ripone ogni speranza nell'anziano prete e nelle sue capacità di allontanare il diavolo una volta per tutte.
In occasione del novantunesimo compleanno di padre Amorth e a 43 anni dall'uscita del capolavoro horror L'esorcista, William Friedkin torna a confrontarsi con il demoniaco, spezzando la linea di demarcazione tra realtà e finzione con un documentario che tenta di dimostrare quanto l'aspetto spirituale della pratica religiosa sia legato ad una vera e propria presenza luciferina.
Con una cifra stilistica fortemente didascalica e un impianto documentaristico classico, interviste e ricordi del regista precedono l'intensa sequenza centrale della seduta, seguita dalle opinioni dei medici e dalle successive benedizioni dei genitori della donna, utili a svelare l'esito dell'esorcismo. La scelta di mostrare le fasi del rito nella loro interezza (una sequenza piuttosto lunga nell'economia del film) trascende dalla ricerca di veridicità per raccontare il calvario di Cristina dall'interno. Il film sembra decollare solo quando la regia può giocare su un'intervista concessa dalla donna a macchine spente, dimostrando attraverso la ricostruzione quanto di orrorifico si nasconda nello sguardo di Friedkin.
Se di vero esorcismo si possa parlare questo non è detto - la fede non esclude la scienza e viceversa - certo è che il riscontro più plausibile per chi rimane scettico di fronte a questo genere di fenomeni è spiegato egregiamente dagli psicoterapeuti che riconducono l'efficacia di alcuni casi di esorcismo a quello che clinicamente è riconosciuto come "disturbo trans-dissociativo": una serie di comportamenti che trascendono dall'ordinario per sfociare nel patologico, in cui l'esorcista è fondamentale in quanto l'intera comunità che accoglie la persona posseduta è fermamente convinta di questo e il cervello si libera solo perché certo della propria fede.
Più che un lavoro cinematografico, un lavoro giornalistico condotto con passione e un tocco di nostalgia. La scena cruciale è ovviamente costituita dall'esorcismo compiuto da Padre Amorth con fotocamera a mano. Qui l'interesse sta nell'osservare lo svolgimento del rito e il mutamento della personalità del soggetto, che Friedkin ci fa conoscere prima dell'esorcismo. [...] Vai alla recensione »