Anno | 2017 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia |
Durata | 52 minuti |
Regia di | Alice Filippi |
Attori | Daniele Ronco, Gianmarco Aragno, Juan Carlos Cid Esposito, Pier Felice Filippi, Michele Riccio, Paolo Demela, Carlo Fulcheri, Dario Dadone, Liliana Occelli, Giuseppe Casagrande, Michele Schettino, Pietro Iemina, Maria Stefanelli, Raffaele Laghezza, Elio Botto, Giancarla Pecchenino, Danilo Dalmasso, Luciano Barbieri, Alice Filippi . |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,23 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 22 febbraio 2018
Docu-fiction palpitante fatta di ricordi raccontati dai protagonisti, ma anche riportati in vita da una stringente messa in scena.
CONSIGLIATO SÌ
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Mondovì, 27 giugno 1978. Mentre l'Italia è sotto choc per il sequestro Moro, nella tranquilla provincia cuneese la 'ndrangheta rapisce a scopo di estorsione Pier Felice Filippi, 23 anni, già campione di rally italiano. Circa quarant'anni dopo, lo stesso Filippi può raccontarlo alla macchina da presa della figlia Alice, che affianca alla sua testimonianza una ricostruzione di fiction di quei 76 giorni di tensione e delle interviste attuali ai testimoni dei fatti.
Con notevole, cospicuo sforzo di sintesi, interpellando anche i rappresentanti delle forze dell'ordine e una collaboratrice di giustizia che illustra alcune dinamiche della mafia calabrese, la regista Alice Filippi, classe 1982 (diplomata in regia alla New York Film Academy, già aiuto regia di Carlo Verdone, e in produzioni internazionali come la serie Sky I Borgia e Inferno di Ron Howard) affronta una materia incandescente come la violenza familiare del rapimento, firmando anche soggetto e sceneggiatura.
In questo apprezzabile ibrido di cronaca giornalistica, intreccio criminale e dramma familiare, si notano un indubbio ritmo di montaggio e un'evidente perizia tecnica, oltre alla fascinazione per il racconto fluido delle serie tv statunitensi e per la patina vintage di un decennio (amplificata dalle riprese in RED). Ma anche altrettanta partecipazione emotiva (lo score altisonante di Marco Cascone, le reazioni commosse degli amici e di Lucilla, all'epoca fidanzata e poi moglie di Pier Felice - interpretata nella finzione dalla stessa regista), l'audio delle telefonate originali tra il nonno Giorgio, detto Giors, e i rapitori, tenute per anni nel cassetto.
In mancanza di una salutare distanza dagli eventi, si tende a sottolineare la lucidità e l'autocontrollo di Pier Felice, con un uso insistente della macchina da presa e degli effetti di regia (zoom, carrelli, dissolvenze a nero). La resilienza del protagonista e l'esemplarità della sua storia perdono così mordente a favore di una rappresentazione eroica, spettacolare, quasi epica, della vicenda. In Festa Mobile / Film Commission Torino Piemonte al TFF 2017.