Titolo originale | La soledad |
Anno | 2016 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Venezuela |
Durata | 85 minuti |
Regia di | Jorge Thielen-Armand |
Attori | José Dolores López, Marley Alvillaes López, Adrializ López, Jorge Thielen Hedderich María del Carmen, María Agamez Palomino, Cristina Armand. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,75 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento sabato 3 settembre 2016
Un giovane alla disperata ricerca dell'oro necessario per evitare che la propria famiglia rimanga senza casa.
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CONSIGLIATO SÌ
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Faticando a sopravvivere nella giungla urbana di Caracas, un ragazzo scopre che il misero edificio che ha come abitazione verrà presto demolito. Sperando di salvare la sua famiglia da una vita senza una casa, si mette alla ricerca di un bottino d'oro, che si dice essere stato nascosto proprio nelle sue mura.
I ricordi di famiglia del regista, realizzati con filmati amatoriali fanno da confini a questo film che proprio da essi ha preso spunto per finire con il superarli tracciando, più che il ritratto di una condizione familiare, un'analisi dell'attuale realtà socioeconomica del Venezuela. Ci mostra infatti una società in cui la rivoluzione di Chavez non è riuscita (per una molteplicità di ragioni) a offrire alle classi più povere quelle condizioni di dignità del vivere che aveva promesso. Oggi il governo Maduro è messo sotto accusa e si difende parlando di golpe continuo ma la solitudine di chi non ha speranze non si preoccupa dei proclami, da qualsiasi parte provengano. È quello che ci mostra Thielen-Armand che non fa del film un pamphlet ma vuole mostrare come sugli ultimi finiscano per ricadere gli errori commessi o, comunque, il mancato raggiungimento degli obiettivi da parte di chi ha il potere. Perché neppure le classi sono state di fatto abolite e se un tempo gli schiavi potevano essere uccisi, oggi si può ancora mettere sul lastrico una famiglia sfrattandola da un'abitazione. Allora non resta che rifugiarsi nella credenza degli spiriti guardiani di un tesoro avendo poi il mare come luogo da raggiungere per soddisfare il desiderio più forte di un essere umano che sta crescendo come ne I 400 colpi. Tutto questo viene però in parte indebolito da una forma di narrazione semi-documentaristica che crea in parte un distacco rispetto a quanto viene proposto sullo schermo pur non inficiando nel complesso l'importanza dell'operazione.