L'amore oltre la guerra

Il kaiser Guglielmo II è da due decenni in esilio in Olanda quando le armate naziste invadono il Paese. Al capitano Brandt viene affidato dalla Gestapo il compito di spiarne le conversazioni e di scoprire una spia inglese infiltrata nel suo staff. La giovane cameriera Mieke gli si concede al primo incontro e nasce una relazione. Un giorno lei gli rivela di essere ebrea.

L'esordiente David Leveaux ha avuto l'abilità di assicurarsi due nomi di richiamo come quelli di Lily James e di Jai Courtney per attrarre le generazioni più giovani ma il vero perno attoriale e narrativo del film è indubbiamente Christopher Plummer.

Plummer offre dignità, sensibilità ed humor ad un personaggio che, a giudizio degli storici e di Bismarck che lo conosceva bene, non ne era poi così dotato. In questa spy story che trae origine dal romanzo di Alan Judd "The Kaiser's Last Kiss" la sua presenza innerva il sub plot e ne eleva il livello. Altrimenti ci troveremmo di fronte a una relazione al calor bianco tra un ufficiale tedesco e un'ebrea che non trova giustificazioni nel suo avvio hard se non nella mai esplicitata intenzione di Mieke, a cui i tedeschi hanno ucciso padre e marito, di allontanare da sé i sospetti e che si sviluppa seguendo un percorso abbastanza prevedibile.

L'entrata in scena del kaiser ci offre invece l'occasione di leggere il conflitto e l'ascesa del nazismo dal punto di vista di un esiliato privilegiato il quale fa fatica a trattenersi nel celare i propri dissensi nei confronti della politica hitleriana. Non a caso il titolo originale tralascia il versante romantico per segnalare "The Exception".

In proposito risulta significativa la scena a tavola con un Eddie Marsan quasi mimetico Himmler enunciante la strategia dell'Olocausto. Altrettanto di spicco è il ruolo affidato alla seconda moglie Erminia la quale cerca di frenarne gli impulsi antihitleriani non avendo mai rinunciato alla speranza di un ritorno in patria. 