robbb
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mercoledì 27 luglio 2016
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gare di vela su marte e piantagioni di patate bio
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Noioso.
Uomo dimenticato appositamente su Marte perché dato per morto. Mors tua vita mea è il concetto base.
Visto che mors tua vita mea vale per tutti, decide di salvarsi e, per sopravvivere, pianta patate. Sarà stato ispirato da van Gogh.
Quindi un uomo dotato di cibo per qualche 500 sol, una busta della spesa, un ordigno semi nucleare e dei pannelli solari va avanti e indietro per 2 ore sullo schermo televisivo, ascoltando musica pop, cercando di generare un ambiente vivibile e parlando da solo.
La sonda ed equipaggio che lo ha abbandonato fa un testacoda spaziale con traiettorie improbabili. In effetti torna a riprenderselo ma. E c'è sempre un ma. Lo deve ripescare in orbita facendo traiettorie da gare di vela.
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Noioso.
Uomo dimenticato appositamente su Marte perché dato per morto. Mors tua vita mea è il concetto base.
Visto che mors tua vita mea vale per tutti, decide di salvarsi e, per sopravvivere, pianta patate. Sarà stato ispirato da van Gogh.
Quindi un uomo dotato di cibo per qualche 500 sol, una busta della spesa, un ordigno semi nucleare e dei pannelli solari va avanti e indietro per 2 ore sullo schermo televisivo, ascoltando musica pop, cercando di generare un ambiente vivibile e parlando da solo.
La sonda ed equipaggio che lo ha abbandonato fa un testacoda spaziale con traiettorie improbabili. In effetti torna a riprenderselo ma. E c'è sempre un ma. Lo deve ripescare in orbita facendo traiettorie da gare di vela. Arrivi alla boa, viri, peschi il marziano che ha fatto un paracadute di plastica per entrare in orbita e torni indietro.
Noioso e improbabile
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aristoteles
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martedì 26 luglio 2016
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robinson crusoe spaziale
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Per buona parte del film non ho provato grandi emozioni.
Certamente coltivare ortaggi su un altro pianeta,vivere la più profonda delle solitudini e abitare Marte non è avventura da tutti i giorni,tuttavia la storia non è riuscita a catturare completamente il mio interesse.
Forse saranno stati tutti quei ragionamenti su come riprendersi il naufrago che mi avranno stancato,come gli inevitabili monologhi in video imbevuti di una certa fastidiosa americanità,tipo : "sono il pirata dello spazio" "il primo colonizzatore" "alla faccia di Armstrong",etc.etc.etc.
Ma questo poi in fondo che fa ??? Coltiva patate e non ci regala grandi spunti di riflessione se non quello di pensare a se ce la farà o meno a sopravvivere.
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Per buona parte del film non ho provato grandi emozioni.
Certamente coltivare ortaggi su un altro pianeta,vivere la più profonda delle solitudini e abitare Marte non è avventura da tutti i giorni,tuttavia la storia non è riuscita a catturare completamente il mio interesse.
Forse saranno stati tutti quei ragionamenti su come riprendersi il naufrago che mi avranno stancato,come gli inevitabili monologhi in video imbevuti di una certa fastidiosa americanità,tipo : "sono il pirata dello spazio" "il primo colonizzatore" "alla faccia di Armstrong",etc.etc.etc.
Ma questo poi in fondo che fa ??? Coltiva patate e non ci regala grandi spunti di riflessione se non quello di pensare a se ce la farà o meno a sopravvivere.
Il finale invece mi ha dato una sveglia,accettando le dovute esagerazioni,mi è piaciuto molto ed in parte ha rivalutato il film.
Adrenalina contenuta in pochi minuti ma benvenuta.
Graficamente notevole,soprattutto,ancora una volta,nella parte conclusiva.
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lunedì 20 giugno 2016
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spreco di candidature
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Il film, con tutti i suoi difetti, non è certo da bocciare in toto. Forse più del film sarebbe discutibile la candidatura del suddetto al non trascurabile numero di sette Oscar, fra cui Miglior Film, Attore Protagonista e Sceneggiatura, mai così sprecati.
Molti sembrano elogiare l'accuratezza scientifica della pellicola, ove forse non ve ne è poi così tanta, dato soprattutto che mai nella storia delle missioni spaziali vi sarà un botanico fra i partecipanti, il quale sembra aver preso troppo sportivamente l'abbandono di sè medesimo sul pianeta Marte; ed è proprio qui che si spreca la candidatura di Matt Damon, dato che a mio parere, perchè una candidatura all'oscar sia giustificata non deve essere solo bravo l'attore, ma anche credibile il personaggio, poichè l'attore non può aspirare ad essere molto più credibile di ciò che interpreta: se non è verosimile il personaggio, nemmeno l'interpretazione lo può essere, ecco.
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Il film, con tutti i suoi difetti, non è certo da bocciare in toto. Forse più del film sarebbe discutibile la candidatura del suddetto al non trascurabile numero di sette Oscar, fra cui Miglior Film, Attore Protagonista e Sceneggiatura, mai così sprecati.
Molti sembrano elogiare l'accuratezza scientifica della pellicola, ove forse non ve ne è poi così tanta, dato soprattutto che mai nella storia delle missioni spaziali vi sarà un botanico fra i partecipanti, il quale sembra aver preso troppo sportivamente l'abbandono di sè medesimo sul pianeta Marte; ed è proprio qui che si spreca la candidatura di Matt Damon, dato che a mio parere, perchè una candidatura all'oscar sia giustificata non deve essere solo bravo l'attore, ma anche credibile il personaggio, poichè l'attore non può aspirare ad essere molto più credibile di ciò che interpreta: se non è verosimile il personaggio, nemmeno l'interpretazione lo può essere, ecco.
S'era detta sprecata anche la candidatura alla Miglior Sceneggiatura non Originale, ed in effetti lo è, essendo non scadente, ma sicuramente troppo piena di clichè per essere anche solo presa in considerazione come Oscar. In particolare mi è risultata sgradita tutta la pantomima alla Jessica Fletcher del presunto genio Purnell, avendo io dovuto attendere fin troppo a lungo per ascoltare la sua scientificamente e narrativamente scontatissima uscita della fionda gravitazionale. Per non parlare di altri clichè, e del fatto che gli "scinziati geniali" in questione non sembrino essere in grado di spiegare le proprie idee ad altri esperti senza l'ausilio di pinzatrici, saliere e pepiere, manco fossimo ne La Strada per El Dorado ("facciamo che questa pinzatrice è la nave e che lei è il pianeta terra...")
Per non parlare del fatto che l'evasione del protagonista dal pianeta rosso non possa essere considerata propriamente credibile, dato tutto un insieme di fattori che chi ha visto il film forse ricorderà, e che chi non ha visto il film avrà modo di vedere.
In generale non è certo un film brutto, è anzi gradevole da guardare, se si esclude più di qualche scivolone: tutto sommato il film è divertente, e l'idea di partenza non era male. Non so che avessero in mente registi e produttori, se di creare un capolavoro o un film che faccia divertire per due ore, ma certamente chi ci ha visto un gran film, o sette candidature agli oscar, forse dovrebbe guardare meglio.
Consigliato, ma senza molte pretese.
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onufrio
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domenica 12 giugno 2016
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un pianetta tutto mio
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Matt Damon veste i panni di un astronauta che durante una spedizione su Marte, a causa di una tempesta, rimane colpito e spazzato via dalla tormenta, tanto da far credere all'equipaggio che l'uomo sia morto (senza neanche andare a verificare...). Ma l'astronauta è vivo e dovrà adattarsi alla vita su Marte in attesa che arrivino i soccorsi, il che non è cosa facile riorganizzare in breve tempo un altra spedizione per recuperarlo. Le brillanti menti della Nasa si metteranno al lavoro per salvare la vita dell'uomo. Film costruito con minuziosità che entra nel tecnico, a volte anche troppo, ma ciò rende l'idea dell'impegno assoluto del regista per un film di fantascienza che ha più Scienza che Fantasia.
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Matt Damon veste i panni di un astronauta che durante una spedizione su Marte, a causa di una tempesta, rimane colpito e spazzato via dalla tormenta, tanto da far credere all'equipaggio che l'uomo sia morto (senza neanche andare a verificare...). Ma l'astronauta è vivo e dovrà adattarsi alla vita su Marte in attesa che arrivino i soccorsi, il che non è cosa facile riorganizzare in breve tempo un altra spedizione per recuperarlo. Le brillanti menti della Nasa si metteranno al lavoro per salvare la vita dell'uomo. Film costruito con minuziosità che entra nel tecnico, a volte anche troppo, ma ciò rende l'idea dell'impegno assoluto del regista per un film di fantascienza che ha più Scienza che Fantasia.
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diskol88
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domenica 5 giugno 2016
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tipo molte storie fantasy ok anche se non mitico.
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un ottimo film direi, bene orchestrato e diretto, il planextencion di
marte... è pittorico e suggestivo, i diari narrativi sono di
compagnia oltre a manatnere ritmo filmico, s'impara anche qualcosa,
poi alcune canzoni anche se sembrano di un secolo fa, però in
italia... non ci fanno neanche caso.., il marziano però non
sembra credere altrettanto alla storia che
l'abbiano abbandonato, e dice che non è colpa di nessuno, culmina
poi col l'applicamento della missione, tra coltivazioni di
piantine variegate, da cui ne vediamo sulla
terra un esemplare a dire che potrebbe essere ovunque,
basta essere dei marziani.
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un ottimo film direi, bene orchestrato e diretto, il planextencion di
marte... è pittorico e suggestivo, i diari narrativi sono di
compagnia oltre a manatnere ritmo filmico, s'impara anche qualcosa,
poi alcune canzoni anche se sembrano di un secolo fa, però in
italia... non ci fanno neanche caso.., il marziano però non
sembra credere altrettanto alla storia che
l'abbiano abbandonato, e dice che non è colpa di nessuno, culmina
poi col l'applicamento della missione, tra coltivazioni di
piantine variegate, da cui ne vediamo sulla
terra un esemplare a dire che potrebbe essere ovunque,
basta essere dei marziani... per dire, e a
secondo di quel che s'intende, ben diretto film intrigante e di buon esito.
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raysugark
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domenica 17 aprile 2016
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the martian
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Le pellicole sullo spazio sono interessanti, per esplorare avventure avvincenti e sopratutto coinvolgenti. Sunshine, Moon, Gravity e Interstellar hanno modificato il concetto sul genere cinematografico dello spazio concentrandosi su uno o più personaggi, seguendo profondamente i loro pensieri e la loro psicologia mentre proseguono le loro avventure. Narrando temi filosofici avvicinandosi allo stile del capolavoro 2001 a Space Odyssey di Stanley Kubrick, facendosi riconoscere per gli effetti visivi spettacolari, colonne sonore indimenticabili e scene importanti che rimarranno impresse agli occhi del pubblico. Ridley Scott dopo aver diretto Exodus, si interessò di adattare il bestseller The Martian di Andy Weir con protagonista Matt Damon.
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Le pellicole sullo spazio sono interessanti, per esplorare avventure avvincenti e sopratutto coinvolgenti. Sunshine, Moon, Gravity e Interstellar hanno modificato il concetto sul genere cinematografico dello spazio concentrandosi su uno o più personaggi, seguendo profondamente i loro pensieri e la loro psicologia mentre proseguono le loro avventure. Narrando temi filosofici avvicinandosi allo stile del capolavoro 2001 a Space Odyssey di Stanley Kubrick, facendosi riconoscere per gli effetti visivi spettacolari, colonne sonore indimenticabili e scene importanti che rimarranno impresse agli occhi del pubblico. Ridley Scott dopo aver diretto Exodus, si interessò di adattare il bestseller The Martian di Andy Weir con protagonista Matt Damon. Questa volta l'avventura di The Martian non narra di un Xenomorfo, pronto a uccidere la squadra ovunque si aggiri nella nave Nostromo, come nella seconda pellicola di Ridley Scott Alien. The Martian narra dell'astronauta Mark Watney che rimane bloccato nel pianeta desertico Marte, dopo aver subito un incidente causato da una tempesta, mentre lui cerca di risolvere un problema dopo un altro per sopravvivere attraverso uno schema ingegneristico, attende che la NASA mandi una squadra per salvarlo. La pellicola di Ridley Scott è emozionante esplorando i pensieri del personaggio di Matt Damon, mentre prosegue il suo lungo cammino nel pianeta desertico. Allo stesso tempo la pellicola diventa umoristico non forzato, che funziona nella sua intera durata. La performance di Matt Damon colpisce sia nella parte espressiva che nella parte riflessiva, lasciando moltissime domande al pubblico sulle sue prossime mosse. Matt Damon a differenza di Leonardo DiCaprio in The Revenant, non esprime le sue emozioni attraverso il linguaggio del corpo e degli occhi, ma esprime le sue emozioni attraverso i suoi monologhi narrati con la piccola telecamera. La regia di Ridley Scott come si è visto in The Duellists, Alien, Blade Runner, Thelma & Louise, The Gladiator, Black Hawk Down e Prometheus si presenta ancora una volta magistrale, esplorando in profondità i personaggi sia principali sia secondari aggiungendo un stile unico nel modo di girare la macchina da presa, aiutato anche dalle atmosfere accompagnate dalle luci e dai colori. La pellicola coinvolge ancora di più attraverso l'uso del 3D, che riesce a catturare visivamente il pubblico nell'intera durata del film. The Martian di Ridley Scott è uno dei migliori film del 2015.
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barbara1987
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sabato 26 marzo 2016
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forse era meglio lasciarlo su marte...
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Confermo quanto già pensavo del libro: un'americanata bella e buona. Il film è anche fatto benino, se vogliamo dirla tutta (i paesaggi marziani fanno la loro bella figura) ma, a parte ciò, ben poco si salva. Ci sono, infatti, parecchie cose che mi hanno infastidito (sia nel libro che nel film):
- Il protagonista ha uno spessore psicologico pari a quello della carta velina! Non un attimo di tentennamento o un momento di sconforto. Non parla mai della propria famiglia né si sofferma un istante sull'impatto emotivo che possa avere la solitudine sul suo animo. Watney incarna perfettamente solo una cosa: la spacconeria e l'arroganza tipiche degli americani. Una delle prime cavolate che dice è:"Marte dovrà avere paura di me!".
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Confermo quanto già pensavo del libro: un'americanata bella e buona. Il film è anche fatto benino, se vogliamo dirla tutta (i paesaggi marziani fanno la loro bella figura) ma, a parte ciò, ben poco si salva. Ci sono, infatti, parecchie cose che mi hanno infastidito (sia nel libro che nel film):
- Il protagonista ha uno spessore psicologico pari a quello della carta velina! Non un attimo di tentennamento o un momento di sconforto. Non parla mai della propria famiglia né si sofferma un istante sull'impatto emotivo che possa avere la solitudine sul suo animo. Watney incarna perfettamente solo una cosa: la spacconeria e l'arroganza tipiche degli americani. Una delle prime cavolate che dice è:"Marte dovrà avere paura di me!". Ma che caspita dici? Se vuole, Marte può schiacciarti in trenta secondi come un fastidioso foruncolo sulla sua faccia!
Personalmente non sono minimamente riuscita ad entrare in empatia con quest'uomo.
La sfiga lo perseguita e per ogni disastro che gli capita lui ha una soluzione alla Einstein pronta da tirar fuori dal cappello. Neanche Houdini potrebbe fare di meglio.
Non si avverte in lui la paura dell'ignoto, l'emozione della scoperta. Capisco che gli astronauti siano selezionati anche in base alla loro resistenza psicologica a situazioni critiche, ma qui si rasenta veramente l'idiozia.
- La NASA, il/la JPL e le altre agenzie governative: a parte creare danni e lavorare con il fondoschiena sanno fare una sola cosa: sorrisi, pacche sulle spalle e applausi a profusione. Mark saluta? Applausi. Mark va in bagno a fare "il bisogno grosso"? Applausi. Alla lunga queste scene diventano irritanti.
- La dannata colonna sonora: a parte qualche bel brano di fattura classica, molte delle scene sono sviluppate con sottofondo di musica anni '70. Non fraintendetemi, io adoro quel tipo di sound, ma in certi frangenti (soprattutto in scene che dovrebbero rappresentare qualcosa di cruciale nello svolgimento della storia) l'inserimento di canzoni ritmate e allegre mi è sembrato veramente fuori luogo.
Non sto a dilungarmi oltre o rischierei di diventare noiosa e prolissa come l'autore del libro da cui è stato tratto questo film.
Apprezzo lo sforzo, ma onestamente sono stufa delle solite spacconate MADE IN USA.
Spero che altri registi americani o altri scrittori della "terra delle opportunità" sfornino storie più profonde e coinvolgenti. Vedremo.
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nonhosonno2015
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venerdì 25 marzo 2016
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delusione
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Avevo aspettative medio/alte per questo film. Sceneggiatura intrigante, buoni attori, Ridley Scott in regia. Beh, sono state pressochè tutte tradite.
La storia non è vera ed è tratta da un romanzo ma la leggerezza con cui sono state girate certe scene rende il tutto poco credibile, quasi ridicolo.
Bella la svolta che prende il film quando decidono di andare a riprendere il protagonista ma dopo due ore di commedia la suspence è pari a zero, non si percepisce la delicatezza dell'operazione, la gravità del fatto.
Inoltre trovo che i personaggi non siano ben assortiti e caratterizzati.
Tecnicamente mi sembra un buon film, difficile che Scott sbagli sotto questo punto di vista, ma dal regista di Alien e Blade Runner ci si aspetta ben altro.
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Avevo aspettative medio/alte per questo film. Sceneggiatura intrigante, buoni attori, Ridley Scott in regia. Beh, sono state pressochè tutte tradite.
La storia non è vera ed è tratta da un romanzo ma la leggerezza con cui sono state girate certe scene rende il tutto poco credibile, quasi ridicolo.
Bella la svolta che prende il film quando decidono di andare a riprendere il protagonista ma dopo due ore di commedia la suspence è pari a zero, non si percepisce la delicatezza dell'operazione, la gravità del fatto.
Inoltre trovo che i personaggi non siano ben assortiti e caratterizzati.
Tecnicamente mi sembra un buon film, difficile che Scott sbagli sotto questo punto di vista, ma dal regista di Alien e Blade Runner ci si aspetta ben altro.
Se devo esser sincero la parte più interessante del film sono i titoli di coda dove vediamo la vita dei protagonisti dopo questa avventura.
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andreafalci
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venerdì 4 marzo 2016
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quando si e' realmente soli e in piu' abbandonati.
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CHE DIRE DI UN POVERO UOMO SOLO E ABBANDONATO CHE DEVE PENSARE TUTTO DA SOLO ALLA PROPRIA SOPRAVVIVENZA COL DUBBIO SUL PROPRIO DESTINO. MENTRE SUL PIANETA TERRA NON SANNO CHE PESCI PRENDERE OSTENTANDO INTANTO GLI ATTORI UN DEFILE' DI MODA, MENTRE L ABBANDONATO SI DA DA FARE PER FAR SAPER DI ESSERE ANCORA VIVO. MA DETERMINANTE SARA LA DECISIONE DEL COMANDANTE DELL ASTRONAVE ANCORA IN VIAGGIO VERSO LA TERRA DI TORNARE INDIETRO. SICURAMENTO UN MATT IN GRAN FORMA . MA IL FILM RICALCA MOLTO QUELLO PRECEDENTE "MARTE" , APPREZZABILI DUNQUE LA FOGRAFIA E L' INTERPRETAZIONE DI MATT. BUON VIAGGIO NELLO SPAZIO.
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eric.o
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sabato 27 febbraio 2016
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damon da salvare
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