Sopravvissuto - The Martian |
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Un film di Ridley Scott.
Con Matt Damon, Jessica Chastain, Kristen Wiig, Mackenzie Davis.
continua»
Titolo originale The Martian.
Fantascienza,
Ratings: Kids+13,
durata 130 min.
- USA 2015.
- 20th Century Fox Italia
uscita giovedì 1 ottobre 2015.
MYMONETRO
Sopravvissuto - The Martian
valutazione media:
3,39
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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C'è vita su Marte.di IuriVFeedback: 19621 | altri commenti e recensioni di IuriV |
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domenica 13 dicembre 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
The Martian prende il soggetto da un libro che si poneva l'obbiettivo di capire, grazie alla tecnologia attuale, come potrebbe essere uno scenario in cui un disperso su Marte possa sopravvivere fino all'arrivo dei soccorsi. Il film, fin dove può, cerca di rispettare il rigore scientifico del romanzo, ma funziona meglio dal punto di vista emotivo. Il naufrago interpretato da Matt Damon è un protagonista positivo, che non si lascia abbattere dalla situazione, ma tenta di affrontarla con ironia. Questo aiuta lo spettatore ad empatizzare con lui e a entrare nella storia. Scott, inoltre, non permette mai alla sua pellicola di cadere dentro a fasi di stanca, spostando al momento giusto il punto di vista dal pianeta rosso, alla Terra, fino all'astronave. Ne viene fuori un lavoro che ha i ritmi giusti per non far pesare le sue due ore e quasi mezza di proiezione. Inevitabilmente, però, nei periodi che non riguardano Marte e il suo provvisorio abitante, la narrazione cede a qualche clichè. I personaggi sono piuttosto stilizzati, come il grande capo della Nasa Jeff Daniels, prudente e con una visione politica della vicenda, e il capo missione Sean Bean, più ruspante e deciso a scavalcare le gerarchie per ottenere il suo risultato. Chiaramente queste figure così nette servono a incarnare le decisioni che, in una situazione simile, ci si trova a dover prendere. Sulla nave spaziale non manca nemmeno un accenno di storia d'amore, anche se il sospetto è che sia più utile a Scott per preparare la suggestiva scena dove Kate Mara osserva il suo eroe attraverso una finestra del modulo palestra, che a costruire il romanzetto per cuori rosa. Ovvio che tutto ciò porti a un finale dall'alto tasso emozionale, fatto di bandiere americane e gente davanti ai maxischermi. Una chosa un filo plasticosa che ricorda un po' troppo il classico sistema nel quale si chiudono i film catastrofistici made in Hollywood. Tuttavia sorprende la quantità industriale di personaggi secondari che appaiono nella pellicola, attuatori di un solo evento e poi relegati sullo sfondo a trattenere l'ansia. C'è un'idea, secondo me, dietro questa attitudine: per quanto bravo e geniale possa essere un singolo essere umano, solo con la collaborazione (anche minima) di tutti, si può sperare di riuscire in imprese così grandi. Una sorta di messaggio di pace da Ridley per noi. Prendo atto. Dal punto di vista meramente estetico, di recente si son visti lavori costruiti meglio. Pellicole come Gravity e Interstellar hanno abituato l'occhio ad atmosfere più immersive, mentre anche il comparto audio, colonna sonora furbetta a parte, risente di qualche scelta stilistica che penalizza il silenzio dello spazio profondo. Tutto sommato un buon film, che appassiona e diverte senza chiedere troppo indietro a chi lo guarda. Probabilmente non resterà impresso come altre opere di fantascienza uscite nel corso degli anni, ma questo conta davvero poco.
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