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Ridley Scott come suo solito ci propone una pellicola che tiene inchiodati per le oltre due ore di proiezione senza averne la percezione, tanto coinvolgenti sono le scene che si susseguono, tanto fanno stare in punta lo spettatore. La missione sul pianeta rosso viene abortita (così si dice nel film) a causa di una tempesta di impreviste proporzioni e nel trambusto creatosi, un elemento dell'equipaggio (Matt Damon) viene lasciato su Marte credendolo morto e irrecuperabile.
Il film prosegue facendoci vedere e temere per la sorte del sopravvissuto, che una volta tornato in sè e constatato di essere solo e abbandonato, dà lustro al suo sapere e all'ingegno per poter vivere il più a lungo possibile nella speranza di tornare sulla Terra.
In effetti sarà proprio così, con l'apporto di un giovane genio assonnato e della grande ex nemica Cina che collaborerà con la Nasa, il protagonista potrà ritornare a calpestare il natio pianeta insieme al resto dell'equipaggio che una volta a conoscenza che il loro collega era ancora vivo non hanno pensato a nulla se non andarlo a riprendere.
Gli attori tutti di grande spessore hanno formato un Cast formidabile e la fotografia all'altezza della situazione ha contribuito a dare quanto il film meritava.
Eccellenti le panoramiche, e la navigazione di una astronave che era dai tempi di Stanley Kubrick con 2001 Odissea nello spazio che non dava sensazioni e bellezza d'immagine così vivaci.
L'unica cosa forse che avrei cambiato (daccordo con il protagonista) sarebbero stati i vari brani musicali del film.
Da vedere. Buona visione al cinema. Pisiran.
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