Titolo internazionale | Neon Bull |
Anno | 2015 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Brasile, Uruguay, Paesi Bassi |
Durata | 101 minuti |
Regia di | Gabriel Mascaro |
Attori | Juliano Cazarré, Maeve Jinkings, Alyne Santana, Carlos Pessoa, Vinicius De Oliveira Josinaldo Alves, Roberto Birindelli, Marcelo Caetano, Samya De Lavor, Abigail Pereira. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,90 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 8 settembre 2015
Il film è stato selezionato nella sezione Orizzonti della 72. Mostra del Cinema di Venezia. Il film è stato premiato al Festival di Venezia,
CONSIGLIATO SÌ
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Nel Nordest del Brasile, Iremar prepara le bestie per le Vaquejadas, rodei spettacolo in cui due uomini a cavallo cercano di atterrare un toro strattonandolo per la coda. Di arena in arena, insieme a lui viaggiano la ballerina Galega, Cacà, la figlia di quest'ultima, e due assistenti. Mentre nel cuore di Iremar c'è il sogno di sfondare nel settore tessile, l'arrivo di un nuovo e prestante vaccaro sembra rompere l'equilibrio della carovana.
Il viaggiare messo in scena da Gabriel Mascaro, al secondo lungometraggio di finzione dopo Ventos de agosto, non riguarda soltanto la necessità legata al lavoro dei protagonisti, ma una più ampia esperienza che è reale percorso di formazione. Indicativa, in questo senso, la scelta di mostrare soltanto in breve gli spostamenti del gruppo, come se ogni nuovo territorio fosse lo stesso in cui specificare ancora di più i rapporti tra i vari personaggi e le loro aspirazioni. Dall'inizio, Iremar e Galega stanno a rappresentare una famiglia che tale non è, i due generi messi in relazione con il punto fermo della piccola Cacà, desiderosa di conoscere il proprio padre e naturalmente attratta quanto respinta dalla figura maschile del cowboy brasiliano. La dissolvenza dell'equilibrio, precario perché mancante di una componente sensuale connessa con uno strano pudore tra i due adulti, entra in essere per via della venuta del nuovo assistente ai cancelli del rodeo, più aitante, espansivo e persino capace di dare un abbraccio a Cacà senza che sia quest'ultima a chiederlo.
Racconto terragno, Boi Neon mostra i corpi e i loro liquidi, sta attaccato ai personaggi grazie all'utilizzo di lunghe inquadrature, dimostra la naturalità di un vivere sospeso tra polvere e tori, cavalli, motori da riparare, panni da stendere.
In uno spostamento che coincide, in ultima analisi, con la separazione e il nuovo, Mascaro si concede alcune sequenze forti e per alcuni versi eccessivamente estetizzanti - il momento semi-onirico tra Iremar e il cavallo o il finale d'amore nella fabbrica - che puntellano l'austerità di strada con l'invenzione estrosa. Non ci vuole molto a capire quanto il film voglia riflettere anche sull'inevitabile cambiamento economico-sociale delle terre in cui è ambientato: dal rodeo classico alla sua forma spettacolo, con i neon ad illuminare le bestie, Iremar arriva fino all'abbandono di un mestiere tanto radicato coronando, forse, le sue aspirazioni. Convincente Juliano Cazarré nel ruolo del protagonista.