flyanto
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lunedì 29 settembre 2014
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un personaggio femminile dotata di straordinari po
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Film in cui si racconta di una giovane donna, di nome Lucy, che viene suo malgrado coinvolta in un losco affare dal suo compagno. Da questo momento per lei inizierà una serie di avventure che la coinvolgeranno personalmente e molto pericolosamente e la condurranno a dover affrontare una realtà del tutto inaspettata e per lei, si può dire, addirittura mortale. Riuscirà Lucy alla fine a porre rimedio a tutto ma non senza il costo della propria vita.
L'ultima opera di Luc Besson ancora una volta si distingue, come del resto tutte le sue precedenti, per originalità e pertanto, sebbene in questa pellicola non si debba dunque ricercare assolutamente la verisimiglianza, proprio per la sua dimensione fantascientifica/fantastica carpisce quanto mai l'interesse dello spettatore, tutto intento a seguire il corso di una vicenda alquanto singolare.
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Film in cui si racconta di una giovane donna, di nome Lucy, che viene suo malgrado coinvolta in un losco affare dal suo compagno. Da questo momento per lei inizierà una serie di avventure che la coinvolgeranno personalmente e molto pericolosamente e la condurranno a dover affrontare una realtà del tutto inaspettata e per lei, si può dire, addirittura mortale. Riuscirà Lucy alla fine a porre rimedio a tutto ma non senza il costo della propria vita.
L'ultima opera di Luc Besson ancora una volta si distingue, come del resto tutte le sue precedenti, per originalità e pertanto, sebbene in questa pellicola non si debba dunque ricercare assolutamente la verisimiglianza, proprio per la sua dimensione fantascientifica/fantastica carpisce quanto mai l'interesse dello spettatore, tutto intento a seguire il corso di una vicenda alquanto singolare. In "Lucy" Besson, ancora una volta come in "Nikita", oin "Leon" e ne "Il Quinto Elemento", per citare solo tre dei suoi films, pone al centro della storia un personaggio, anzi, un'eroina femminile (ed ovviamente assai attraente) la quale deve affrontare una realtà, che cambierà loro tutta la propria esistenza, che qui il regista francese presenta come un'utopia futura negativa: quella, cioè, della possibilità per l'essere umano di sfruttare al 100% (anzichè al 10% come invece gli è concesso dalla natura) tutte le proprie forze e capacità creando ovviamente uno sconvolgimento totale dentro la propria stessa persona ed anche nel mondo esterno.
Al di là della trama, comunque, il film è apprezzabile in quanto ben girato, con un ritmo ben serrato e scene "ad effetto" (grazie ormai anche alla grafica sofisticata dei computers), con una colonna sonora ben scelta e molto coinvolgente di brani moderni e classici che ben si accorano all'azione a cui si assiste, supportandola e, direi, completandola.
Scarlett Johansson risulta la protagonista ideale per questa pellicola e qui ella è al meglio per ciò che riguarda il proprio aspetto fisico e soprattutto professionale, dando una prova di attrice notevolmente positiva e quanto mai confacente al ruolo del tutto singolare dell'eroina Lucy.
Altamente consigliabile per gli amanti ovviamente del genere e soprattutto di Luc Besson.
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davide stefanelli
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giovedì 2 ottobre 2014
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un film che lascia a bocca aperta, letteramente
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Devo ammettere che, anche dopo un'attenta riflessione, non sono riuscito né a trovare un senso per questo film né ad identificarne il genere. Film fantascientifico, d'azione, comico o documentario sull'accoppiamento degli animali? Lucy promette moltissimo nelle prime scene sia per la qualità degli effetti speciali sia per la curiosità che suscita nello spettatore l'idea di vedere un essere umano superare i propri limiti. Tuttavia anche se i presupposti per un successo discreto c'erano, dire che questo film è una chiavica è un eufemismo: sintetizzando all'estremo quella che dovrebbe essere la trama, una studentessa di nome Lucy si trova costretta a dover consegnare una valigetta ad un criminale coreano, questo dopo averne verificato attentamente il contenuto ordina ai suoi scagnozzi di inserir nel corpo di Lucy una sacca contenente una droga sperimentale che avrebbe dovuto trasportare segretamente contro la sua volontà.
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Devo ammettere che, anche dopo un'attenta riflessione, non sono riuscito né a trovare un senso per questo film né ad identificarne il genere. Film fantascientifico, d'azione, comico o documentario sull'accoppiamento degli animali? Lucy promette moltissimo nelle prime scene sia per la qualità degli effetti speciali sia per la curiosità che suscita nello spettatore l'idea di vedere un essere umano superare i propri limiti. Tuttavia anche se i presupposti per un successo discreto c'erano, dire che questo film è una chiavica è un eufemismo: sintetizzando all'estremo quella che dovrebbe essere la trama, una studentessa di nome Lucy si trova costretta a dover consegnare una valigetta ad un criminale coreano, questo dopo averne verificato attentamente il contenuto ordina ai suoi scagnozzi di inserir nel corpo di Lucy una sacca contenente una droga sperimentale che avrebbe dovuto trasportare segretamente contro la sua volontà. Durante il viaggio il pacchetto di droga si danneggia e Lucy acquisisce dei poteri inimmaginabili. Inizia progressivamente a sfruttare una percentuale sempre più alta del suo cervello e decide di mettersi in contatto con Norman, un noto neurologo, con il fine di aiutarlo nelle sue ricerche. Quando arriva a sfruttare il 100% del suo cervello costruisce un computer attraverso la forza del suo pensiero e riversa la sua conoscenza dentro una pennetta usb. Si avete capito bene, una pennetta usb...
Eh ma non è finita: ora Lucy si è trasformata in Dio: è incorporea e può interagire con il mondo plasmando la materia. Lucy è una fantascienza esasperata e ridicola per cui non vale la pena investire due ore della propria esistenza né tantomeno pagare il biglietto del cinema.
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evildevin87
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martedì 16 dicembre 2014
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tanto fumo e poco arrosto
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Luc Besson aveva tutti gli ingredienti a disposizione per poter realizzare un gran bel film di fantascienza: ottimo cast attoriale, dei buoni effetti speciali, una buona regia e delle idee di base niente male.
Il film però non funziona granchè, soprattutto per via della sceneggiatura: priva di un filo conduttore e asservita al puro sfoggio di grandi effetti speciali e di superflui virtuosismi registici. Il tutto si sviluppa troppo in fretta, non si riesce assolutamente a percepire il cambiamento radicale della nostra protagonista Lucy e il resto dei personaggi risulta privo di spessore. Non per colpa degli attori comunque, che han fatto un po' quello che potevano. Lasciando poi perdere alcune cadute di tono degne dei film di serie Z, soprattutto in alcuni dialoghi.
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Luc Besson aveva tutti gli ingredienti a disposizione per poter realizzare un gran bel film di fantascienza: ottimo cast attoriale, dei buoni effetti speciali, una buona regia e delle idee di base niente male.
Il film però non funziona granchè, soprattutto per via della sceneggiatura: priva di un filo conduttore e asservita al puro sfoggio di grandi effetti speciali e di superflui virtuosismi registici. Il tutto si sviluppa troppo in fretta, non si riesce assolutamente a percepire il cambiamento radicale della nostra protagonista Lucy e il resto dei personaggi risulta privo di spessore. Non per colpa degli attori comunque, che han fatto un po' quello che potevano. Lasciando poi perdere alcune cadute di tono degne dei film di serie Z, soprattutto in alcuni dialoghi.
L'idea di base è buona, ma per via dei problemi sovracitati si va a perdere nella filosofia in fin dei conti spicciola e in discorsi fantascientifici che però sono proprio sul filo della pura fantasia.
Come film di azione e adrenalina può anche reggere ma il ritmo forsennato cozza con la pretenziosità che sta alla base che avrebbe forse richiesto una maggiore introspezione e magari un po' più di lentezza per far funzionare la storia in toto, e ne viene fuori una pellicola abbastanza anonima e fine a sè stessa. Buona la regia e bravi gli attori, peccato per il resto.
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elgatoloco
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venerdì 15 gennaio 2021
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besson cineasta degli anni 2000
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"Lucy"(Luc Besson, anche autore di soggetto e sceneggiatura, 2000), con la prospettiva di una"Lucy", emula della prima donna che sia finora conosciuta al"bivio"dell'evoluzione, o meglio della scala evolutiva, che, chimicamente(attraverso l'assunzione non voluta, ma coatta di una droga psicotropa capace di espandere la conoscenza umana)arriva alla conoscenza totale, è probabilmnete il grande sperimentatore del cinema contemporaneo, di un'epoca detta "post-moderna"per convenzione(ma le definizioni sono varie, anche molto diverse da quella accennata), nellla quale, perse le certezze"ideologiche"(o ideali, a seconda del termine usato, che riflette una precisa Weltanschauung, peraltro)si ha fiducia nella scienza o meglio nelle scienze dette"dure"(positive, altra possibile lettura-definizione), dove poi, come risposta che Lucy, coinvolta "per caso"(?)nella più straordinaria avventura umana, nel sogno neo.
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"Lucy"(Luc Besson, anche autore di soggetto e sceneggiatura, 2000), con la prospettiva di una"Lucy", emula della prima donna che sia finora conosciuta al"bivio"dell'evoluzione, o meglio della scala evolutiva, che, chimicamente(attraverso l'assunzione non voluta, ma coatta di una droga psicotropa capace di espandere la conoscenza umana)arriva alla conoscenza totale, è probabilmnete il grande sperimentatore del cinema contemporaneo, di un'epoca detta "post-moderna"per convenzione(ma le definizioni sono varie, anche molto diverse da quella accennata), nellla quale, perse le certezze"ideologiche"(o ideali, a seconda del termine usato, che riflette una precisa Weltanschauung, peraltro)si ha fiducia nella scienza o meglio nelle scienze dette"dure"(positive, altra possibile lettura-definizione), dove poi, come risposta che Lucy, coinvolta "per caso"(?)nella più straordinaria avventura umana, nel sogno neo.faustiano della"conoscenza assoluta", dà allo scienziato di riferimento, essere cioè il "tempo"(non einsteinianamente lo spazio-tempo, si noti)il regolarore totale della conoscenza, una sorta di"clavis universalis"che forse si rivelerebbe, con il"tempo"magari riduttiva e da superare, ma che nell'ottica di Besson, in questa coproduzione"mondiale"(che include anche il coreano come lingua usata),. in qualche modo, almeno potenzailmnete, a 360°, è oggi(almeno 7 anni fa, per l'esattezza)la spiegazionee più cpmpleta del reale. Besson, che non è un neofita né un improvvisatore, ci dà almeno una prospettiva, sempre considerando che il cinema è una forma anche di conoscenza, ma certo, per quanto ne sappiamo. non è la forma di conoscenza totale finora acclarata, piuttosto sa darci, per intuizione o meglio per "sprazzi intuitivi"brandelli di conoscenza, in forma più immediata di quanto non sappia fare un saggio scientifico, filosofico o un'opera letteraria... Perfetto Morgan Freeman come sicenziato considerato quasi un"guru"del sapere, notevolissima Scarlett Johansson nel ruolo della protagonista, quasi si identificasse ex ante con la figura immaginata-creata dal regista-autore, quasi che, scrivendo il film, Besson abbia pensato a lei a priori, circostanza che, in sé, sembra un poìun'ipotesi azzardata, francamente. Un film destinato ad entrare sicuramnete in un'"antologia filmica". El Gato
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the thin red line
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lunedì 29 settembre 2014
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da besson ci aspettiamo questo
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Tutti d'accordo, non è un capolavoro, ma limitiamoci per una volta a trattare il cinema per quello che ne è la sua essenza: Intrattenimento puro. E qui il regista francese prestato ad Hollywood sa il fatto suo. La tematica di questa pellicola è a dir poco accattivante e già toccata con il recente Limitless, ma qui non viene approfondita ne tantomeno analizzata fino all'esaurimento, anzi Besson ci spalanca i cancelli sprangati del cervello senza entrare mai troppo nello specifico e limitandosi a farci sognare di poter utilizzare il 100% delle nostre capacità cerebrali. Girato benissimo e con una regia alla caffeina pura questo film non fa prologhi, non ci annoia con spiegazioni cervellotiche e non si dilunga dove non serve per un cult di questo genere.
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Tutti d'accordo, non è un capolavoro, ma limitiamoci per una volta a trattare il cinema per quello che ne è la sua essenza: Intrattenimento puro. E qui il regista francese prestato ad Hollywood sa il fatto suo. La tematica di questa pellicola è a dir poco accattivante e già toccata con il recente Limitless, ma qui non viene approfondita ne tantomeno analizzata fino all'esaurimento, anzi Besson ci spalanca i cancelli sprangati del cervello senza entrare mai troppo nello specifico e limitandosi a farci sognare di poter utilizzare il 100% delle nostre capacità cerebrali. Girato benissimo e con una regia alla caffeina pura questo film non fa prologhi, non ci annoia con spiegazioni cervellotiche e non si dilunga dove non serve per un cult di questo genere. A mio modestissimo parere Besson cia ha dato quello che ci aspettiamo da lui. Azione a volontà sorretta da una trama semplice e lineare da una durata sostenibilissima (90 min) di puro godimento per gli occhi. Come sempre immagini spettacolari e qualche perla visiva interessante anche se un po' banale. Il tutto condito con un cast all'altezza di ogni evenienza e in buona forma anche se la pellicola non ne richiedeva particolare espressività emotiva. Sincermante quando sono entrato in sala non pretendevo di più quindi consiglio agli amanti del cinema impegnato di andare altrove. Godibilissimo.
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trammina93
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domenica 5 ottobre 2014
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notevole!
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Probabilmente sono stata troppo generosa dandogli quattro stelle, sarebbe stato più giusto dargliene tre e mezza ma sento di voler premiare questo film perchè era da mesi che non andavo al cinema quindi già il vedere un film al cinema me lo rende più attraente, inoltre mi aspettavo un filmetto carino invece è stato proprio un bel film, mi ha decisamente sorpreso. Già l'inizio è interessante. Tratta di una donna, Lucy interpretata dalla bellissima e bravissima Scarlett Johansson che viene presa in ostaggio da alcuni brutti ceffi, minacciata e poi utilizzata come corriere di un nuovo tipo di droga che le viene inserita nel suo stomaco. Un violento pestaggio fa circolare la droga nel suo corpo facendola diventare sempre più potente perchè le fa progredire in modo accelerato il cervello consentendole di sfruttare tutte le sue capacità al 100%.
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Probabilmente sono stata troppo generosa dandogli quattro stelle, sarebbe stato più giusto dargliene tre e mezza ma sento di voler premiare questo film perchè era da mesi che non andavo al cinema quindi già il vedere un film al cinema me lo rende più attraente, inoltre mi aspettavo un filmetto carino invece è stato proprio un bel film, mi ha decisamente sorpreso. Già l'inizio è interessante. Tratta di una donna, Lucy interpretata dalla bellissima e bravissima Scarlett Johansson che viene presa in ostaggio da alcuni brutti ceffi, minacciata e poi utilizzata come corriere di un nuovo tipo di droga che le viene inserita nel suo stomaco. Un violento pestaggio fa circolare la droga nel suo corpo facendola diventare sempre più potente perchè le fa progredire in modo accelerato il cervello consentendole di sfruttare tutte le sue capacità al 100%. Così si metterà alla ricerca di un professore, interpretato da Morgan Freeman, che fa studi proprio sulle potenzialità del cervello umano, sperando di poter essere aiutata. Dunque la trama è senza dubbio interessante, addirittura si è andati a finire sul campo filosofico riflettendo su un dilemma che un pò tutti ci poniamo: cosa succederebbe se riuscissimo ad utilizzare il nostro cervello nel pieno delle sue potenzialità? Qui il regista, Luc Besson ci mostra una sua teoria, facendoci vedere cosa ne sarebbe di noi, come cambieremmo fino ad arrivare all'apice. Il finale mi è molto piaciuto, direi che è stato di classe. Nonostante ci sia molta azione devo dire che non mi è dispiaciuta, anzi serve a movimentare un pò il film. Tutto sommato ci sono scene d'azione sensate, a parte qualche americanata che un pò in ogni film d'azione c'è, come la corsa con l'auto, anche se devo dire che l'ho apprezzata per la tecnica notevole con cui è stata realizzata avendo visto un'anteprima del film su com'è stata realizzata, cioè tutte le macchine non erano effettivamente presenti sulla scena ma sono stata create artificialmente col computer. Gli effetti scenici erano strepitosi, dalla scena sull'aereo al finale bellissimo visivamente. Nonostante le scene d'azione, ci sono molti dialoghi ben fatti, in particolare mi piacevano quei monologhi di Scarlett di natura appunto quasi filosofica, come la scena al telefono con la mamma o quando parla col professore. Inutile dire che il punto di forza del film è la recitazione di Scarlett. Ho notato proprio il suo modo di atteggiarsi che cambiava tantissimo in modo graduale man mano che progrediva il suo cervello, dall'inizio alla fine è irriconoscibile. E' stata brava dall'inizio nel ruolo della ragazza spensierata e molto frivola, alla donna aggredita e spaventata che incarna bene il dramma di chi si trova in una simile situazione per poi essere sempre più meccanica. Alla fine si muoveva proprio in modo meccanico con la testa, osservando i minimi particolari di ogni cosa per captarne tutta l'essenza. Dunque il mio consiglio è di guardare questo film al più presto e concluderei con un evviva Scarlett Johansson!
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molok
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mercoledì 8 ottobre 2014
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cosa fare se la delusione raggiunge il 100%?
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Il film è tutto nei suoi trailer, spot, pubblicità con le quali hanno bombardato tv, internet e stampa negli ultimi mesi. Finito, tutto lì al 90%. Certo, per raggiungere la pienezza bisogna guardarlo ma è proprio necessaria questa consapevolezza?
Con ordine.
Film veloce, rapido, quasi come il dialogo tra Neo e l'Architetto con la differenza che non è cruciale rivederselo se non per gustarsi il 100% delle espressioni di Scarlett: il 99% nei primi 15 minuti, l'1% nel resto del film, quasi concorrenziale a quella Kristanna "terminator3" Loken in fatto di pathos e sentimento. E' proprio sul sentimento, accennato nelle iperboliche parabole fraseggiate da scenziati e donne al 40% che il film manca il primo colpo: se una denaturazione dell'essere umano per come lo conosciamo, peccatore, passionale, bugiardo, avido, incarnato nello pseudo antagonista cinese, doveva essere evidenziata, beh, non lo si è fatto.
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Il film è tutto nei suoi trailer, spot, pubblicità con le quali hanno bombardato tv, internet e stampa negli ultimi mesi. Finito, tutto lì al 90%. Certo, per raggiungere la pienezza bisogna guardarlo ma è proprio necessaria questa consapevolezza?
Con ordine.
Film veloce, rapido, quasi come il dialogo tra Neo e l'Architetto con la differenza che non è cruciale rivederselo se non per gustarsi il 100% delle espressioni di Scarlett: il 99% nei primi 15 minuti, l'1% nel resto del film, quasi concorrenziale a quella Kristanna "terminator3" Loken in fatto di pathos e sentimento. E' proprio sul sentimento, accennato nelle iperboliche parabole fraseggiate da scenziati e donne al 40% che il film manca il primo colpo: se una denaturazione dell'essere umano per come lo conosciamo, peccatore, passionale, bugiardo, avido, incarnato nello pseudo antagonista cinese, doveva essere evidenziata, beh, non lo si è fatto. Tutto il filone narrativo è accovacciato sulle spalle della protagonista e nel suo viaggio verso direzioni cartesianmente opposte a qualsiasi altro viaggio umano, tanto attratto da quello dal quale si sta allontanando, risucchiata in un vortice nero e luminoso, capostipite primordiale del peccato umano: il Sapere.
Accantonato il filone narrativo poco curato, si potrebbero criticare gli effetti speciali, ma non ce ne sono a sufficienza e quei pochi sono banali e evitabili. Il film è formato da fotogrammi con il volto dell'attrice e il resto del mondo. Alle musiche non ho fatto caso, forse non ci sono, forse sì, ma tanto a che serve? L'arte è uno degli errori dell'uomo imperfetto ma perfortuna questo film non ne è una manifestazione.
Deluso.
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iuriv
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lunedì 5 ottobre 2015
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lucy spacca tutto.
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Besson, come spesso accade, ci propone un action movie che ha per protagonista una donna. E la cosa gli riesce bene. Il regista francese è sempre bravo quando si tratta di costruire scene d'azione adrenaliniche sostenute da un ritmo che rende la visione godibile.
Lucy è una ragazza che, a seguito di una truffa perpetrata ai suoi danni, assume dei poteri particolari che le permettono di utilizzare il suo cervello in percentuale superiore rispetto alla media. Scarlett farebbe innamorare di se anche un blocco di cemento, ma il punto non è quello. Contrariamente ai personaggi che le ruotano attorno, che sono tagliati con il laser (il cattivo della mafia cinese, spietato e reso ancor più temibile dall'impossibilità di comunicare con lui, e il poliziotto francese buono, disposto a fidarsi ciecamente della protagonista), il carattere di Lucy è disegnato in modo intelligente.
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Besson, come spesso accade, ci propone un action movie che ha per protagonista una donna. E la cosa gli riesce bene. Il regista francese è sempre bravo quando si tratta di costruire scene d'azione adrenaliniche sostenute da un ritmo che rende la visione godibile.
Lucy è una ragazza che, a seguito di una truffa perpetrata ai suoi danni, assume dei poteri particolari che le permettono di utilizzare il suo cervello in percentuale superiore rispetto alla media. Scarlett farebbe innamorare di se anche un blocco di cemento, ma il punto non è quello. Contrariamente ai personaggi che le ruotano attorno, che sono tagliati con il laser (il cattivo della mafia cinese, spietato e reso ancor più temibile dall'impossibilità di comunicare con lui, e il poliziotto francese buono, disposto a fidarsi ciecamente della protagonista), il carattere di Lucy è disegnato in modo intelligente. Sarebbe stato facile per Luc costruire la figura della super eroina in tutina attillata che si prefigge di salvare il mondo. Invece Lucy agisce in modo essenziale, poco propensa a distinguere tra innocenti e no, perché privata delle emozioni che la sua super intelligenza rende superflue.
Certo, in alcuni punti le sue azioni sembrano dettate da necessità narrative più che dalla logica e il vecchio equivoco tra intelligenza e sapere talvolta viene alla luce. Ma tutto sommato il personaggio sembra equilibrato e accompagna lo spettatore in una escalation di avvenimenti che avvince.
Ci sono le motivazioni che la spingono e il finale del film, però, che costringono a buttare un occhio anche sul discorso filosofico che sta alla base del lavoro di Besson. Qui le cose scricchiolano, inutile negarlo. Per spiegare cosa succede nella testa di Lucy il regista manda in onda una puntata speciale del Morgan Freeman Science Show, tentando di dare una base scientifica all'espansione delle capacità di Lucy. Vengono fuori un paio di teorie evoluzionistiche bizzarre, che hanno il compito di fornire a Lucy una motivazione che è anche logica, ma che appare un filo forzata.
Non è sbagliato come principio, perché Besson vuole affondare le mani nella fantascienza e molte delle teorie balzane che mette in campo gli sono utili ai fini della trama. Il problema è che il film si prende troppo sul serio, rischiando di scivolare nel ridicolo con un finale che vorrebbe essere evocativo, ma che non ce la fa.
Tuttavia la pellicola di Besson riesce nell'intento di intrattenere, ripagando lo spettatore dell'oretta e mezza che gli chiede e questo a me pare sufficiente.
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elgatoloco
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giovedì 9 febbraio 2017
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besson sempre più lisergico
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Luc Besson, cantore degli anni Duemila e post, riprende anche temi di certo"new age"e"next age"post-hippies(e in genere hippiesmo)dove suggestioni lisergiche si fondono con le più recenti teorie(qui estremizzate in chiave globalistico-evoluzionisitiche)per cui attraverso droghe sintetiche si potrebbe arrivare alla conoscenza assoluta, all'uso al 100% delle facoltà psichiche, dello sviluppo neuronale, al tempo stesso giungendo a mettere in crisi la propria vita e potenzialmente a una sorta di ecatombe globale: è quanto succede a Taipei alla studentessa"gringa"Lucy(come la mitica prima donna, si sottolinea già all'inizio del film), in una chiave sostanzialmente faustiana ossia: conoscenza asosluta+perdizione, auto-distruzione e anche"ekpùrosis"totale.
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Luc Besson, cantore degli anni Duemila e post, riprende anche temi di certo"new age"e"next age"post-hippies(e in genere hippiesmo)dove suggestioni lisergiche si fondono con le più recenti teorie(qui estremizzate in chiave globalistico-evoluzionisitiche)per cui attraverso droghe sintetiche si potrebbe arrivare alla conoscenza assoluta, all'uso al 100% delle facoltà psichiche, dello sviluppo neuronale, al tempo stesso giungendo a mettere in crisi la propria vita e potenzialmente a una sorta di ecatombe globale: è quanto succede a Taipei alla studentessa"gringa"Lucy(come la mitica prima donna, si sottolinea già all'inizio del film), in una chiave sostanzialmente faustiana ossia: conoscenza asosluta+perdizione, auto-distruzione e anche"ekpùrosis"totale... Tesi o meglio ipotesi tra biologia e filosofia(o anche esoterismo?)che lo scienziato, molto ben reso da Morgan Freeman non esita a definire come tali(mere ipotesi, cioè), di fronte alle quali le"ardite"tesi di un Teilhard de Chardin di oltre 60 anni fa (che gli avevano creato tanti problemi in Vaticano, mentre oggi, persino nell'"era Ratzinger"nessuno si sarebbe azzardato a criticarlo, a metterne in discussione le tesi,anzi si studia normalmente nelle facoltà teologiche-ma questo è un segno dei tempi...). Il problema è che Besson, tra science-fiction, thriller, film "d'azione"(i cui connotati specifici però tendono a diradarsi, lo si voglia o meno...)e altro(altri sottogeneri cinematografici, magari non ancora ben determinabili)ha tante idee, tante suggestioni culturali dietro(dal fumetto d'arte al pensiero), che esprime con uno stile affascinante, più che solamente accattivante, ma(giustamente, ritengo)rifiuta di dare soluzioni, pur se le delimitazioni etiche(qui il Bene, là il Male)più che banalmente"morali"(l'ossessione del peccato non gli è propria, per fortuna)sono molto chiare e chiaramente espresse. Freeman e Scarlett Johansson sono eccelsi nei rispettivi ruolI: lei, che parte come strudentessa"alternativa", dalla vita un po'(molto, anzi)fatua e si trova malgré soi ad essere portatrice di qualcosa che non capisce, non a caso era stata scoperta (o quasi)da un altro grande cineasta come Woody Allen, lui, da decenni giustamente"sulla breccia", che affronta un ruolo in qualche modo"cruciale"e lo fa con estrema dignità attoriale... Si potranno voler mettere i puntini sulle"i", come in parte ho cercato di fare io stesso, ma il cinema non è=pensiero logico(per fortuna, si potrebbe aggiungere o comunque verrebbe di farlo...), la dimensione creativo-divergente va oltre e può permettersi meta-considerazioni che una trattazione evita(ma Deleuze e Guattari, forse, dovrebbero pur averci insegnato qualcosa o meglio lasciato un "deposito"sul quale e a partire dal quale lavorare- o no?),o deve evitare(?); certo è che un cinema come quello di Besson ci sfida continuamente e ci mette sempre di fronte a nuove possibilità/opportunità, anche quando queste sembrano(sembrino)essere di segno"apocalittico", dove l'espressione, notoriamente non univoca, va appunto colta nelle sua polisemia... El Gato
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eleonora panzeri
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domenica 28 settembre 2014
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lo spazio dell'anima
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Sicuramente un film particolare e che merita di essere visto, mi sarei aspettata qualcosa di diverso e sopratutto un finale migliore.
La trama è molto semplice, una giovane studentessa ha la sventura di frequentare un tipo losco che la incastra e la fa diventare a suo malgrado, un corriere della droga.
Accidentalmente, Lucy ( interpretata dalla bellissima e ineccepibile Scarlet Jhoanson) assume questa droga è acquista il controllo completo della sua intelligenza.
Impossibile non pensare a Limitless, che per certi versi convince di più.
L'ormone magico di Lucy, se in principio può risultare accattivante, sopratutto quando le permette di mette al suo posto lo schifoso quasi stupratore e di cambiare a suo piacimento colore e lunghezza dei capelli ( cosa che non credo dispiacerebbe a nessuna ragazza).
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Sicuramente un film particolare e che merita di essere visto, mi sarei aspettata qualcosa di diverso e sopratutto un finale migliore.
La trama è molto semplice, una giovane studentessa ha la sventura di frequentare un tipo losco che la incastra e la fa diventare a suo malgrado, un corriere della droga.
Accidentalmente, Lucy ( interpretata dalla bellissima e ineccepibile Scarlet Jhoanson) assume questa droga è acquista il controllo completo della sua intelligenza.
Impossibile non pensare a Limitless, che per certi versi convince di più.
L'ormone magico di Lucy, se in principio può risultare accattivante, sopratutto quando le permette di mette al suo posto lo schifoso quasi stupratore e di cambiare a suo piacimento colore e lunghezza dei capelli ( cosa che non credo dispiacerebbe a nessuna ragazza).
Lascia un po' di amarezza quando la porta a perdere la sua umanità ...
Cosa serve la super intelligenza? Cosa c'è di interessante nell'essere un super computer?
Io credo proprio nulla...
Il tempo infatti sembra essere la sola cosa di cui valga la pena occuparsi!
Lucy però con la sua super intelligenza trascende tempo e spazio essendo tutto o a mio avviso anche niente!
Sono d'accordo sull'idea di tramandare la conoscenza, di progredire lentamente verso una civiltà più civile, ma più umana!
Nel film però non vi era moltissima differenza tra il cinismo e il disinteresse per gli altri di Lucy e del mostruoso Boss cinese.
Quello sostanzialmente che ci dovrebbe rendere la specie dominate, a mio personale parere dovrebbe essere l'anima, il sentimento, la capacità di amare ed emozionarsi e di provare compassione...
Insomma cose molto più profonde e importanti che dubito un super computer possa anche solo lontanamente spiegare o immaginare, meno che meno convertirete in formato binario.
Avrei preferito un epilogo diverso, una seppur fugace storia d'amore e magari la fine di Lucy a favore di un altro piccolo essere umano, nato per essere più evoluto e capace di dare una svolta positiva all'umanità!
Un film interessante ma che si brucia sul finale.
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