veritasxxx
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lunedì 29 settembre 2014
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lucy...e sai cosa bevi
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Luc Besson omaggia Luc Besson con un thriller fantascientico che rispolvera i fasti di Nikita e Leon rivisitandoli in chiave fantascientifico-esistenziale. E come biasimarlo quando solo meno di un anno fa un altro film con tematica simile (Transcendence, con Johnny Depp che impersonava un cervellone nella rete con manie di onnipotenza) aveva illuminato gli schermi delle nostre sale con giudizi contrastanti. E perchè non utilizzare la bella Scarlett Johansson (che era molto più carina ai tempi di Lost in translation) che oramai sembra specializzata in ruoli di azione e che ha l'abbonamento pagato a vita per la palestra visto che le offrono solo ruoli da eroina di marveliano universo e che paradossalmente ha fornito la sua prova migliore dando la voce - non la faccia - al computer di "Lei", uno de migliori film dello scorso anno? Ma vi dirò di più, perchè non scopiazzare un po' le scene più inquietanti del capolavoro animato con la trama più plagiata della storia del cinema di fantascienza dei tempi recenti (Akira), facendo fare al computer il lavoro sporco e mettendo dentro un po' di effetti speciali di media-bassa lega tanto per dare un tocco di modernità alla trama?
È un bel furbone il nostro Luc, e mette tanta carne al fuoco: sparatorie, inseguimenti, poteri mentali che fanno invidia alla donna invisibile, e Morgan Freeman.
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Luc Besson omaggia Luc Besson con un thriller fantascientico che rispolvera i fasti di Nikita e Leon rivisitandoli in chiave fantascientifico-esistenziale. E come biasimarlo quando solo meno di un anno fa un altro film con tematica simile (Transcendence, con Johnny Depp che impersonava un cervellone nella rete con manie di onnipotenza) aveva illuminato gli schermi delle nostre sale con giudizi contrastanti. E perchè non utilizzare la bella Scarlett Johansson (che era molto più carina ai tempi di Lost in translation) che oramai sembra specializzata in ruoli di azione e che ha l'abbonamento pagato a vita per la palestra visto che le offrono solo ruoli da eroina di marveliano universo e che paradossalmente ha fornito la sua prova migliore dando la voce - non la faccia - al computer di "Lei", uno de migliori film dello scorso anno? Ma vi dirò di più, perchè non scopiazzare un po' le scene più inquietanti del capolavoro animato con la trama più plagiata della storia del cinema di fantascienza dei tempi recenti (Akira), facendo fare al computer il lavoro sporco e mettendo dentro un po' di effetti speciali di media-bassa lega tanto per dare un tocco di modernità alla trama?
È un bel furbone il nostro Luc, e mette tanta carne al fuoco: sparatorie, inseguimenti, poteri mentali che fanno invidia alla donna invisibile, e Morgan Freeman. Il vecchio Morgan è come il prezzemolo, ci sta sempre bene ed è multitasking, è autorevole, mangia poco e non sporca, e poi è sempre un nome famoso in più da aggiungere ai credits. Detto così, il film sembrerebbe la boiata del secolo e il frutto di un pacchiano collage di cose già viste: eppure il primo tempo tiene, c'è azione, ritmo, ci sono i coreani cattivi e il poliziotto piacione e quasi ci si diverte. E poi...che succede quando il cervello umano arriva al 100%, sa un sacco di cose ma non sa cosa farsene? Scompare e lascia il testimone agli scienziati, perchè le persone troppo intelligenti non rimangono su questa terra a vedere la gente che si scanna per futili motivi religiosi o ad assistere all'ennesima presa per il culo sull'articolo 18. E noi, che non siamo tanto intelligenti invece, rimaniamo qui e andiamo a vedere 'sta boiata convinti che in fondo poteva essere peggio, contenti di constatare che pure la Johansson ha qualche brufoletto e nessuno è perfetto a questo mondo.
Ma poi ripensiamo ai tanti film "scritti bene" visti recentemente e alla citrosodina effervescente presa prima di dormire per smaltire l'acidità di stomaco, e Lucy acquista una leggerezza e una digeribilità quasi teraupetica: fa andare al bagno bene, non lascia cattivi pensieri, scorre come l'acqua rocchetta e ci fa fare plin plin. Grazie Luc.
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[+] perché tanto accanimento ?
(di michelemariggi�)
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[+] hai ragionissima!!!
(di pennyrose)
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sabrina lanzillotti
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venerdì 13 marzo 2015
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capacità cerebrale al 100%
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Lucy è una studentessa di 24 anni che viene costretta dal ragazzo a consegnare una misteriosa valigetta in sua vece. Avvenuta la consegna, il ragazzo viene ucciso e lei viene rapita da un gruppo di malavitosi che la costringono a diventare un corriere della droga e la sottopongono ad un delicato intervento per inserire all’interno del suo stomaco una sacca dallo strano contenuto. Un giorno, a seguito di un colpo violento, la sacca si rompe e ciò che vi era all’interno viene assorbito dal corpo di Lucy che, presto, acquista capacità e poteri illimitati.
Sarà questo l’evento che trasformerà la giovane Lucy da semplice studentessa a sanguinosa macchina da guerra.
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Lucy è una studentessa di 24 anni che viene costretta dal ragazzo a consegnare una misteriosa valigetta in sua vece. Avvenuta la consegna, il ragazzo viene ucciso e lei viene rapita da un gruppo di malavitosi che la costringono a diventare un corriere della droga e la sottopongono ad un delicato intervento per inserire all’interno del suo stomaco una sacca dallo strano contenuto. Un giorno, a seguito di un colpo violento, la sacca si rompe e ciò che vi era all’interno viene assorbito dal corpo di Lucy che, presto, acquista capacità e poteri illimitati.
Sarà questo l’evento che trasformerà la giovane Lucy da semplice studentessa a sanguinosa macchina da guerra.
“Lucy” è l’ultimo film di Luc Besson, lo stesso di “The Lady- L’amore per la verità” e del più famoso “Nikita”.
Il regista punta molto sulle storie che mettono al centro delle donne coinvolte in esperienze destinate a stravolgere la propria vita. Questa volta al centro della scena vi è la sensualità di Scarlett Johansson, che si trasforma da studentessa a donna letale. La parte del cattivo è affidata a Choi Min-Sik, il quale sembra calarsi in maniera eccellente nel personaggio. Ma nonostante l’ottima interpretazione, il film non brilla. Allo spettatore resta qualche riflessione sulla percezione umana della realtà, con qualche perla della filosofia del Tao. Ma la “supereroina” di stampo fumettistico che combatte il male è un idea della quale si è abusato troppo e la sceneggiatura non troppo originale fa in modo che questo action movie fantascientifico resti consigliato solo ai fan del genere.
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gabryhope95
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domenica 28 settembre 2014
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luc besson svela i segreti della mente
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Luc Besson scrive e porta sul grande schermo la sua ultima fatica:Lucy,un thriller dalle sfumature fantascientifiche e carico d'azione che dal trailer prometteva di esplorare la mente umana.Il regista sará dunque riuscito a dirigere un'opera degna della sua firma? Vi dico subito di si ma andiamo per ordine.
Lucy narra di una normale studentessa che suo malgrado finisce in un traffico di droga,il traffico guidato da un criminale orientale prevede la vendita mondiale di un nuovo tipo di sostanza in grado di aumentare a dismisura le capacitá celebrali. Lucy viene sedata e un pacchetto di droga,chiuso viene posto nel suo stomaco;dopo una violenta colluttazione però la sostanza inizia a riversarsi dentro di lei,il suo cervello inizia quindi a espandersi.
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Luc Besson scrive e porta sul grande schermo la sua ultima fatica:Lucy,un thriller dalle sfumature fantascientifiche e carico d'azione che dal trailer prometteva di esplorare la mente umana.Il regista sará dunque riuscito a dirigere un'opera degna della sua firma? Vi dico subito di si ma andiamo per ordine.
Lucy narra di una normale studentessa che suo malgrado finisce in un traffico di droga,il traffico guidato da un criminale orientale prevede la vendita mondiale di un nuovo tipo di sostanza in grado di aumentare a dismisura le capacitá celebrali. Lucy viene sedata e un pacchetto di droga,chiuso viene posto nel suo stomaco;dopo una violenta colluttazione però la sostanza inizia a riversarsi dentro di lei,il suo cervello inizia quindi a espandersi.
Il lato tecnico é la cosa migliore del film:la regia ricercata pone enfasi sui piccoli dettagli:gli occhi,un movimento appena percettibile delle dita,il socchiudersi delle labbra,i tumulti del corpo...ogni elemento sembra essere al suo posto per una precisa ragione.La fotografia è calda e molto colorata;troviamo poi effetti visivi degni di nota,talvolta anche "esagerati" (vedi la parte finale) ma mai invadenti.
Nel cast rilevanti sono una bellissima e talentuosa Scarlett Johnasson e lo scienziato Morgan Freeman,attore ormai adatto per qualsiasi tipo di ruolo.A lei spetta la parte piú complessa,Lucy.L'attrice ha reso alla perfezione la trasformazione da normale studentessa a improvvisa cavia umana,fino alla consapevolezza,attraverso un percorso di metamorfosi mentale di essere diventata un essere superiore.
Lo sviluppo mantiene sempre un alto livello di ritmo,a dominare sono le scene in cui viene mostrato il potere della mente,una mente in continua espansione dagli effetti sempre piú disparati;troviamo anche sparatorie ben realizzate e un inseguimento contromano.
Lucy insomma é un buon film che merita la firma di Luc Besson e l'ideale per aprire questa ricca stagione autunnale.
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anto u.m.
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lunedì 29 settembre 2014
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oltre la fantascienza c'è...lucy!
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Non esiste frustrazione più grande, cinematograficamente parlando, di un'idea geniale intrappolata in una trama vuota e in una realizzazione mediocre. "Lucy" ne è la prova. Prendi un'idea vincente, ingaggi star di successo e mescoli tutto in un film d'azione dal trailer accattivante:il boom al botteghino è assicurato. Ma alla fine l'illuso spettatore prende posto d'avanti al grande schermo e scopre l'amara verità.
Lucy(mal-interpretata da Scarlett Johansson), studentessa di 24 anni trapiantata a Taipei, diviene involontariamente un corriere per la droga. Giunta nella destinazione di spaccio, l'involucro trasportato nel suo intestino si rompe, mettendo in circolo nell'organismo la sostanza contenuta al suo interno che la porterà ad essere in grado di utilizzare al 100% le proprie capacità cerebrali.
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Non esiste frustrazione più grande, cinematograficamente parlando, di un'idea geniale intrappolata in una trama vuota e in una realizzazione mediocre. "Lucy" ne è la prova. Prendi un'idea vincente, ingaggi star di successo e mescoli tutto in un film d'azione dal trailer accattivante:il boom al botteghino è assicurato. Ma alla fine l'illuso spettatore prende posto d'avanti al grande schermo e scopre l'amara verità.
Lucy(mal-interpretata da Scarlett Johansson), studentessa di 24 anni trapiantata a Taipei, diviene involontariamente un corriere per la droga. Giunta nella destinazione di spaccio, l'involucro trasportato nel suo intestino si rompe, mettendo in circolo nell'organismo la sostanza contenuta al suo interno che la porterà ad essere in grado di utilizzare al 100% le proprie capacità cerebrali.
Animata dal desiderio di impossessarsi di tutto il CPH4 in circolazione in modo da poter trascendere i propri limiti, Lucy va in giro per il mondo a cercare i suoi colleghi-corrieri involontari per sottrarre loro la droga, uccidendo a destra e a manca centinaia di vittime innocenti che incontra lungo il suo percorso la cui unica colpa è quella di aver attraversato la strada nel momento sbagliato, fatta inspiegabilmente eccezione per il feroce aguzzino che l'ha rapita, picchiata, operata e trasformata nella brutale assassina che è diventata.
Da qui si sviluppa il film d'azione, l'inseguimento finalizzato all'impossessamento della sostanza di entrambi gli schieramenti(Lucy è coadiuvata da un poliziotto che, forse attratto dalla promessa di prestazioni sessuali, la segue fedelmente ed inspiegabilmente e l'aiuta nonostante ella si macchi di crimini di ogni genere).
Obbiettivo della giovane è quello di creare un computer in grado di generare una comodissima chiavetta USB nel quale racchiudere tutto lo scibile umano da donare (per mera bontà d'animo dell'efferata serial killer) al prof. " comesichiama" Morgan Freeman, impegnato nella ricerca sulle capacità umane il cui ruolo nell'action movie (definirlo thriller è un'insulto al genere) è indefinibile e il contributo pressoché inutile.
Non commentiamo poi la semplicistica quanto superficiale ed inesatta evoluzione delle capacità di Lucy, degne più di un manga giapponese che di un film che va oltre la stessa fantascienza.
L'impressione che si ha guardando questo film è quella di una pellicola realizzata frettolosamente e superficialmente (emblematiche le patetiche lezioni degne di Scientology del prof. Freeman che fanno rabbrividire per la loro inutilità e sterilità, messe a casaccio per giustificare la presenza nel cast di un attore di fama mondiale) senza la minima conoscenza di come funzioni il corpo umano o di quale potrebbe essere la probabile evoluzione delle sue potenzialità.
In poche parole, un "film" assolutamente da sconsigliare che, lungi dall'essere definito un capolavoro, non raggiunge la sufficienza nemmeno come film di mero intrattenimento.
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wounded knee
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mercoledì 8 ottobre 2014
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purtroppo "quasi" solo film d'azione
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Lucy è una studentessa che si lascia immischiare suo malgrado in affari loschi da parte del ragazzo che ha conosciuto solamente una settimana prima. Questo da l’inizio di una storia del tutto inaspettata e originale. Luc Besson mette in scena una storia che, come è già stato scritto un pò dappertutto, riprende un tema a lui caro: la donna eroina (anche se non volontariamente) che alla fine mette a posto tutto, combattendo contro tutto e tutti. In ogni caso la storia risulta essere particolarmente originale e avvincente. Ci sono dei risvolti sia psicologici che filosofico-religiosi, come è inevitabile che ci siano, visto l’argomento trattato, liquidati purtroppo con una certa superficialità e con una velocità che va a favore si del film d’azione classico (con inseguimento cittadino in macchina, più di così…), ma che va a discapito della comprensione più profonda di un argomento che meriterebbe molto di più.
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Lucy è una studentessa che si lascia immischiare suo malgrado in affari loschi da parte del ragazzo che ha conosciuto solamente una settimana prima. Questo da l’inizio di una storia del tutto inaspettata e originale. Luc Besson mette in scena una storia che, come è già stato scritto un pò dappertutto, riprende un tema a lui caro: la donna eroina (anche se non volontariamente) che alla fine mette a posto tutto, combattendo contro tutto e tutti. In ogni caso la storia risulta essere particolarmente originale e avvincente. Ci sono dei risvolti sia psicologici che filosofico-religiosi, come è inevitabile che ci siano, visto l’argomento trattato, liquidati purtroppo con una certa superficialità e con una velocità che va a favore si del film d’azione classico (con inseguimento cittadino in macchina, più di così…), ma che va a discapito della comprensione più profonda di un argomento che meriterebbe molto di più. In ogni caso un buon film, che incolla l’attenzione dello spettatore, anche se poi purtroppo, Besson liquida il tutto con troppa fretta; 90 minuti sono stretti per una storia come questa. La “divina” Scarlett sempre all’altezza della situazione, come del resto il grande Morgan Freeman.
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mark0791
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mercoledì 8 ottobre 2014
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lucy: dalla preistoria al futuro
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Luc Besson torna con la sua nuova Nikita. Il regista di Leon e de Il quinto elemento propone una sua versione di super-eroina, la bellissima Scarlett Johansson, la quale, dopo l’assunzione di una nuova droga impiantatole direttamente dell’addome da un gruppo di trafficanti coreani, riesce a portare le sue capacità cerebrali ben oltre al 10 per cento umano.
Man mano che le sue facoltà aumentano, Lucy acquisisce poteri sovrannaturali, che la guidano verso la vendetta nei confronti dei terroristi che l’hanno resa, somministrandole la droga contro la sua volontà, l’essere unico che è.
Ma le sequenze d’azione del film sono solo un mezzo attraverso il quale il regista vuole indagare un tema più profondo.
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Luc Besson torna con la sua nuova Nikita. Il regista di Leon e de Il quinto elemento propone una sua versione di super-eroina, la bellissima Scarlett Johansson, la quale, dopo l’assunzione di una nuova droga impiantatole direttamente dell’addome da un gruppo di trafficanti coreani, riesce a portare le sue capacità cerebrali ben oltre al 10 per cento umano.
Man mano che le sue facoltà aumentano, Lucy acquisisce poteri sovrannaturali, che la guidano verso la vendetta nei confronti dei terroristi che l’hanno resa, somministrandole la droga contro la sua volontà, l’essere unico che è.
Ma le sequenze d’azione del film sono solo un mezzo attraverso il quale il regista vuole indagare un tema più profondo. Lucy non è solo un film d’azione o di vendetta; è uno spunto per riflessioni filosofiche quali perché esiste la vita, perché l’uomo riesce solo ad usare una minima parte del proprio cervello, e dove finirebbe l’umanità se la sconfinata conoscenza di Lucy venisse diffusa.
In tale intento, il regista si avvale di quello che è un film potente, che evoca immagini primordiali della natura, della lotta per la sopravvivenza e dell’evoluzione. Il film, che può essere considerato di fantascienza, inizia mostrando l’immagine di una scimmia (omaggio a Kubrick?), la prima donna australopiteco trovata, che appunto porta il nome di Lucy, come la nostra protagonista. Partendo dai primordi dell’uomo, dopo un’ora e mezza, si arriva alla visione di Besson della fine, del cento per cento di conoscenza (non sveliamo il finale).
Regia ottima, immagini potenti, scene d’azione ben realizzate e musiche incalzanti fanno da contorno a questo film di fantascienza ben riuscito, nonostante non sempre le scene funzionino alla perfezione.
Luc Besson sembra aver voluto realizzare il suo personale 2001: Odissea nello Spazio; senza fare paragoni, in quanto non sarebbe appropriato né giusto, a mio avviso è un film originale e strano, che merita il costo del biglietto.
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(di robyrr)
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ombri
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venerdì 7 novembre 2014
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idee ambiziose, realizzazione riuscita a metà
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Lucy è una ragazza ingenua che a causa di un boyfriend poco raccomandabile si ritrova suo malgrado coinvolta nel traffico internazionale di una nuova droga potentissima, tanto da riuscire a "promuovere" l'evoluzione neurologica dell'uomo, permettendogli di utilizzare via via percentuali sempre più elevate del proprio cervello. La droga viene impiantata nel suo addome per poter passare la dogana, ma durante la prigionia Lucy viene brutalmente malmenata da uno dei suoi carcerieri, e in seguito alle percosse la sostanza viene assorbita dal suo corpo, trasformandola via via da ragazza sempliciotta a supereroina dagli straordinari poteri fisici e mentali, fino a vera e propria divinità.
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Lucy è una ragazza ingenua che a causa di un boyfriend poco raccomandabile si ritrova suo malgrado coinvolta nel traffico internazionale di una nuova droga potentissima, tanto da riuscire a "promuovere" l'evoluzione neurologica dell'uomo, permettendogli di utilizzare via via percentuali sempre più elevate del proprio cervello. La droga viene impiantata nel suo addome per poter passare la dogana, ma durante la prigionia Lucy viene brutalmente malmenata da uno dei suoi carcerieri, e in seguito alle percosse la sostanza viene assorbita dal suo corpo, trasformandola via via da ragazza sempliciotta a supereroina dagli straordinari poteri fisici e mentali, fino a vera e propria divinità... A questo punto Lucy cercherà -immancabilmente!- vendetta, e con l'aiuto di un professore di neuroscienze (Morgan Freeman, sempre impeccabile) farà in modo di lasciare in eredità al mondo intero le straordinarie conoscenze da lei acquisite.
In base a questa breve sinossi si potrebbe pensare di avere a che fare con il solito action movie estremo "à la Besson", ma stavolta il talentuoso regista alza l'asticella dei contenuti e punta molto (troppo!) in alto. Il tema portante del film infatti è rappresentato dalla natura e le origini dell'uomo (non per niente la protagonista si chiama Lucy come la celebre proto ominide, peraltro raffigurata tanto all'inizio quanto, con evidente intento di creare una perfetta circolarità, alla fine del film, allorché durante il "viaggio astrale" della protagonista le due Lucy si incontrano faccia a faccia), e da una riflessione amaramente ecologista sul pessimo uso che fin qui il genere umano ha fatto delle proprie capacità, "sprecando " anche quella minima parte di materia cerebrale finora utilizzata. Il tema è interessante, sia nell'accezione scientifica, "evoluzionista", che etica, ma l'impressione dominante è che Besson non sia stato in grado di gestirlo adeguatamente; i "buchi" di sceneggiatura infatti si sprecano, e anche certe soluzioni visive rischiano di sfociare nella comicità involontaria. La parte action però è innegabilmente accattivante, risultando peraltro più coinvolgente che mai proprio perché supportata da motivazioni "scientifiche", ed alcune scene sono di forte impatto emotivo: impossibile non commuoversi quando Lucy, già eroina dai poteri fisici e mentali incredibili ma nel contempo ancora emotivamente fragile, telefona alla mamma e commossa e spaventata le spiega quali incredibili sensazioni stia provando, come ricordi episodi non solo della sua infanzia, ma addirittura di quando era ancora in utero, e alla fine, conscia che non la rivedrà mai più, le dichiara il suo amore in lacrime, come a sottolineare che solo ed esclusivamente l'amore ci rende davvero umani. Un film quindi riuscito a metà, affascinante e coinvolgente quanto a tratti banalizzato nella resa dei contenuti più complessi, ma comunque perfettamente godibile; Scarlett Johannson, poi, si dimostra per l'ennesima volta attrice talentuosa oltre che bellissima, entrando a pieno diritto nel novero delle meravigliose donne guerriere tipiche del cinema di Besson.
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(di kondor17)
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liuk!
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giovedì 8 gennaio 2015
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sublime
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Capolavoro di Besson. Uno dei migliori prodotti degli ultimi anni, per gli amanti della science fiction forse di sempre.
In Lucy il regista, questa volta anche sceneggiatore, parte in lungo percorso scientifico e filosofico, basato su dati reali, su teorie plausibili e su una visione della vita di matrice orientale. A tratti si intravedono spunti kubrickiani, in altri ci sono riferimenti a varie opere di manga giapponesi, in altri si respirano temi di Matrix.
Ma Besson ci tiene al suo stile e non mancano scene adrenaliniche e sparatorie, tutto molto pulp e volendo anche trash.
Un mix inguardabile? Assolutamente, e stranamente, no. Lo spettatore che riesce a seguire il filo della narrazione, confrontandola con le reali teorie scientifiche, si innamorerà di una pellicola atipica, geniale e assolutamente unica nel suo genere.
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Capolavoro di Besson. Uno dei migliori prodotti degli ultimi anni, per gli amanti della science fiction forse di sempre.
In Lucy il regista, questa volta anche sceneggiatore, parte in lungo percorso scientifico e filosofico, basato su dati reali, su teorie plausibili e su una visione della vita di matrice orientale. A tratti si intravedono spunti kubrickiani, in altri ci sono riferimenti a varie opere di manga giapponesi, in altri si respirano temi di Matrix.
Ma Besson ci tiene al suo stile e non mancano scene adrenaliniche e sparatorie, tutto molto pulp e volendo anche trash.
Un mix inguardabile? Assolutamente, e stranamente, no. Lo spettatore che riesce a seguire il filo della narrazione, confrontandola con le reali teorie scientifiche, si innamorerà di una pellicola atipica, geniale e assolutamente unica nel suo genere.
Cult Movie.
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[+] non credo...
(di amd68)
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[+] @amd68
(di liuk!)
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perplessia
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domenica 16 agosto 2015
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lucy in the sky
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Abbiamo codificato la nostra esistenza riducendola ad una misura umana, per renderla comprensibile.
Abbiamo creato una dimensione in modo da dimenticare la sua insondabile dimensione.
Lucy come la prima donna ominide, che apre e chiude ironicamente il sipario.
Lucy come il brano dei Beatles “lucy in the sky with diamonds” in illo tempore oggetto di forte critica e subliminalità con riferimento alle stesse iniziali LSD.
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Abbiamo codificato la nostra esistenza riducendola ad una misura umana, per renderla comprensibile.
Abbiamo creato una dimensione in modo da dimenticare la sua insondabile dimensione.
Lucy come la prima donna ominide, che apre e chiude ironicamente il sipario.
Lucy come il brano dei Beatles “lucy in the sky with diamonds” in illo tempore oggetto di forte critica e subliminalità con riferimento alle stesse iniziali LSD. D'altronde il tema centrale si sviluppa partendo da una sostanza denominata cph4, presente nelle donne al 6 mese di gravidanza, ma sotto forma sintetica, quindi un nuovo tipo di droga impiantata con metodi poco ortodossi. Sarà forse un caso o un semplice scherzo del regista che il cph4 si presenta in piccoli diamantini blu!? Gli effetti però son diversi, sono letali ma permettono un miglioramento delle nostre capacità cerebrali fino al 100%, considerando che in media il cervello umano, nonostante la vita sia attiva sulla terra da milioni di anni, è in grado di sfruttare solo 15%. Due i bisogni primari dell'uomo: RIPRODUZIONE, se l'ambiente è favorevole, mite, e IMMORTALITA', se al contrario fosse violento, sfavorevole, disastroso. Al di là di tutto ciò l'uomo non pensa.
Secondo Besson un cervello umano attivo al massimo delle sue potenzialità sarebbe in grado di percepire tutto ciò che lo circonda, il calore umano, le sue vibrazioni, i pensieri, il sangue che scorre, le vene che pulsano, l'umore delle persone, si vedrebbe attraverso i loro corpi, si diagnosticherebbero malattie e altro. Un esagerazione che cataloga il film nella pura fantascienza, e non quella che oggi era per i nostri antenati ma quella che effettivamente rimane un po' nell'impossibile. L'idea che tutti gli individui riescano a controllare pensieri e movimenti altrui creerebbe un caos ingestibile. D'altronde anche Besson con il suo 15-20 % del suo “brain” ha dato un immagine di quello che "per lui" potrebbe succedere in futuro.
L'aspetto negativo in tutto questo è l'assenza di emozioni, il desiderio e le paure, forse a significare anche il contributo della scienza in questa impresa pseudo-naturale. Gran parte dei meriti va ad essa per aver “codificato la nostra esistenza, riducendola a misura umana, per renderla comprensiva all'uomo”. “Fissiamo l'immagine di un auto in corsa e velocizziamone la dinamica: l'auto non esiste piu! La dimostrazione è che l'unica unità di misura è il tempo”.
Se solo fosse possibile tornare da Lucy e trasmetterle tutta questa sapienza, probabilmente oggi vedremmo raddoppiate le nostre capacità intellettive.
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angelo bottiroli - giornalista
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sabato 27 settembre 2014
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eccezionale espressività di scarlett johansson
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Il Quinto elemento, Giovanna d’Arco, Cose nostre – malavita, tre film che rendono l’immagine di come il regista francese Luc Besson intenda la cinematografia e quale sia il suo stile narrativo.
Così lo è anche per questo “Lucy” a metà strada tra il film di Fantascienza e quello drammatico, in puro stile “Bessoniano” dove nulla è scontato e dove la trama narrativa, lineare per gran parte del film alla fine va ad intricarsi, confondersi, nascondersi.
Chi legge questa rubrica sa che non parliamo mai della trama di un film: quella la trovate in mille altri siti e giornali: qui analizziamo alcuni aspetti strutturali di un film: a partire dal tema trattato, dallo stile narrativo, dalla scenografia e soprattutto cosa lascia, alla fine, nello spettatore.
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Il Quinto elemento, Giovanna d’Arco, Cose nostre – malavita, tre film che rendono l’immagine di come il regista francese Luc Besson intenda la cinematografia e quale sia il suo stile narrativo.
Così lo è anche per questo “Lucy” a metà strada tra il film di Fantascienza e quello drammatico, in puro stile “Bessoniano” dove nulla è scontato e dove la trama narrativa, lineare per gran parte del film alla fine va ad intricarsi, confondersi, nascondersi.
Chi legge questa rubrica sa che non parliamo mai della trama di un film: quella la trovate in mille altri siti e giornali: qui analizziamo alcuni aspetti strutturali di un film: a partire dal tema trattato, dallo stile narrativo, dalla scenografia e soprattutto cosa lascia, alla fine, nello spettatore.
Lucy è un film d’azione basato quasi esclusivamente sulla grande espressività ed agilità di Scarlett Johansson, una delle poche attrici che sa coniugare la bellezza, alla recitazione e all’espressività.
Besson esalta questa ultima sua caratteristica: in molte scene Lucy non parla: guarda.
Osserva ciò che sta in torno a lei con quegli occhi profondi e quello squadro che solo l’attrice 29ene americana, poliedrica in maniera incredibile, riesce ad esprimere.
Uno sguardo profondo e intenso, espressivo al massimo che riesce a dare nello spettatore esattamente ciò che vuole nell’occasione: paura, riflessione, dubbio, commozione, freddezza, spietatezza, e una miriade di altre sensazioni che solo Scarlett Johansson e poche attrici riescono ad infondere.
Spesso nel valutare un’interpretazione di un attore o un’attrice, noi italiani ci dimentichiamo spesso del grande ruolo che hanno i doppiatori: se dovessimo vedere un film in lingua inglese ci accorgeremmo della poca espressività che molti attorni americani hanno nel recitare, ci accorgeremmo del grande lavoro oscuro dei doppiatori che riescono ad esaltare spesso una recitazione insipida,in questo “Lucy” l’espressività della protagonista, da sola vale il prezzo del biglietto.
Il film è assolutamente da vedere, anche se alla fine lo spettatore si alza interdetto per un finale “strano” che non scioglie tutti gli interrogativi di un film molto particolare, alla Luc Besson.
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