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noia1
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domenica 28 settembre 2014
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interessante.
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Una ragazza si ritrova catapultata nel bel mezzo di uno scambio di droga tra potenti boss mafiosi, in una colluttazione quella droga le finisce in circolo rendendola un mostro imbattibile.
Probabilmente Luc Besson più che essere un bravo regista è semplicemente unico, le sue doti non possono essere giudicate, azzarda in luoghi che non ci si aspetterebbe sfruttando mezzi a cui nessuno avrebbe il coraggio di fare riferimento.
Probabilmente tutta quell’azione svia dal concetto fondamentale, forse il clou sarebbero dovuti essere i poteri esorbitanti della protagonista accompagnati da concetti che, più che intrattenere, spiazzano letteralmente anche se solo supposti.
Un film che non delude e che al contempo lascia una sensazione strana, non è il solito intrattenimento malgrado la struttura movimentata e i tanti effetti speciali spettacolari, le sparatorie e gli inseguimenti non predominano, cioè in realtà lo fanno, ma sono solo uno sfondo necessario allo svolgersi della vicenda (comunque immancabili quando si ha a che fare con Besson).
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Una ragazza si ritrova catapultata nel bel mezzo di uno scambio di droga tra potenti boss mafiosi, in una colluttazione quella droga le finisce in circolo rendendola un mostro imbattibile.
Probabilmente Luc Besson più che essere un bravo regista è semplicemente unico, le sue doti non possono essere giudicate, azzarda in luoghi che non ci si aspetterebbe sfruttando mezzi a cui nessuno avrebbe il coraggio di fare riferimento.
Probabilmente tutta quell’azione svia dal concetto fondamentale, forse il clou sarebbero dovuti essere i poteri esorbitanti della protagonista accompagnati da concetti che, più che intrattenere, spiazzano letteralmente anche se solo supposti.
Un film che non delude e che al contempo lascia una sensazione strana, non è il solito intrattenimento malgrado la struttura movimentata e i tanti effetti speciali spettacolari, le sparatorie e gli inseguimenti non predominano, cioè in realtà lo fanno, ma sono solo uno sfondo necessario allo svolgersi della vicenda (comunque immancabili quando si ha a che fare con Besson).
Scarlett Johansson bellissima, erotica anche con semplice canottiera e pantaloni, l’attrice Hollywoodiana per eccellenza. Senza troppe pretese stilistiche ma sempre e comunque immancabile. Min – sik Choi poi ha il suo solito stile unico, perfetto in ogni scena senza mai perdere un po’ di quel carisma che lo distingue da qualsiasi altro attore sul pianeta.
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sebastian13
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giovedì 2 ottobre 2014
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nikita 2
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Nell'universo del cinema d'autore, Luc Besson occupa un posto di seconda fila, sempre sul punto di spiccare il volo, eppur così innamorato del suo lavoro, forse incapace di dare di più. Eppure Leon e Nikita lasciavano ben sperare ma tant'è, quanti calciatori al loro esordio sembravano piccoli campioni per poi rivelarsi giocatori normali se non addirittura comparse. La comparsa Luc Besson ci ha dato questa Lucy e ancora una volta ha tentato di spiccare il volo, questa volta giocando sui temi fondamentali del nostro esistere, sulla essenza dell'essere umano: il nostro cervello. In suo aiuto sono corsi due mostri sacri del cinema, Morgan Freeman e la splendida Scarlett già .
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Nell'universo del cinema d'autore, Luc Besson occupa un posto di seconda fila, sempre sul punto di spiccare il volo, eppur così innamorato del suo lavoro, forse incapace di dare di più. Eppure Leon e Nikita lasciavano ben sperare ma tant'è, quanti calciatori al loro esordio sembravano piccoli campioni per poi rivelarsi giocatori normali se non addirittura comparse. La comparsa Luc Besson ci ha dato questa Lucy e ancora una volta ha tentato di spiccare il volo, questa volta giocando sui temi fondamentali del nostro esistere, sulla essenza dell'essere umano: il nostro cervello. In suo aiuto sono corsi due mostri sacri del cinema, Morgan Freeman e la splendida Scarlett già ...musa di Allen recitando i loro ruoli preferiti; l'uno quello di un vecchio professore di filosofia, quindi saggio e paziente, l'altra quello della ragazza della porta accanto, quindi spontanea e impaziente. Sceneggiatura improbabile, fatta di luoghi comuni e per niente originale, sorretta perà da una girandola di effetti e mutazioni, tipiche di Besson, tali da far cadere in secondo piano tali cadute. Quando la novella sempre bellissima Nikita, alias Lucy, decide di irrompere sulla scena, per ridare ordine al genere umano, lo fa con tale ironia e sorprendente ingenuità che prevale in noi il fanciullino caccurdinaiano ed il senso del fumetto e a questo punto del riscatto di tutto il film. I personaggi divengono sempre più bozzetti; dal poliziotto francese al cattivo cinese, dallo stesso professore alla stessa protagonosta. E' sempre così, l'eterno bambino Luc Besson, ama divertirsi con il mezzo, a costo di far storcere il naso a qualche parruccone della settima arte, ricordandoci che lui è in fondo è un lavoratore precario, ma onesto. Si finisce estasiasi ed entusiasti per poi chiederci: ma perché?
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maramaldo
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mercoledì 8 ottobre 2014
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finchè c'è scarlett...
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...(se usata giudiziosamente) c'è la sicurezza di riempire le sale anche con un film di serie B (o C). Stop.
Finisce qui la mia dose di cattiveria. Non capisco perchè si debba dir male di un lavoro che, per quanto criticabile, ti ha fatto trascorrere piacevolmente quasi un'ora e mezza. Se proprio voglio parlarne, adotto la stessa leggerezza, disinvoltura (nonchalance, cominciamo subito col francese) con cui il nostro Besson ha ideato e portato a termine Lucy.
Per un grosso critico, vista l'abbondanza di richiami e citazioni, si tratta di un continuo déjà vu (spiritosaggine che avrei voluto dire io).
Discussioni sul genere: incerto, mutevole, un transgender.
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...(se usata giudiziosamente) c'è la sicurezza di riempire le sale anche con un film di serie B (o C). Stop.
Finisce qui la mia dose di cattiveria. Non capisco perchè si debba dir male di un lavoro che, per quanto criticabile, ti ha fatto trascorrere piacevolmente quasi un'ora e mezza. Se proprio voglio parlarne, adotto la stessa leggerezza, disinvoltura (nonchalance, cominciamo subito col francese) con cui il nostro Besson ha ideato e portato a termine Lucy.
Per un grosso critico, vista l'abbondanza di richiami e citazioni, si tratta di un continuo déjà vu (spiritosaggine che avrei voluto dire io).
Discussioni sul genere: incerto, mutevole, un transgender.
E' fantascienza. perchè no? La sciencefiction ormai confina (sconfina) con tutto: fantasy, cosmico-mitologico, fa qualche puntata nell'horror (in tutti i sensi), arriva ai cartoons dove finirà i suoi giorni. Con Lucy c'è la fictione e la science: le amebe (quei palloncini colorati ammaniti all'inizio e alla fine), lo scenziato luminare fresco di Las Vegas e la Lucy primorfiale.Con quest'ultima c'è stata una caduta di stile dovuta, forse, a motivi econimici. Alla pitecantropa è stato dato un faccione di fattura grossolana (da non portare neanche ad un veglione di Carnevale) quando con modica spesa si poteva confezionare attraverso la motion picture una ominide carina, attraente, persino sexy.
E' un thriller, un film d'azione. Perchè no?...se vi contentate dei gangster appesi al soffitto come salumi a stagionare.
A proposito, questa Mafia Coreana. Mi sono informato: non esiste. Non che da quelle parti gaglioffi non ne nascano però, a tutt'oggi, i Coreani non hanno prodotto un'organizzazione che abbia i requisiti per essere iscritta all'Albo delle Mafie. Perchè la bizzaria di questa attribuzione quando dall'Oriente si esporta ben altro? Tatto diplomatico o furbizia bottegaia? Glissons (m'hanno soffiata pure questa, ma mi rifarò).
Per conto mio, si tratta un film che con tante burle e parodie è da riderci. Un divertissement, se preferite. Con un umorismo così sottile che è sfuggito a fior di commentatori. Ma riflettete:
la Johansson, con un visetto da fanciullina sempliciotta, diviene la protagonista di una dilatazione esplosiva della funzione intellettiva;
ad un certo punto, discetta con sicumera su Vita, Esistenza, Tempo: robetta su cui si son rotti la testa un Heidegger e un Sartre. Vi sembra serio?
Ma tutto ciò premesso, c'è qualcos'altro. Quando la Lucy/Scarlett parla al telefono con la mamma e si commuove. Intenerisce anche lo spettatore. Per "questa lacrima sul viso" (cito anch'io se voglio) ho dato una stellina in più. Un tocco di bravura, inaspettato nel contesto, questa ecursione nell'umano. Un virtuosismo del genere con la Johansson riusci una volta a Woody Allen in Matchpoint. Onore al merito, quando c'è.
E ora, Besson, guardami negli occhi. Se ne sono accorti. Tu cerchi ancora Nikita. In Lucy solo tracce: guizzi di lame, qualche capriola, colpi di pistola repentini. Di Nikita manca tanto: l'asciuttezza narrativa, lo scatto nervoso, la sorpresa genuina, quel volto crudele e impenetrabile sotto cui si sapeva un'anima inquieta e dolente.
Che posso dirti, Luc. Prosegui nella "recherche". Monta un sequel: la grande Mente ad un certo punto decide di rappattumare i cocci e -voilà- Lucy 2. Au revoir, dunque, e se ci riporti Scarlett (integrale, corposa, pimpante, ça va sans dire) ti diremo Merci! E se non trovi più il suo primo cervello, pas de quoi.
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piuma nel vento
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domenica 2 novembre 2014
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molto scienza... troppo "fanta"
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L'idea è quasi geniale, un peccato averla sviluppata in questo modo. A larghi tratti Lucy è una pellicola che incuriosisce, soprattutto gli amanti del genere. Di quelli che si fanno le domande dalla risposta impossibile, della serie "qual è il senso della vita?".
Parte sui binari dello stile mafia-orientale, con traffici di droga e occhi a mandorla in primo piano. Si trasforma in fantascienza di livello "nausea". Ebbene si, perchè se l'idea di Luc Besson di costruire un film basato sulle possibilità del cervello umano poteva essere un capolavoro, a mio parere tutto si è concluso in maniera troppo forzata.
Troppo veloce il susseguirsi degli eventi, Lucy sempre più saccente e troppo disumana con il passare dei minuti.
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L'idea è quasi geniale, un peccato averla sviluppata in questo modo. A larghi tratti Lucy è una pellicola che incuriosisce, soprattutto gli amanti del genere. Di quelli che si fanno le domande dalla risposta impossibile, della serie "qual è il senso della vita?".
Parte sui binari dello stile mafia-orientale, con traffici di droga e occhi a mandorla in primo piano. Si trasforma in fantascienza di livello "nausea". Ebbene si, perchè se l'idea di Luc Besson di costruire un film basato sulle possibilità del cervello umano poteva essere un capolavoro, a mio parere tutto si è concluso in maniera troppo forzata.
Troppo veloce il susseguirsi degli eventi, Lucy sempre più saccente e troppo disumana con il passare dei minuti. Il suo saper manipolare tutto ciò che la circonda sempre di più rende il film ancor meno (fin quanto poteva esserlo) vicino alla realtà, sforando la soglia della "fantascienzissima".
Tuttavia è un film ben fatto per la qualità degli effetti speciali, non esagerati e ben curati, e l'atmosfera surreale di certe scene; apprezzabile il mix con l'azione delle sparatorie e i vari inseguimenti per le vie di Parigi.
E nell'ultima scena Luc Besson ci lascia con una domanda velata da porsi: è come se il cervello umano al 100% rappresenti Dio, allora secondo il regista Dio non è altro che questo? un umano perfetto?
Piuma
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garlik
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martedì 2 dicembre 2014
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deludente
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Detesto gli spoiler nei trailer soprattutto quando i trailer mostrano gli unici effetti speciali e le uniche scene salienti del film.questo è proprio il caso di "Lucy",per carità è comunque divertente vederlo ma manca qualcosa,anzi più di qualcosa.
la trama del film è estremamente povera,tutto gira intorno alla protagonista e il mondo circostante(forse non considerato necessario dal regista) non intralcia ne incrocia il percorso di lucy che comunque è decisamente breve.
infatti è proprio questo a deludere le aspettative, sembra il riassunto di un film....non ci si emoziona perchè non si ha il tempo di farlo,la velocità della narrazione è elevata e questo gioca ancor più a sfavore ,perchè se si racconta velocemente una storia che è già breve di suo si rischia di deludere chi è di fronte al narratore.
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Detesto gli spoiler nei trailer soprattutto quando i trailer mostrano gli unici effetti speciali e le uniche scene salienti del film.questo è proprio il caso di "Lucy",per carità è comunque divertente vederlo ma manca qualcosa,anzi più di qualcosa.
la trama del film è estremamente povera,tutto gira intorno alla protagonista e il mondo circostante(forse non considerato necessario dal regista) non intralcia ne incrocia il percorso di lucy che comunque è decisamente breve.
infatti è proprio questo a deludere le aspettative, sembra il riassunto di un film....non ci si emoziona perchè non si ha il tempo di farlo,la velocità della narrazione è elevata e questo gioca ancor più a sfavore ,perchè se si racconta velocemente una storia che è già breve di suo si rischia di deludere chi è di fronte al narratore.
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lelius
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martedì 24 febbraio 2015
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dune secondo besson
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Parte subito bene, con il sovrapporsi di quanto di bieco e violento accade a Taiwan, (prologo necessario allo sviluppo della trama) e della relazione del neuroscienziato che ipotizza e fantaipotizza sulle nostre potenzialità cerebrali, anche le immagini veloci esplicative di quanto afferma Freeman danno da subito la sensazione di vedere un film diverso, ottima la fotografia che da un ritmo coinvolgente, Inequivocabili le analogie con Dune, capolavoro assoluto della moderna fantascienza, parlo della saga cartacea, (il film della De Laurentis anni fa fu un quasi flop), dove l'acqua della vita ricavata dai giganteschi vermi, veleno mortale, se assorbita e metabolizzata dalle Sacerdotesse Bene Gesserit, anziché ucciderle, ne potenziava le facoltà mentali e cosi anche qui la droga sintetica, potentissima già a piccolissime dosi, anziché uccidere la bella Scarlett, ne potenzia enormemente le funzioni corticali superiori, trasformandola in un entità divina e onnipresente.
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Parte subito bene, con il sovrapporsi di quanto di bieco e violento accade a Taiwan, (prologo necessario allo sviluppo della trama) e della relazione del neuroscienziato che ipotizza e fantaipotizza sulle nostre potenzialità cerebrali, anche le immagini veloci esplicative di quanto afferma Freeman danno da subito la sensazione di vedere un film diverso, ottima la fotografia che da un ritmo coinvolgente, Inequivocabili le analogie con Dune, capolavoro assoluto della moderna fantascienza, parlo della saga cartacea, (il film della De Laurentis anni fa fu un quasi flop), dove l'acqua della vita ricavata dai giganteschi vermi, veleno mortale, se assorbita e metabolizzata dalle Sacerdotesse Bene Gesserit, anziché ucciderle, ne potenziava le facoltà mentali e cosi anche qui la droga sintetica, potentissima già a piccolissime dosi, anziché uccidere la bella Scarlett, ne potenzia enormemente le funzioni corticali superiori, trasformandola in un entità divina e onnipresente. Certo sparatorie e inseguimenti sono una certa caduta di stile rispetto al materiale trattato, di altissimo livello, ma sono il tributo dovuto alla grande platea di massa. Il tema delle potenzialità umane e della onniscienza non è facile da trasporre, Besson ci ha provato a modo suo e questo a mio avviso va apprezzato.
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melvin ii
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sabato 27 settembre 2014
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l'uomo e la sua mente
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Il biglietto d’acquistare per “Lucy” è 4)Ridotto
“Lucy” è un film del 2014 scritto e diretto da Luc Besson con Scarlett Johansson, Morgan Freeman, Min-sik Choi.
Quanto conosciamo di noi stessi?
Quali sono i nostri limiti?
La conoscenza è potere?
La mente umana è ancora oggi un mistero, nonostante i grandi passi avanti compiuti dalla psichiatria e dalle neuroscienze. Basta poco per rompere il precario equilibrio che regola il delicato funzionamento del nostro cervello.
La mente umana è solo composto da cellule e neuroni?
L’uomo ha raggiunto davvero il massimo delle sue potenzialità intellettive?
Potrei andare avanti con questi quesiti e difficilmente si potrebbero avere delle risposte chiare e definitive.
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Il biglietto d’acquistare per “Lucy” è 4)Ridotto
“Lucy” è un film del 2014 scritto e diretto da Luc Besson con Scarlett Johansson, Morgan Freeman, Min-sik Choi.
Quanto conosciamo di noi stessi?
Quali sono i nostri limiti?
La conoscenza è potere?
La mente umana è ancora oggi un mistero, nonostante i grandi passi avanti compiuti dalla psichiatria e dalle neuroscienze. Basta poco per rompere il precario equilibrio che regola il delicato funzionamento del nostro cervello.
La mente umana è solo composto da cellule e neuroni?
L’uomo ha raggiunto davvero il massimo delle sue potenzialità intellettive?
Potrei andare avanti con questi quesiti e difficilmente si potrebbero avere delle risposte chiare e definitive.
Luc Besson regista creativo, visionario e coraggioso ancora una volta per rispondere a queste domande universali e filosofiche costruisce una favola ibrida tra il fantasy e psicologico.
La protagonista della nostra storia è Lucy(Scarlett Johanssoon), ragazza qualunque, studentessa , amante della vita e con intelligenza “normale”. A causa degli affari discutibili del fidanzato si ritrova coinvolta in un traffico di droga organizzato dallo spietato Kang (Choi) che rapisce e obbliga innocenti stranieri a trasportare dentro i loro stomaci la pericolosa sostanza. Una droga diversa dalle altre, ideata e realizzata sulle sostanze che la madre trasmette al figlio durante i 9 mesi di gravidanza. L’organismo di Lucy a causa di un pestaggio ne assorbe grandi quantità, sbloccando la sua mente e donandole poteri infiniti.
Un dono prezioso e nello stesso tempo inquietante e misterioso che la stessa Lucy si rende conto di quanto possa essere pericoloso nelle mani sbagliate e parte alla ricerca degli altri corrieri, inseguita dai sanguinari nemici. La ragazza consapevole che la sua “ progressiva evoluzione” mentale sancirà però la fine della sua vita terrena, contatta il famoso neuro scienzato Prof. Samuel Norman(Freeman) affinchè il suo caso possa essere studiato e il suo sacrificio possa essere utile per il progresso dell’uomo.
Un film che fin dall’inizio ha un ritmo avvolgente e adrenalinico coniugando in maniera efficace azione e pensiero. Lo spettatore è chiamato a pensare e meravigliasi nello stesso tempo attraverso gli straordinari poteri di Lucy e quali effetti spettacolari abbia sugli uomini “normali”.
Besson si serve della storia dell’uomo lungo i secoli per raccontare i progressi e l’evoluzione, lasciando alla fantasia e immaginazione dello spettatore cosa la mente potrebbe fare se ulteriormente sollecitata.
La sceneggiatura è di per sè scarna e semplice nella struttura e sviluppo. Un action movie arricchito di considerazioni filosofiche e spirituali.
“Lucy” potrebbe essere visto come la quarta puntata di Matrix, con l’ambizione di rendere la filosofia qualcosa di divertente e intenso con uso limitato dei dialoghi a differenza della trilogia, lasciando per lo più spazio alle immagini, vero punto cardine del film
Besson si conferma regista di talento, un francese dalla mentalità americana che riesce a creare il gusto mix tra generi diversi e complessi senza mai annoiare o cadere nel ridicolo.
Forse il limite del film risiede nella sua stessa essenza. Evoca, fa immaginare piuttosto che raccontare .Lo spettatore ha la sensazione d’essere in bel video gioco soprattutto nella seconda parte, cosi tende a distrarsi e a perdere il vero filo rosso della storia.
Scarlett Johansson si conferma un’attrice in costante crescita artistica e soprattutto poliedrica. Riesce ad essere credibile con un personaggio boderline con il rischio di risultare grottesca ed eccessiva. Ha il merito di scandire i tempi del racconto e del conseguente pathos attraverso una recitazione intensa e creando una buona alchimia con il pubblico con la spiccata espressività e fisicità.
Come quasi tutti i film del regista francese la donna è la vera protagonista della storia e centro del mondo, lasciano agli uomini a ruoli comprimari come nel caso di Freeman.
Il finale delude un po’ le aspettative con alto tasso di retorica e banalità nonostante i grandi effetti speciali svilendo un po’ lo spirito del film, ma lasciando però inevasa la domanda principe al pensieroso spettatore:l’uomo con la sua limitata mente è davvero il centro dell’universo?.
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esplicito
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lunedì 29 settembre 2014
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minestra riscaldata
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Il maggior difetto del film è la mancanza di originalità. Besson ha ripreso la maggior parte dei temi trattati da altri film (nuova droga, mafia coreana, sadismo del boss, storia parallela del luminare che dovrebbe avvalorare la trama principale, ecc.). Questo ha annaquato l'idea di fondo (quali capacità avremmo se potessimo utilizzare il 100% delle nostre capacità intellettuali?) di per sé interessante ma portata così all'estremo da non renderla nemmeno lontanamente digeribile. Gli ideatori del film sembrano aver voluto confezionare un "pacco" commerciale riempito ad hoc di un'accozzaglia di temi stuzzicanti per un action movie. Purtroppo essendo i temi già visti e rivisti e mancando un'opportuna armonizzazione, saltano agli occhi la decisa impronta commerciale e la povertà artistica del film.
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Il maggior difetto del film è la mancanza di originalità. Besson ha ripreso la maggior parte dei temi trattati da altri film (nuova droga, mafia coreana, sadismo del boss, storia parallela del luminare che dovrebbe avvalorare la trama principale, ecc.). Questo ha annaquato l'idea di fondo (quali capacità avremmo se potessimo utilizzare il 100% delle nostre capacità intellettuali?) di per sé interessante ma portata così all'estremo da non renderla nemmeno lontanamente digeribile. Gli ideatori del film sembrano aver voluto confezionare un "pacco" commerciale riempito ad hoc di un'accozzaglia di temi stuzzicanti per un action movie. Purtroppo essendo i temi già visti e rivisti e mancando un'opportuna armonizzazione, saltano agli occhi la decisa impronta commerciale e la povertà artistica del film. Unica salvezza del film sono Scarlett Johanson e Morgan Freeman, che recitano bene e distraggono lo spettatore (anche se non sempre) dalla mediocrità dei dialoghi. A loro il merito della seconda stella del mio giudizio. Se potessi tornare indietro, non lo vedrei.
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bizantino73
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mercoledì 1 ottobre 2014
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johansson: dalle stelle alle stalle
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Mi basta il mio 5% di facoltà mentali per capire che Besson ha confezionato una grande bufala. Del resto tutti si erano accorti che dopo Nikita e Il nemico alle porte aveva infilato un flop dopo l'altro. Ma questo?????E come ha potuto la Johannson ( fra l'altro alla sua seconda delusione fantascientifica) accettare una sceneggiatura senza capo nè coda?????Ma ci prende per il culo?????Dalle stelle di Woody Allen alle mediocrissime stalle di questo falso action-movie. Tempo e denaro buttati.Che grande boiata.
[+] non besson ma j j anneau
(di bizantino73)
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domenicodv
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venerdì 3 ottobre 2014
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prima parte nauseante, storia fantastica, ma...
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La storia del film è davvero fantascientifica e davvero bella, ma il film è stato fatto in modo sbagliato:
1) Dura troppo poco per una storia di questo calibro;
2) La prima parte è davvero nauseante e ti spinge quasi a rimettere per le scene di sangue e tagli di stomaco;
3) La seconda parte che dovrebbe essere quella più interessante, si svolge in troppo poco tempo;
4) Il finale potrebbe essere stato più significativo e di maggiore impatto;
5) Sconsigliatissimo ad un pubblico di anni minore di 20.
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(di gnoma)
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