Love Island

Film 2014 | Commedia +16 86 min.

Anno2014
GenereCommedia
ProduzioneCroazia, Germania, Svizzera, Bosnia-Herzegovina
Durata86 minuti
Regia diJasmila Zbanic
AttoriFranco Nero, Ariane Labed, Ada Condeescu, Leon Lucev, Branka Petric Bojana Gregoric, Ermin Bravo, Jelena Lopatic, Lee Delong, Nadija Husetic, Alex Rakos, Alen Rivic.
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +16
MYmonetro 2,07 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Jasmila Zbanic. Un film con Franco Nero, Ariane Labed, Ada Condeescu, Leon Lucev, Branka Petric. Cast completo Genere Commedia - Croazia, Germania, Svizzera, Bosnia-Herzegovina, 2014, durata 86 minuti. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +16 - MYmonetro 2,07 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento lunedì 28 marzo 2022

Il film della regista bosniaca Orso d'oro nel 2006 per Il segreto di Esma

Consigliato no!
2,07/5
MYMOVIES 1,00
CRITICA
PUBBLICO 3,14
CONSIGLIATO NÌ
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Cinema
Un'isola dell'amore in cui tutto è possibile al centro di una screwball comedy sulla promiscuità sessuale.
Recensione di Emanuele Sacchi
sabato 9 agosto 2014
Recensione di Emanuele Sacchi
sabato 9 agosto 2014

Grebo e Liliane sono felicemente sposati, o almeno così sembra. Su un'isola al largo della Croazia, però, incontrano Flora, ex compagna di Liliane, che seduce Grebo per dimostrare a Liliane la fragilità della loro relazione.
Forse la prima a necessitare di una Love Island per staccare da una carriera incentrata su morte e disperazione, Jasmila Zbanic gira un film in cui è difficile scorgere la sua mano. Dopo i drammi postbellici sulla Bosnia (Il segreto di Esma fu Orso d'Oro nel 2006) la regista svolta con un genere agli antipodi: una screwball comedy triviale in cerca dell'effetto immediato, sia esso di stupore o di risata, rigorosamente fragorosa. Emblematica la scelta di "Wind of Change" degli Scorpions - inno ultra-kitsch post-1989 a un cambiamento irreversibile del modus vivendi - come tema ricorrente dell'operazione, dove i muri da abbattere ora sono quelli del pregiudizio sessuale. L'intento è probabilmente quello di scioccare attraverso la storia saffica tra Liliane e Flora e la conclusione che il concetto di famiglia non sia in antitesi con un allargamento della stessa, ma lo svolgimento, estremamente superficiale, predilige il conforto dello stereotipo rispetto alle asperità di immagini o situazioni realmente disturbanti. E se la mascolinità debordante di Grebo è messa molto meno in discussione dal fatto di accettare nel triangolo una "terza in comodo" (da cui peraltro è attratto) rispetto a un altro uomo, così lo sdoganamento della promiscuità sessuale finisce per mescolarsi con la poligamia, confondendo il senso di "liberazione" con i costumi più retrogradi in materia di sesso.
Buona parte della confusione nell'andamento del film e di un livellamento al basso che in certi casi surclassa le peggiori scurrilità dei nostri cinepanettoni, è forse da ascrivere alla peculiarità di una coproduzione che coinvolge diverse nazioni: talora emerge la sensazione di un'operazione costruita a tavolino, che ammicca a diversi target e che si serve della babele linguistica come espediente comico, in assenza di una sceneggiatura che possa far ridere di suo. Persino il casting sembra risentire di questa pianificazione, a parte un inspiegabile (ed esecrabile) cameo di Franco Nero. Impossibile infatti, anche perché esplicitamente citato nella sceneggiatura, non vedere un po' di Zlatan Ibrahimovic in Grebo, mescolato a una fisicità da Sacha Baron Cohen, o qualcosa della Adèle di Kechiche nel personaggio di Flora, demone tentatore dalla fisicità esuberante e voluttuosa. Rimandi extradiegetici che contribuiscono a distrarre l'attenzione dall'opera e a ridimensionarla ulteriormente, sprecando il lavoro di regia di Zbanic che rimane accurato, nonostante tutto. Ma la Zbanic voleva divertirsi e speriamo che (almeno lei) ci sia riuscita.

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