Titolo originale | What Is Left? |
Anno | 2013 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia |
Durata | 74 minuti |
Regia di | Gustav Hofer, Luca Ragazzi |
Attori | Lucia Mascino, Fabrizio Barca, Celeste Costantino, Alessandro Di Battista, Dario Franceschini Enzo Lattuca, Tomaso Montanari, Stefano Rodotà. |
MYmonetro | 3,09 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 25 novembre 2013
Il racconto di un anno - il 2013 - che nelle speranze di tanti elettori di sinistra avrebbe dovuto segnare una svolta.
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CONSIGLIATO SÌ
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Gustav Hofer e Luca Ragazzi, registi, autori e interpreti di What is left? , decidono di scoprire dove sia finita la sinistra italiana e si imbarcano in un'avventura surreale fra sezioni di partito, cortei di piazza e interviste con alcuni esponenti politici. Fra un'incursione e l'altra, commentata fuori campo dalla voce di Lucia Mascino, sono inseriti i siparietti che raccontano Gustav e Luca a casa loro, intenti a discutere di politica mentre lavano i piatti o a discutere e basta, quando Luca si ostina ad ascoltare tutta la produzione discografica di Carla Bruni.
Come ulteriore intermezzo comico, i due registi si rendono protagonisti di un fantomatico quiz televisivo intitolato proprio What is left? ("Nella prossima puntata, Obama contro Renzi!", annuncia la conduttrice), che propone ai due domande vero-falso sulla sinistra mondiale e impedisce loro di approfondire qualsiasi argomento.
Dopo Improvvisamente l'inverno scorso e Italy: Love It, or Leave It, Hofer e Ragazzi tornano nelle vesti di guide molto informali attraverso la contemporaneità italiana, esposta nelle sue contraddizioni e nei suoi innumerevoli risvolti comici. Pur identificandosi fin dall'inizio come "da sempre elettori di sinistra", finiscono per rappresentare tutti i cittadini italiani smarriti di fronte alle complessità della politica e frustrati dalla ricerca di qualcuno che rappresenti qualcosa oltre a se stesso e ai propri interessi.
Dalle primarie del Pd alle elezioni politiche del febbraio 2013, dalla nomina di Laura Boldrini alla riconferma alla presidenza di Giorgio Napolitano, i due Rosencrantz e Guildenstern della tragicommedia italiana raccontano un anno di ordinaria follia nazionale domandando in giro che cosa significhi, oggi, essere di sinistra. Le risposte arrivano dalla gente comune come da personaggi politici: Dario Franceschini e Fabrizio Barca, Celeste Costantino di Sel e Enzo Lattuca del Pd, ma anche Alessandro Di Battista del Movimento 5 stelle o Stefano Rodotà.
Luca e Gustav sono sempre più confusi, come il resto d'Italia, e riproducono il loro straniamento con mano leggera e una vis comica gentile, senza risolvere nulla né prendere mai una posizione netta, alla Michael Moore, ma limitandosi ad illustrare attraverso decine di vignette sia i paradossi della politica nostrana che le loro dinamiche di coppia alla Vianello-Mondaini.
Quel che resta, dopo la visione, è la percezione di una classe politica fuori dal mondo che si esprime con un linguaggio fuori dal tempo, la dolcezza di Gustav che si pone davanti al nostro Paese come un Candide altoatesino e le polemiche di Luca, Brontolo contemporaneo dotato di un irresistibile sense of humour (indimenticabile il suo passaggio sulla "retorica dei cittadini" al governo: "Ce li ho nel palazzo, i cittadini, e non sono riusciti a cambiare il citofono in cinque anni").
Ma se i soldi che hanno speso per fare sta merda li davano a me? ERA MEGLIO!