Anno | 2013 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Francia |
Durata | 81 minuti |
Regia di | Pierre Godeau |
Attori | Astrid Berges-Frisbey, Féodor Atkine, Yannik Landrein, Élodie Bouchez, Sébastien Houbani Roman Kolinka, Nina Meurisse, Yoli Fuller, Manu Payet, Thomas Durand, Camille Grandville, Abel Jafri, Pierre Giraud, Florence Bebic, Cécile Bouillot, François Hauteserre, Hammou Graïa, Florence Bebic-Veruni, Skinnilove, Carla Zenou, Paul Chalanset, Charles Combastet, Simon Boukara, Robinson Ferreux, Malo Godeau, Sacha Scavone. |
MYmonetro | 2,75 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 11 novembre 2013
CONSIGLIATO SÌ
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Juliette, venticinque anni, conosce Gaétan in discoteca e inizia a frequentarlo con la stessa leggerezza che sembra contraddistinguere tutta la sua esistenza, priva di una direzione certa e di un reale scopo. Mentre la sorella Louise cerca di responsabilizzarla, il padre, ricoverato in ospedale per problemi legati alla pressione del sangue, la spinge a concludere il libro a cui sta lavorando. Nella vita di Juliette, poi, c'è Antoine, uno dei suoi ex ragazzi cui si sente legata in maniera del tutto speciale.
Gira intorno al corpo di Astrid Bergès-Frisbey l'opera prima di Pierre Godeau, ne segue i movimenti sospesi, cercando di catturarne l'essenza mentre fissa l'orizzonte o si ferma a parlare con uno sconosciuto. Il linguaggio ellittico, le immagini luminose, i rallenti così come la congrua colonna sonora sopperiscono a quella mancanza di azione che, a ben vedere, risulta come il punto di partenza della sceneggiatura. Pur incentrato su un solo personaggio a partire dal titolo, infatti, il film vuole essere la fotografia della generazione cui appartengono i suoi protagonisti, ragazzi diventati adulti sotto il giogo della crisi economica europea, momentaneamente congelati dalla congiuntura storica e in attesa della fine della tempesta. È proprio in quest'ottica che i giochi nei parchi, le partite di pallone e il tempo speso a menare le mani assumono una connotazione decisamente differente da quella che potrebbe sembrare a una prima, sommaria, occhiata: senza riferimenti diretti alla mancanza del lavoro, si sceglie di puntare l'attenzione sulla loro instabilità emotiva, che non può non essere che la diretta conseguenza di quella sociale.
Il trascinarsi di Juliette di giorno in giorno, gli incontri casuali, la tenerezza verso il padre malato dimostrano le buoni doti di sceneggiatore di Godeau (che firma il copione insieme a Saskia De Rothschild), sebbene l'eccessivo compiacimento nella gestione visiva finisca col frenare un pieno giudizio positivo. La complessiva carica "arty" e una dose troppo pesante di civetteria, specialmente nelle sequenze in cui è "immaginato" il libro che la protagonista sta scrivendo, gelano il ritratto di questa giovane donna, ancora una volta, incapace di crescere. Complessivamente piacevole e senza tempi morti, anche per il minutaggio scelto, è un lavoro che ha i suoi momenti migliori nei dialoghi tra Juliette e l'affine Antoine, in cui si può intravedere qualcosa della libertà del cinema francese degli anni Sessanta. La protagonista Astrid Bergès-Frisbey ha interpretato il ruolo della sirena in Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare. Prodotto dalla Pan-Européenne, studio cinematografico indipendente fondato da Philippe Godeau, padre del regista.