Anno | 2013 |
Genere | Commedia drammatica |
Produzione | Italia |
Durata | 110 minuti |
Regia di | Ettore Pasculli |
Attori | Eleonora Giovanardi, Sara Bertelà, Tiffany Ford, Alessandro Girami, Adamo Miniero, Salvatore Lazzaro, Sergio Bini Bustric Lorena Antonioni, Federica Posca, Ivan Ristallo. |
Uscita | giovedì 5 dicembre 2013 |
MYmonetro | 2,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 3 dicembre 2013
Il film diretto da Ettore Pasculli è ambientato nel mondo della danza, concepita come mezzo per la libertà di espressione.
CONSIGLIATO NÌ
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Alina, colta e matura ragazza di origine rumena, vive a Milano con il fratellino e i genitori, gestori di una pizzeria vicina al fallimento. Sebbene segua un corso di cucito, ama la danza e quasi ogni giorno spia, da dietro i vetri, gli esercizi eseguiti dagli studenti di una scuola di perfezionamento. Per una strana serie di coincidenze riesce ad entrare nel corpo di ballo, pagando la sua retta con le pulizie degli ambienti e lavorando al settore costumi. Mentre stringerà un intenso rapporto con un insegnante, i colpi bassi di una compagna di corso le ostacoleranno la strada.
Girato da Ettore Pasculli con il dichiarato intento di sensibilizzare su una precisa tematica sociale, Italy amore mio racconta le problematiche che spesso sono costretti ad affrontare gli italiani di seconda generazione. Nello specifico, questa ragazza, naturalmente assorbita dall'arte e dalla libertà, si trova ad affrontare una profonda frattura tra le abitudini (e spesso le costrizioni) legate alla propria etnia di appartenenza e quelle di un'Italia di cui si sente cittadina a metà. Come fosse senza una vera patria, Alina si barcamena in una situazione difficilmente risolvibile, se non con la forza di volontà e con il coraggio; a differenza di un'amica, che accetta un marito in base ad una fotografia, subendone poi le conseguenze, capisce di potercela fare e rompe uno schema già stabilito. Alla stregua di altri titoli dove il sogno della danza fa il paio con l'ansia di riscatto e di affermazione, lo script segue un crescendo di immaginabile sviluppo con contorno di colleghe disposte a tutto e una girandola di malintesi e di scontri destinati ad acquietarsi. Una pellicola low budget, girata in digitale e interpretata da un cast eterogeneo, più interessante per la problematica che si prefigge di analizzare che per il modo, troppo improbabile, in cui lo fa. Se le sequenze di danza restano i momenti migliori (spazi, ballerini e coreografie sono della DanceHaus Susanna Beltrami), quelle ambientate nella sfera famigliare rappresentano i meno riusciti: qual è il motivo di scegliere un attore troppo giovane per interpretare il padre di Alina, invecchiandolo in maniera tanto goffa?
L'intenzione, probabilmente, era quella di creare un mondo in cui i tocchi di magico realismo scalfissero, gradualmente, la durezza della realtà, ma i mezzi a disposizione non si sono dimostrati sufficienti. Il film si apre con una dichiarazione del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: «Italy amore mio affronta un tema di vasta portata culturale: la generale sottovalutazione della donna». Ottime le intenzioni.
Sono andato ieri sera al cinema senza la minima idea di cosa vedere con mia figlia e mia moglie. Ho visto le solite americanate, un Allen che se conferma gli ultimi due film non rientra nel mio stile e altri flm. Tra questi ho visto questa produzione italiana, che ha attratto il mio sguardo e quello di mia figlia. SIamo andati per passare una serata allegra e spensierata vedendo un buon film e ci siamo [...] Vai alla recensione »
Sono stato ieri sera con mia miglie e la mia bambina. Siamo entrati senza nessuna intenzione o curiosità particolare di vedere un film, sicchè, scrorti i titoli, ci siamo incuriositi a questo titolo. Siamo entrati e abbiamo prima consultato le info su internet del film. Devo dire che è stata una piacevole visione che ci siamo goduti insieme a tutta la famiglia questa visione, che mette insieme l’apparato [...] Vai alla recensione »
Abbiamo incontrato Ettore Pasculli in una pausa di lavorazione del suo nuovo film Italy amore mio di cui ha appena iniziato le riprese. Com'è nato il progetto? Come è nato il progetto? È nato dopo il riscontro ottenuto da Asfalto rosso pensando a una fascia di pubblico ben definita cioè quella giovanile. Abbiamo preso spunto da un fatto di cronaca che ha colpito tutti e cioè il caso di quella ragazza pakistana, residente in Italia, uccisa e seppellita in giardino perché voleva vivere all'occidentale.