Anno | 2013 |
Genere | Horror |
Produzione | Italia |
Regia di | Guido Geminiani, Andrea Sgaravatti, Mattia Lunardi, Enrico Riscassi |
Attori | Giulia Settanni, Simone Coppo, Daniele Ornatelli, Camilla Antoniotti, Maurizio Merluzzo Silvia Rubino. |
MYmonetro | 3,10 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 26 giugno 2013
Una web series prodotta da Brandon Box e MYmovies.it, ispirata all'espressione "Gli abiti del male", utilizzata da Aristotele per definire i sette vizi capitali.
CONSIGLIATO SÌ
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Nell'ultimo film del formidabile François Ozon - Nella casa - il giovane protagonista avvince il suo mentore e tutti noi spettatori attraverso un racconto a puntate. Ogni volta che il capitolo finisce proprio sul più bello, il ragazzo scrive a fondo pagina "à suivre", a seguire. Ozon parla della narrazione seriale come segreto di tutti i racconti, un tempo classificati come d'appendice e oggi giustamente trionfanti nel mondo contemporaneo grazie alla serialità televisiva. Le web series ne sono una versione concentrata e potentissima, poiché - per la natura del mezzo che li ospita - lavorano su tempi narrativi ridotti e su fruizioni rapide come il flusso di Internet.
Gli abiti del male rappresenta un esempio - e molti altri stanno nascendo - tutt'altro che trascurabile. Il genere d'adozione è l'horror di stampo lovecraftiano, il cimitero ne è la scenografia principale, i suoi avventori (vivi e no) i personaggi. Tra i punti a favore della serie prodotta dalla Brandon Box e Mymovies.it, c'è sicuramente l'uso della luce bianca e nebbiosa di Milano come essenza figurativa del macabro. Rinunciando cioè alle caratteristiche notturne e gotiche del genere (che vengono delegate alle magnifiche sculture del Cimitero Monumentale di Milano), Gli abiti del male guadagna un punto di osservazione dark differente dalla tradizione. Non si può certo dire, del resto, che il macabro sia un contesto frequentato dal cinema o dalla televisione italiana, dunque tocca alle web series come questa rinverdire una tradizione agonizzante.
Pur con piccole ingenuità e qualche limite dovuto alla produzione dal basso e alla benemerita volontà di far lavorare realizzatori giovani e indipendenti, colpisce la perizia tecnica del prodotto. In fondo, si tratta di una piccola Italian Horror Story dove aldiquà e aldilà si confondono senza soluzione di continuità: e in un paese profondamente segnato dalla cultura religiosa come il nostro, la scelta del cimitero come luogo interstiziale tra i mondi assume un significato ancora più rilevante.
Si diceva della narrazione. Spezzando in porzioni di pochi minuti il racconto, le web series come Gli abiti del male innovano profondamente le forme di consumo dei testi audiovisivi. Anche se per girare quei dieci minuti a episodio, chi ci ha lavorato ha impiegato margini temporali ben più ampi, per lo spettatore si tratta di uno spazio ridotto, compresso, quasi nucleare della sua giornata. E allora la sfida della serialità si sposta sul peso - più simbolico e meno misurabile - che il racconto ha sul resto del tempo libero. Con quanta curiosità attendiamo il prossimo sviluppo, quante volte la nostra mente ritorna col pensiero a ciò che ha visto, il modo in cui si condividono e si scambiano informazioni con gli amici che seguono lo stesso prodotto. Ed è altrettanto inutile sottolineare la novità in termini di distribuzione, scavalcando le strettoie delle reti televisive e dei canali esclusivi, per puntare invece sul web e su portali di libera e immediata fruizione. Insomma, speriamo che gli esempi incoraggianti di Gli abiti del male spalanchino non tanto le porte dell'inferno bensì quelle della creatività diffusa sul web italiano.
Ambientata al Cimitero monumentale di Milano, Gli Abiti del Male è la nuova web series
prodotta da Brandon Box e MYmovies.it. La serie racconta le avventure di sei ragazzi (Angelica, Zoe,
Elisabetta, Ivan, Luca e Vittorio) al confine tra vita terrena e al di là, in un thriller horror con
sfumature fantasy e gotiche. Il cuore dell'azione si sviluppa tra le tombe di uno dei più affascinanti
cimiteri del mondo, un museo a cielo aperto dall'atmosfera sospesa e suggestiva: Il Cimitero
Monumentale di Milano. Intorno a questo luogo è costruita la storia, tratta da leggende
medioevali e richiami danteschi, ma ambientata nella Milano dei giorni nostri. Qui si intrecciano le
vite dei personaggi, in un crescendo di suspense e colpi di scena. Milano e i suoi dintorni
diventano un set inedito che rende ancora più forte il contrasto tra vita reale e vita ultraterrena.
Il cast di attori è composto da giovani talenti, provenienti dal teatro (molti di loro si sono
diplomati alla Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano) o dalle produzioni cinematografiche
indipendenti. Giovane è anche la troupe, composta da professionisti interni a Brandon Box, la
casa di produzione che ha ideato e realizzato la serie (soggetto di Andrea Sgaravatti, regia di
Guido Geminiani e Mattia Lunardi, sceneggiatura di Filippo Infantino e Andrea Sgaravatti).
A firmare la serie è Brandon Box, casa di
produzione di Milano, nata nel 2011 e specializzata nell'ideazione e nella realizzazione di
contenuti per il web.