Anno | 2013 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Francia |
Durata | 128 minuti |
Regia di | Robin Campillo |
Attori | Olivier Rabourdin, Kirill Emelyanov, Daniil Vorobyov, Edéa Darcque, Camila Chakirova Beka Markozashvili, Bislan Yakhiaev, Mohamed Doukouzov, Aitor Bourgade, Rassambek Kourmanov, Alexander Galkin, Ousmane Artchakov. |
MYmonetro | 3,09 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 2 febbraio 2017
Daniel abborda Marek in una stazione parigina dove quest'ultimo bighellona con la sua banda e gli propone un appuntamento a casa sua per il giorno dopo. Il film è stato premiato al Festival di Venezia, ha ottenuto 3 candidature a Cesar, Al Box Office Usa Eastern Boys ha incassato 12,4 mila dollari .
CONSIGLIATO SÌ
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Parigi, Gare du Nord. Una banda di ragazzini dell'Europa dell'Est si muove per l'immensa stazione, sotto lo sguardo della polizia ma anche di Daniel, un cinquantenne discreto, che ha messo gli occhi su uno di loro, Marek, al quale strappa un appuntamento sessuale a pagamento. A casa dell'uomo, però, l'indomani, si presenta la banda al completo, che svaligia allegramente l'appartamento del malcapitato, lasciandolo pressoché vuoto. A Daniel non resta che incassare il colpo. Ma qualche giorno dopo Marek (il cui vero nome è Rouslan) torna da lui, solo, e tra i due ha inizio una relazione molto diversa, fisica, ma lontana dalla violenza della banda, e sempre più necessaria ad entrambi.
È un oggetto strano, il film di Campillo, che cambia pelle strada facendo, non una ma più volte. D'altronde, l'ambiguità del sentimento è il suo cuore più profondo.
Sceneggiatore del miglior Cantet (da Risorse Umane a La Classe) e regista del film che ha ispirato la fortunata serie televisiva di Canal+ "Les Revenants", non ha paura di maneggiare materie scomode, dove la sessualità, in particolare, ha una componente morale borderline, tutt'altro che cristallina. Lo può fare perché il suo approccio, al contrario, è più lucido che mai, delicato anche laddove il gesto è esplicito, sempre frutto di un'attenta capacità di osservazione, sia che il suo sguardo esplori lo spazio complesso dei grandi (non)luoghi cittadini, sia che si restringa ad inquadrare lo scambio intimo tra i protagonisti della storia.
Una sottile tensione, che a tratti si gonfia e molto più raramente si allevia, percorre ogni momento del film, mentre si consumano una serie di svolte narrative e di registro decise (corrispondenti ai tre principali cambi di set), rese plausibili dall'estrema continuità della regia e da un'aderenza totale al destino dei personaggi.
Olivier Rabourdin, che ha lavorato spesso in ruoli minori ma con i maggiori registi francesi, qui sostiene perfettamente la parte centrale, prestando a Daniel il suo silenzio eloquente e i suoi occhi chiari e spaesati, ma allo stesso tempo desideranti e pronto a tutto.
È un cinema composto, elegante, mai algido ma sempre ordinato, sicuro e raffinato, questo di Eastern Boys: il terreno stilistico ideale per far fruttare il contrasto con una storia difficile da digerire e da giudicare, che sa mettere a disagio ma anche chiudere in maniera speranzosa. Sorprendendo, fino alla fine.
Eastern Boys (2014) film di Robin Campillo con Olivier Rambourdin, Kirill Emelyanov, Danil Vorobyev Magnifico film in lingua francese altamente adrenalinico, perfetto dalla prima all’ultima sequenza. Comincia nella Gare du Nord, ma potrebbe essere qualunque stazione di una grande metropoli occidentale di oggi.