Titolo originale | Gajeok shinaema |
Anno | 2012 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Corea del sud |
Durata | 125 minuti |
Regia di | Ji Young Hong, Sung-ho Kim, Lee Soo-youn, Shin Su-won |
Attori | Jeong In-gi, Kim Ji-young, Seon Woo-seon, Ji Woon, Jang So-yeon . |
MYmonetro | 2,59 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 4 giugno 2013
Dalla disoccupazione alla vendita degli ovuli, dalla maternità alla perdita di un figlio, questo film collettivo a episodi affronta il tema della famiglia.
CONSIGLIATO NÌ
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Quattro differenti spaccati di famiglie in frantumi nella Corea di oggi. In Circleline un uomo viene licenziato ma non lo rivela ai suoi cari; nel frattempo sta per diventare padre una seconda volta e l'angoscia lo pervade. In Star Shaped Stain una madre non riesce ad accettare la perdita della figlia in seguito a una tragica fatalità. In E.D. 571 una manager di azienda si trova di fronte al ricatto di una ragazzina che dice di essere sua figlia e di poterlo provare. In In Good Company il direttore di un giornale è costretto a licenziare una dipendente incinta, scatenando la reazione dei colleghi; nel frattempo anche sua moglie è in dolce attesa.
Si potrebbe parlare di idee rimaste sulla carta, forse compresse da un formato necessariamente frustrante come quello del film a episodi, ma l'impressione globale di Modern Family è quella di un'opera che per inseguire una confusa volontà di critica sociale dimentica di privilegiare la forza del linguaggio. Con le differenze del caso, l'approccio è quasi semi-documentaristico o meglio semi-mockumentaristico, specie nell'esasperazione di In Good Company, uno sguardo dall'interno delle dinamiche da ufficio che non graffia ma tutt'al più indispone. Va ancora peggio con E.D. 571, visione pseudo-apocalittica figlia delle visioni di Cuaròn e risolta in un kammerspiel che lascia spazio solo a uno script vanamente ricco e intricato. Il duello tra madre e figlia, oltre a non riservare alcuna sorpresa sull'esito, si risolve nella più prevedibile delle morali sulle nuove generazioni. Aveva già detto tutto (e molto meglio) Battle Royale, peraltro.
Star Shaped Stain scava nel dolore di una madre, mettendo a nudo i meccanismi dell'auto-convincimento ossessivo; topos abbondantemente sfruttato quello della morte "impossibile", ossia della sopravvivenza di un genitore, trattato qui senza mai deviare dalla strada maestra di un'esecuzione risaputa. L'unica eccezione al contesto generale è rappresentata da Shin Su-won con il suo Circleline, che - pur non osando come nel successivo lungometraggio di Su-won Pluto, né mostrando la medesima personalità - tinge di surreale la vicenda di un neo-povero, reso tale dall'era della ricollocazione, e dello sconvolgimento della sua routine quotidiana, nonché del suo ruolo in seno alla famiglia.
Senza giungere a conclusioni estreme degne de L'avversario, negli incubi del protagonista è comunque possibile leggere l'inquietudine pronta alla deflagrazione, che agita sempre più una società coreana incapace di vivere all'altezza del proprio standard, assurdamente prefissato.
Da un omnibus di nomi nuovi e meno nuovi della regia ci si attenderebbe quell'audacia da laboratorio di sperimentazione che il lungometraggio spesso per sua natura nega. È quindi con disdoro duplice che si constata la natura sostanzialmente conservatrice di un progetto (mancato) come Modern Family.
MODERN FAMILY disponibile in DVD o BluRay |
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La parabola di ogni sitcom di successo che si rispetti, da che esiste la televisione, è sempre quella: costruire personaggi su stereotipi esagerati e al passo con i tempi, ribadire fino a creare un buon numero di tormentoni e situazioni familiari che fidelizzano lo spettatore, ripetere fino ad avvenuto sfinimento, salutare il piccolo schermo fra la commozione generale.