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Film biografico sugli ultimi anni di vita ed attività politica del presidente americano Abraham Lincoln che si batté sino all'ultimo per l'abolizione della schiavitù della popolazione nera negli Stati Uniti e per darle il diritto a voto, appannaggio sino ad allora soltanto della popolazione bianca. Molto ben girato, forse dotato di qualche lungaggine di troppo, questa pellicola di Steven Spielberg porta sullo schermo principalmente il ritratto umano e professionale del presidente americano, i suoi cioè rapporti personali con i propri familiari e con i collaboratori o detrattori, riuscendo perfettamente a mescolare la storia in generale e la particolare vicenda umana. Il punto di forza del film però, a mio parere, è dato soprattutto dall' ottima interpretazione di Abramo Lincoln di Daniel Day-Lewis che si conferma ancora una volta un eccellente attore. Egli, infatti, del presidente americano ripropone un ritratto alquanto fedele ed impressionante non solo per ciò che riguarda il fisico, ma anche per tutto ciò che riguarda la sua postura, i gesti e la sua parlata. Insomma, un esempio di cinema ad alto livello sotto tutti i punti di vista, regia ed interpretazione.
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