Grande film storico.
Spielberg mette la sua infinita sapienza cinematografica al servizio del suo Paese, per narrare le battaglie politiche che precedettero ed accompagnarono l'approvazione del XIII emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d'America. Si tratta di un film di grande valore storiografico e patriottico per gli americani, per questo lo stile narrativo che Spielberg adotta è particolarmente rigoroso ed intransigente. Il grande regista non può concedersi espedienti narrativi che compromettano la fedeltà della pellicola alla realtà storica, così come restituita dalle carte del tempo.
Il risultato è un film tecnicamente curatissimo, che descrive con prodigiosa dovizia di particolari la società americana di un secolo e mezzo addietro.
Il Presidente Lincoln è rappresentato con particolare ossequio e con assoluto amore patriottico. La prima scena in cui Lincoln appare, è studiata per conferire solennità al personaggio del Presidente; i molti discorsi e monologhi pronunciati dal Presidente sono introdotti con enfasi, ed in modo tale da richiedere attenzione particolare alla platea degli spettatori. I giochi politici, anche "sporchi" in alcuni casi, ai quali Lincoln si dichiara disposto pur di vincere la battaglia politica intrapresa, vengono narrati con la consapevolezza che la nobiltà del fine perseguito dall'amatissimo Presidente coprirà tali "scorrettezze", che quindi vengono intese dal pubblico con benevolenza e non scalfiscono l'immagine di Padre della Patria e uomo di specchiati ideali che Lincoln ha tra i suoi compatrioti.
Non si tratta di un film emozionante o coinvolgente, l'oggetto della narrazione e l'alto profilo storico/istituzionale che si è scelto, non consentono al film di decollare sotto questi punti di vista; resta comunque apprezzabile ed interessante la dettagliata e scrupolosa riproduzione del contesto politico del tempo, con le varie fazioni partitiche, i dibattiti politici, gli accordi di convenienza e le battaglie per nobili ideali.
Il valore aggiunto della pellicola è l'interpretazione di Daniel Day-Lewis, la cui somiglianza fisica con il Presidente Lincoln è già da sola impressionante. Resta un vero peccato non essere in grado di apprezzare il grande sforzo che l'attore ha compiuto per assomigliare anche nei movimenti e nel parlato al Presidente (o all'idea che gli americani ne hanno).
La considerevole durata del film, forse inevitabile anch'essa, non aiuta a digerire un'opera indiscutibilmente pesante nel suo insieme: tuttavia per quanto si tratti di una pellicola poco avvincente e poco intrigante, resta comunque una pregevole opera di tecnica cinematografica e una raro ed apprezzabilissimo contributo che il grande cinema di Hollywood ha dato alla divulgazione della storia degli Stati Uniti d'America.
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