Titolo originale | Aujourd'hui |
Anno | 2012 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Francia, Senegal |
Durata | 86 minuti |
Regia di | Alain Gomis |
Attori | Aïssa Maïga, Saul Williams, Thierno Ndiaye Doss, Djolof Mbengue, Anisia Uzeyman, Mariko Arame, Alexandre Gomis, Anette Derneville Ka, Hélène Gomis, Charlotte Mendy, Tony Mendy, Jean Mendy, Marlène Niang, Sané Diankha, Bass Diakhaté, Sidya Konaté, Cham Diolla, Roger Sambou, Ibrahima Mbodj . |
MYmonetro | 3,00 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 16 dicembre 2014
Satché torna in patria dopo aver studiato negli Stati Uniti. Non sa ancora che questo sarà il suo ultimo giorno.
CONSIGLIATO SÌ
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Senegal. Ai nostri giorni. La voce di un griot narra la storia di Satché, un giovane tornato in patria dopo che era stato inviato negli Stati Uniti per studiare. È un giorno particolare per lui: entro sera morirà. La madre e i parenti sono al contempo disperati e orgogliosi di questa consapevolezza e lasciano che Satché compia un percorso (attraverso le strade della città che ben conosce) in cui ritroverà sia persone che lo amano sia quelli che ne criticano l'operato. Giungerà infine dalla moglie e dai figli ancora in età infantile. Lì attenderà che arrivi la sua ultima ora.
Ci sono soggetti cinematografici che traggono origine e affondano le radici in una precisa cultura come nel caso di questo film di Alain Gomis ma, al contempo, attingono inconsapevolmente a tematiche che sono proprie di riflessioni sviluppatesi a tutt'altre latitudini. Perché Aujourd'hui è un film che rivendica la propria 'africanità' sin dall'inizio, con il recupero della figura del narratore orale che è ormai praticamente scomparsa nella cultura occidentale. Ed è senegalese nella sua espressione di fatalismo che si compenetra con il dolore per la perdita ma che non dimentica la festa (i doni che gli amici offrono a Satché lungo la strada) così come il rimprovero che gli viene rivolto a proposito del suo aver voltato le spalle alla terra promessa americana per tornare nella povertà della sua terra. Ma è qui che si innesta una ricerca letteraria, che il cinema riuscì a fare propria con difficoltà, che è quella di un grande autore quale fu Dino Buzzati (del quale ricorre il quarantesimo della morte). Nel percorso di Satché si ritrovano gli echi inconsapevoli di tanti racconti dello scrittore bellunese con il percorso di un personaggio che, viaggiando verso la morte, riscopre il senso della vita e il valore di quanto sta per lasciare con una sospensione metafisica che non è facile da portare sullo schermo. Gomis ci riesce grazie anche alla collaborazione (nel ruolo principale) di Saül Williams che, non a caso, rivendica il suo status di musicista e di poeta.
Il giovane senegalese Satché si sveglia una mattina e si trova circondato da parenti e amici che, radunati, gli porgono le più sentite condoglianze. Sì, perché questo è l'ultimo giorno di vita del povero Satché, che accetta più stupito che spaventato questa sua sorte dall'origine misteriosa, resa nota non si sa come [...] Vai alla recensione »
Un bel lungometraggio . Diversi spunti degni di riflessione tra cui la semplicità,l'amicizia e la mancanza d'aspettative . Da notare come l'assenza degli orologi renda tutto più semplice. Il tempo passa ma a volte non ci accorgiamo che è anche troppo.. Forse ce ne serve molto meno, basta concludere le cose che ci prefiggiamo di fare...