Anno | 2011 |
Genere | Horror, |
Produzione | Italia |
Durata | 80 minuti |
Regia di | Domiziano Cristopharo, Giovanni Pianigiani, Bruno Di Marcello, Paolo Gaudio, Alessandro Giordani, Paolo Fazzini, Fratelli Capasso, Edo Tagliavini, Yumiko Sakura Ito, Simone Barbetti, Angelo Capasso, Yumiko Itou, Matteo Corazza, Rosso R. Fiorentino, Giuliano Giacomelli |
Attori | Luca Canonici, Angelo Campus, Laura Gigante, Mariano Aprea, Marco Borromei Gianluca Russo, Lorenzo Semorile, Giovanni Morassutti, Francesco Roder, Ruth Morandini, Paolo Andreetta, Elettra Gozzi, Gerardo Lamattina, Alessandro Garavini. |
Uscita | venerdì 7 giugno 2013 |
Distribuzione | Distribuzione Indipendente |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 18 |
MYmonetro | 2,21 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 16 novembre 2017
CONSIGLIATO NÌ
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Otto brevi episodi ispirati al mondo letterario di Edgar Allan Poe (1809-1849), questi i titoli e gli autori coinvolti: Silenzio (fratelli Capasso), La sfinge (Alessandro Giordani), Valdemar (Edo Tagliavini), Gordon Pym (Giovanni Pianigiani e Bruno di Marcello), Il gatto nero (Paolo Gaudio), L'uomo della folla (Paolo Fazzini), Il giocatore di scacchi di Maelzel (Domiziano Christopharo), Canto (Yumiko Sakura Itou).
Misurarsi con l'opera del genio di Boston sembra essere quasi un passaggio obbligato per ogni artista tentato dal lato oscuro del raccontare, forse un battesimo, spesso un'attestazione di maturità. E non è necessario citare pellicole o cineasti che dall'inizio della settima arte hanno frequentato quell'universo oscuro e fondante della concezione moderna dell'orrore. In questo senso, P.O.E. - Poetry of Eerie mette insieme dieci registi - due degli otto episodi sono diretti a quattro mani - che nel panorama del cinema indipendente italiano cercano la propria difficile strada nel genere. Quella forma antologica spesso prediletta per celebrare su grande o piccolo schermo le visioni del grande scrittore delinea qui una vetrina di stili e sensibilità per forza di cose eterogenea: selezionando i titoli meno strettamente narrativi oppure giocando di sottrazione all'interno dei meccanismi delle storie, gli autori vedono bene nella scelta di comunicare più la suggestione della pagina scritta che la precisione dei suoi dettagli. Ma il pregio del lavoro è anche il suo maggiore difetto, per via di un'eccessiva vaghezza che, procedendo di segmento in segmento, ci lascia in mano un film troppo squilibrato e incapace di essere niente di diverso da un insieme di cortometraggi senza una forte visione globale.
Non si tratta certo della varietà dei linguaggi impiegati - tra gli altri, il taglio contemporaneo di Fazzini, l'animazione di Gaudio, l'ironia di Tagliavini, la sospensione di Giordani - o delle diverse scelte di messa in scena, ma di una estesa incapacità di elevarsi al di sopra dell'omaggio un po' tirato via. Rimasticato, riscritto, espanso oppure contratto, sempre piegato alle identità dei singoli registi, Edgar Allan Poe si sente in più di qualche passaggio. La versione esposta nelle sale da Distribuzione indipendente nel 2013 manca di cinque episodi, rintracciabili nell'edizione DVD distribuita all'estero.