bluvanni
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sabato 15 ottobre 2011
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un cast eccezionale
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Il film è chiaro, mi è piaciuto tantissimo. Ancor di più il regista e gli attori. Valerio Mastandrea merita il mio plauso.
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pruoffc
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martedì 6 settembre 2011
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stato di grazia
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Con "Tutta la vita davanti" Virzì ci aveva dato prova che un cinema di qualità (anche nella commedia) come ai tempi d'oro del cinema nostrano era ancora possibile,
con questo fa un ulteriore passo avanti e, personalmente, penso che Virzì sia uno dei migliori registi italiani contemporanei e sicuramente il migliore nella commedia.
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alfredopacino
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lunedì 1 agosto 2011
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il primo film bello
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Uno dei film italiani più belli degli ultimi tempi! Complimenti al (bravo) regista e agli (bravi) attori.
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lume_hc
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martedì 29 marzo 2011
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un amore immenso ma complicato
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Paolo Virzì si cimenta con un tema universale come l'amore madre-figlio, la forma più pura di sentimento. Un amore immenso che però, a volte, può anche far male.
Anna (Micaela Ramazzotti) è una madre speciale, bella, giovane e con una gioia di vivere mista ad un ottimismo al limite dell'ottusità, che in una provinciale Livorno degli anni sessanta non è ben vista da suo marito e dalla comunità benpensante. Bruno (Valerio Mastandrea), il figlio maggiore, a distanza di più di vent'anni ritorna dalla madre, ora molto malata e prossima alla fine (Stefania Sandrelli), e l'evoluzione del rapporto viene analizzata dal regista attraverso dei bellissimi flashback nella Livorno fra gli anni sessanta ed ottanta: Bruno è letteralmente sopraffatto dall'amore della madre, un amore immenso e purissimo che però fa anche soffrire il ragazzo; il giovane Bruno si accorge delle troppe attenzioni rivolte dagli uomini alla bella madre, e il turbinio di emozioni a cui è sottoposto lo confonde e lo porta a staccarsi da lei.
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Paolo Virzì si cimenta con un tema universale come l'amore madre-figlio, la forma più pura di sentimento. Un amore immenso che però, a volte, può anche far male.
Anna (Micaela Ramazzotti) è una madre speciale, bella, giovane e con una gioia di vivere mista ad un ottimismo al limite dell'ottusità, che in una provinciale Livorno degli anni sessanta non è ben vista da suo marito e dalla comunità benpensante. Bruno (Valerio Mastandrea), il figlio maggiore, a distanza di più di vent'anni ritorna dalla madre, ora molto malata e prossima alla fine (Stefania Sandrelli), e l'evoluzione del rapporto viene analizzata dal regista attraverso dei bellissimi flashback nella Livorno fra gli anni sessanta ed ottanta: Bruno è letteralmente sopraffatto dall'amore della madre, un amore immenso e purissimo che però fa anche soffrire il ragazzo; il giovane Bruno si accorge delle troppe attenzioni rivolte dagli uomini alla bella madre, e il turbinio di emozioni a cui è sottoposto lo confonde e lo porta a staccarsi da lei.
Il processo di rielaborazione e il riavvicinamento alla madre a alla sorella (una trasandata Claudia Pandolfi) porterà Bruno a fare pace con la madre e soprattutto con se stesso.
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ariii
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venerdì 4 marzo 2011
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commovente
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Bellissimo, commovente, la Ramazzotti bravissima come sempre.
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martydaido
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lunedì 10 gennaio 2011
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bello bello bello!
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joker 91
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lunedì 10 gennaio 2011
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buon film
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lo trovo un ottimo film e per di più di qualità a differenza della maggior parte del cinema italiano di oggi dove chi studia cinema ed ha le qualità si vede sorpassato dai giovani del grande fratello che recitano al loro posto ed attori raccomandati perchè figli di geni del passato,un film molto ben fatto ma lontano anni luce dal cinema italiano che a insegnato negli anni d' oro questa arte a tutto il mondo. Spero che sia un punto di partenza per una rinascita che sotto questo aspetto serve ormai da troppo tempo,superiore comunque ai soliti film italiani ed attori bravissimi su tutti la ramazzotti e la pandolfi, l'oscar al miglior film straniero è esagerato e spero con tutta franchezza che ci sia un film migliore da premiare
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brandarr
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giovedì 6 gennaio 2011
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un cinema italiano che sorprende indubbiamente..
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devo ammettere che non sono un grande estimatore del cinema italiano dei giorni nostri, sono ben pochi i titoli italiani che caldeggiano la mia videoteca, perle che conservo e ogni tanto rivedo perchè meritevoli di questa lusinga. il titolo mi ha convinto, forse perchè adoro la canzone da cui è stato tratto, "la prima cosa bella", in quanto mi ricorda la mia stupenda infanzia e come per magia rivedo attraverso gli occhi di un bimbo innamorato della propria madre, e per questo geloso, le mie estati, i profumi, gli odori, gli umori degli anni 70.
vedo una stupenda micaela ramazzotti e poi scopro una superba stefania sandrelli che mi rapiscono ed evocano quegli stati emotivi, che una madre di rara bellezza, come lo è stata e lo è ancora la mia, si agitano nel petto di un bimbo.
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devo ammettere che non sono un grande estimatore del cinema italiano dei giorni nostri, sono ben pochi i titoli italiani che caldeggiano la mia videoteca, perle che conservo e ogni tanto rivedo perchè meritevoli di questa lusinga. il titolo mi ha convinto, forse perchè adoro la canzone da cui è stato tratto, "la prima cosa bella", in quanto mi ricorda la mia stupenda infanzia e come per magia rivedo attraverso gli occhi di un bimbo innamorato della propria madre, e per questo geloso, le mie estati, i profumi, gli odori, gli umori degli anni 70.
vedo una stupenda micaela ramazzotti e poi scopro una superba stefania sandrelli che mi rapiscono ed evocano quegli stati emotivi, che una madre di rara bellezza, come lo è stata e lo è ancora la mia, si agitano nel petto di un bimbo. la pellicola mi ha colto di sorpresa, mi ha commosso, mi ha strappato quei sentimenti di rabbia nei riguardi delle malelingue che giudicavano una "pulita" anna, protagonista. e poi finalmente il tanto sospirato traguardo di liberazione dei due figli; di bruno che scioglie i nodi e riesce a guardare il passato con la lucidità di un uomo adulto per iniziare finalmente a vivere il senso libero dell'esistenza umana, l'eredità di sua madre; di valeria che confessa a sè stessa e al marito l'intimo bisogno della vicinanza dell'uomo che ama realmente, il suo datore, l'altra parte d'eredità della personalità della madre, la sincerità. da non sottovalutare anche ciò che rimane al terzo figlio, cristiano, che in certo qual modo viene risvegliato anche lui dalla personalità forte e unica della madre naturale.
insomma, questa madrea con uno spirito libero, tremendamente bella, sana nei principi, innamorato del padre dei sui figli stravolge le vite di chiunque la conosce, dona a tutto e a tutti colore.
dopo tanto travalgio finalmente il sole, la prima cosa bella.
un ottimo film, un piccolo capolavoro di cronaca italiana, nelle giuste misure.
grazie paolo virzì.
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axelxela
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giovedì 30 dicembre 2010
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virzi,la dolce vitamara.
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Delicato,amaro ,vero.....
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