Per la regia di Bong Joon-ho, l'intenso ritratto di una madre disposta a tutto per provare l'innocenza del figlio. Da giovedì 1 luglio al cinema.
di Emanuele Sacchi
Do-joon (Weon Bin) è un ragazzo con problemi mentali, bizzarro ma apparentemente inoffensivo, che viene accusato del brutale omicidio di una ragazza. La madre (Kim Hye-ja) si rifiuta di accettare questa verità e, dopo aver compreso che polizia e avvocati non vogliono fare niente per sovvertire l'andamento delle cose, si impegna da sola nell'impresa di scoprire il vero colpevole e scagionare così il figlio.
Della stagione aurea del cinema coreano, a cavallo tra gli anni Novanta e gli anni Zero, sembrano essere rimaste le ceneri o poco più. Ragioni produttive, organizzative, ma anche banalmente creative per cui la macchina sembra essersi inceppata. Restano gli autori emersi in quel frangente.