Titolo originale | Kim-ssi pyo-ryu-gi |
Anno | 2009 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Corea del sud |
Durata | 117 minuti |
Regia di | Hae-jun Lee |
Attori | Min-hee Hong, So-yeon Jang, Jae-yeong Jeong, Ryeo-won Jeong, Gyo-hwan Koo Jeong-won Lee, Sang-hoon Lee, Sang-il Lee, Kyeong-jin Min, Ri Min, Yeong-seo Park, Hak Seon, Mi-kyeong Yang. |
Tag | Da vedere 2009 |
MYmonetro | 3,64 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 19 gennaio 2015
Kim si tuffa nelle acque del fiume Han con l'intento di suicidarsi. Quando si sveglia scopre che la corrente l'ha portato su un'isola sconosciuta.
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CONSIGLIATO SÌ
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La forza del cinema coreano è quella di riuscire, anche in un momento di crisi a tutti i livelli come quello dei tardi Anni Zero, a garantire comunque una manciata di film all'anno destinati a non essere dimenticati. Castaway on the Moon appartiene senza dubbio alla categoria e non potrebbe andare diversamente con un soggetto simile, uno dei migliori del decennio: un impiegato rovinato economicamente e psicologicamente tenta il suicidio gettandosi da un ponte sul fiume Han ma anziché in acqua finisce sull'isoletta Bamseom. Minuscola, verdeggiante e disabitata, l'isola si rivelerà da principio una prigione - Mr Kim non sa nuotare e ha il cellulare scarico, quindi non può andarsene da Bamseom - e in seguito un rifugio per il protagonista, emarginato da una società schiava della pura logica del profitto. Unica ad accorgersi di questo "naufrago di città" è un'anima altrettanto sensibile e altrettanto aliena(ta), la hikikomori Ms Kim, reclusa volontaria da tre anni per sfuggire a una società - in particolar modo quella coreana - ormai maniacalmente basata sull'immagine e sulla perfezione estetica (si veda anche la competitività di The Actresses in questo senso).
Due solitudini destinate a incontrarsi e a trasformare quella che per quasi un'ora è un'irresistibile commedia grottesca in un dramma in cui l'amore sembra metterci lo zampino. Permane il dubbio che, con un soggetto simile a disposizione, Lee Hae-jun - che nasce sceneggiatore e vanta nel suo passato cult come Conduct Zero - avrebbe potuto limare qualche dettaglio, specie nella seconda parte, e regalarci un capolavoro, ma (per ora) Hae-jun rimane più sceneggiatore che regista, capace di stupire con la fantasia ma forse meno con soluzioni visive folgoranti. Ciò nonostante, Castaway on the Moon, sotto l'apparenza, rapidamente scongiurata, di semi-parodia del quasi omonimo film di Robert Zemeckis (con tocchi de La leggenda del re pescatore di Gilliam), cela ambizioni ben più profonde e costituisce qualcosa a metà tra un grido di allarme e un lamento di dolore sulla crudeltà della società coreana di oggi, entropicamente destinata a schiacciare le individualità meno conformi a uno status vivendi elevatissimo e sempre più irraggiungibile.
Castaway on the moon è un film con due protagonisti un pó insoliti: un uomo al lastrico(sommerso dai debiti) che tenta il suicidio buttandosi da un ponte e che si ritrova "naufrago" in un isoletta nel fiume non lontano dalla città, dove troverà il modo di sopravvivere e fare a meno della sua vecchia vita; ed una ragazza che vive da tre anni chiusa nella sua stanza, dove si è creata il suo mondo parallelo [...] Vai alla recensione »
Esistono esseri lunari: un pallore delicato e prezioso, che si mantiene lontano dai fari del pazzo mondo quotidiano e che di notte riesce a non far sbattere sui muri; un pallore difficile da sostenere, rischioso, ma che se riesce ad attrarre il simile allora diventa un incanto. Sono questi i protagonisti di questo divertente, poetico, speranzoso, folle, commovente film coreano.
Un impiegato di Seul, devastato moralmente e psicologicamente ed economicamente rovinato, decide di togliersi la vita gettandosi da un ponte. Tuttavia, rocambolescamente si ritrova su una piccola isola deserta situata sotto il ponte, nel mezzo del fiume. L'isolotto, verdeggiante e pieno dei rifiuti prodotti dalla frenetica metropoli circostante, rappresenta in un primo momento una sorta di prigione [...] Vai alla recensione »
Può un uomo tentare il suicidio gettandosi da un ponte e finire intrappolato su una piccola isola sotto i ponti della città stessa? Può una ragazza decidere di restar chiusa nella sua stanza per ben tre anni? Evidentemente sì, o meglio è lo spettro cinematografico che mutua la realtà, spazio interarticolare, cromogeno, differenziale (frasi a caso le mie, b [...] Vai alla recensione »
Kim Seung-geun un uomo in grave crisi economica ed appena uscito da una relazione sentimentale, tenta di suicidarsi gettandosi da un ponte di Seul, finendo trascinato su un isolotto disabitato: non sapendo nuotare e avendo la batteria del cellulare scarica si trova imprigionato sull'isola paradossalmente ad un passo dalla civilità. Nessuno può vederlo, ed quindi costretto ad adattarsi alla vita da [...] Vai alla recensione »
Seul, Corea del Sud. In una città che è considerata, con giusta ragione, una delle metropoli più altamente urbanizzate e moderne del globo, il giovane Kim Seung-Keun non riesce ad accettare la vita frenetica di oggi, basata sull’ immagine e sul danaro, in un contesto dove essere uno dei 23 milioni di abitanti dell’ area metropolitana della capitale è sempre [...] Vai alla recensione »
Kim Seung-geun, impiegato ditrutto economicamente e moralmente decide di farla finita buttandosi dal ponte di Seul nel sottostante fiume, ma l'"inetto", come viene etichettato sin dalle prime riprese, fallisce anche su questo piano e si ritrova naufrago su un isolotto verdeggiante. Incapace di nuotare e abbandonato dalla batteria del telefono dovrà ingegnarsi per crearsi una nuova vita lontano dalla [...] Vai alla recensione »
Ho poco spazio per spiegare quello che è per me questo film, anche se pochi aggettivi possono riassumerlo: fantastico e coinvolgente. Per quanto mi riguarda guardando questo film ho provato quasi la sua stessa gioia nel fare quelle semplici attività che oramai nessuno faceva più, ma che davano tante soddisfazioni. Questa era solo una introduzione, adesso inizio la recensione; Ci troviamo a Seoul, [...] Vai alla recensione »
Innamorata di questo film,visto e rivisto, mi ha sempre dato qualcosa in più per riflettere. E' un film che rispecchia la società coreana e, nello stesso tempo, il materialismo odierno. Un uomo che passa dalla depresione della modernità alla riscoperta del suo stato di natura, quasi ripercorrendo le stesse tappe evolutive storiche dell'uomo.
Sono tante le emozioni che suscita questa commedia surreale del coreano Hae-jun Lee. Tanti i temi che con delicatezza e originalità vengono portati alla luce. Certamente è l’amore quello che sta sopra tutti. Due solitudini, un uomo e una donna con una identità fragile, condizionata e fortemente legata a quello che la società del consumo detta.
Un piccolo gioiello, questo film! Assolutamente originale e anche geniale nella storia, con una fotografia splendida e due interpreti bravissimi, senza contare una cura magnifica verso i particolari e i dettagli: soprattutto volti, espressioni, ma anche oggetti apparentemente non "importanti", non c'è attimo in cui il regista non riesca a far parlare la scena di qualcosa.
Questo film è fantastico, perla della cinematografia sudcoreana. Gioca sulla linea sottile ed impercettibile che divide l'irrealtà, il sogno, l'assurdo, la possibilità, il drammatico, il sentimentalismo ed il comico, tutto insieme in una miscela che raramente risulta equilibrata e "squisita" agli occhi dello spettatore. Un film che incanta e che ti trascina, degno delle pellicole europee ed americane. [...] Vai alla recensione »
E' un film che sconvolge e che commuove. Se Charlie Chaplin fosse stato sudcoreano e fosse nato 84 anni dopo, lo avrebbe girato al posto di "Tempi Moderni".
In questo film trova spazio la più ampia gamma delle emozioni umane, dalle più strazianti a quelle più dolcemente sorprendenti, dall'urlo silenzioso di una sterminata disperazione all'ammirazione estasiata del volo di farfalle e dei dolcissimi fiori di salvia (ma sono rossi anche da noi?). E' un film che, nella sua ingenua e surreale lettura, fa ridere ma soprattutto [...] Vai alla recensione »
Vincitore sul filo di lana, "Castaway on the moon" sbanca il Far East Film vincendo sia l'Audience Award che il Black Dragon Award. Rileggendo in maniera originale il film di Zemeckis con Tom Hanks, a partire da una idea bizzarra quanto fertile di spunti, il film diverte moltissimo, strappando risate ed applausi a scena aperta per le numerose invenzioni visive e narrative.
Il cinema sudcoreano da anni sforna film molto interessanti, nei quali la realtà viene filtrata dalla fantasia. In modo surreale, certo, ma senza esagerazioni irrealistiche.Anche i lungometraggi di Hae-jun Lee si iscrivono a pieno titolo in questo filone, e non solo per un fatto di appartenenza geografica.In Castway on the moon si incrociano le vite di due disadattati della società contemporanea.
Film divertente e delicatissimo, io lo definisco "l'inno alla speranza"!
Convers,sony,evian,motorola,samsung,agv e chissa quante altre marche che non conosciamo in occidente o che mi sono sfuggite durante il film.La solita storia che mette in risalto l'autismo e la depressione causata dal non avere più nulla o da avere troppo compresi gli affetti.Il dramma di genitori del terzo millennio alle prese con la sfortuna(quella vera che ti piomba addosso come [...] Vai alla recensione »