Anno | 2009 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Spagna |
Durata | 116 minuti |
Regia di | Alberto Rodríguez |
Attori | Maxi Iglesias, Tristán Ulloa, Blanca Romero, Guillermo Toledo, Jesús Carroza Marta Solaz, Álvaro Monje, Oliver Morellón, Daniel Grao, Ricardo de Barreiro, Valeria Alonso, Alicia Rubio, Raúl del Pozo, Antonio Navarro. |
MYmonetro | 2,55 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 30 settembre 2009
CONSIGLIATO NÌ
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In una notte d'estate, tre vecchi amici prossimi al traguardo dei quarant'anni, si ritrovano dopo molto tempo per una serata di libertà e di eccessi, di irresponsabilità e di baldoria, di gioia sguaiata e di fuga da una vita che ognuno dei tre ha motivo di odiare. Manuel è un padre di famiglia che soffre la monotonia di una vita borghese anonima e le tensioni per un figlioletto che non gli dimostra affetto. Julio è un "tagliatore di teste", un addetto ai licenziamenti che vive negli alberghi e nelle chat erotiche a combinare incontri di sesso occasionale. Ana è un medico che vive una storia a metà con il proprio fidanzato, in bilico fra il bisogno di sentirsi donna indipendente e il desiderio di una stabilità sentimentale. Per tutti e tre questa notte di follia diventa uno sfogo disperato con cui gridare la solitudine, la mediocrità e l'infelicità delle proprie vite. Nei vuoti e nelle nausee esistenziali di molta letteratura alta, gravita anche molto cinema medio europeo. Un vuoto fatto di ego ridotti in particelle elementari, di autodistruzioni irréversibles e di rapporti occasionali colti nell'intimità, in cui molti registi paiono guardare compiaciuti l'orrore per la stabilità e il finto benessere della classe borghese. In queste profondità del nichilismo e del solipsismo cosmico si collocano anche i tre "adolescenti minorati", come li definirebbe Michel Houellebecq, di After: tre adulti disorientati e bisognosi di affetto che hanno più paura del presente che del futuro. Alberto Rodríguez li plasma uno ad uno dalle tipiche figure della deriva del film d'autore, accentuandone la dedizione a sesso, droga e rabbia repressa. Le modalità con cui immergersi nelle loro tristezze insondabili restano comunque le stesse: dalla scelta di ottimi attori pronti a martoriarsi nel fisico e nella psicologia, a una colonna sonora composta da suggestivi brani country e indie rock. Dove il regista ispanico cerca invece di affrancarsi dal filone, è nel concepire per le sue tre anime perdute una struttura narrativa frantumata che guarda, a volte con uno stile sfuocato e traballante, altre attraverso una composizione attenta e raffinata, alle vite di ognuno dei tre e ai vari punti di vista su quell'unica serata passata assieme. Niente a che vedere con le ambizioni universaliste di Alejandro González Iñárritu e con l'idea che il dolore sia un reticolo di incroci di esistenze e di colpe. Ma a dispetto di più di un tentativo di imitare lo stile del collega messicano (amores perros compreso), After racconta solo di violenti egoismi, di infelicità statiche e di pulsioni inefficaci. Rodríguez mostra solo il prima e il durante della "notte brava". Il dopo è comunque immaginabile: l'eterno ritorno.