Titolo originale | Kabuli Kid |
Anno | 2008 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Francia, ights |
Durata | 97 minuti |
Regia di | Barmak Akram |
Attori | Hadji Gul, Valéry Schatz, Amélie Glenn, Mohammad Chafi Sahel, Leena Alam Messi Gul. |
MYmonetro | 3,00 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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A Kabul un tassista carica sulla sua auto una donna totalmente coperta dal burqa, con un bambino in braccio. Il neonato viene abbandonato dalla madre nella vettura e il tassista inizia a girare per la città cercando di risolvere il problema.
CONSIGLIATO SÌ
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Dopo venticinque anni di guerra Kabul è una città che tenta di ritrovare la strada della normalità. Khaled, un tassista, trasporta in un giorno qualsiasi una donna interamente coperta da un burqa azzurro. Con lei c'è un neonato di circa sei mesi. La donna paga anticipatamente la corsa e, a un certo punto, scende rapidamente dal taxi. Il cliente successivo dice a Khaled di guidare con calma perché potrebbe svegliare 'suo figlio'. È così che il tassista scopre la presenza sul sedile posteriore del neonato abbandonato dalla madre. Da questo momento prende il via una ricerca della donna per le strade della città.
Barmak Akram è nato a Kabul nel 1966 ed è fuggito in Francia all'età di 15 anni. Ora torna nelle strade della sua città natale per mostrare ai molti che ne conoscono solo il volto devastato proposto dai media un aspetto diverso. Lo fa utilizzando una strategia già sfruttata nel cinema orientale e, in particolare, in quello iraniano: un taxista che attraversa la città e ha così l'occasione di mostrare delle tranches de vie che finiscono con il comporre un complesso mosaico di esistenze.
Akram però ci guida, con l'aiuto di uno sceneggiatore di classe come Jean Claude Carriére, attraverso una città che vive il forte contrasto tra una modernità che si sta facendo avanti (il nuovo taxi del collega, la musica che era assolutamente vietata dai talebani se non legata a pratiche religiose) e un passato che resiste. È proprio da un residuo del passato ancora fortemente ancorato nella cultura locale, il burqa, che prende il via non solo una riflessione sulla possibilità di un futuro diverso ma, anche e soprattutto, sulla condizione della donna in Afghanistan e nel mondo musulmano. Il neonato abbandonato sull'auto è maschio e Khaled ha invece avuto la 'sfortuna' di avere solo figlie dalla moglie la quale teme che il marito si trovi una nuova compagna. Ecco allora che, in una vicenda che dal prologo de Il monello in poi è stata oggetto di molteplici rivisitazioni, si inserisce una riflessione agrodolce su un tema fondamentale. Agrodolce dicevamo perché Akram sceglie di riflettere sulla propria patria adottando lo stile della commedia in cui inserire spunti di vera commozione.
"L'Enfant de Kaboul" : un homme et un couffin Le titre annonce un mélodrame ou une tragédie réaliste. On passe les premières séquences à attendre le pire, et puis on s'installe avec soulagement, et bientôt beaucoup de plaisir dans une comédie satirique, qui se trimballe dans les rues de la capitale afghane. Khaled est un collègue de Travis Bickle et Daniel Morales, il conduit un taxi.