anna
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sabato 21 giugno 2008
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una critica alla società attuale.
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Un grande film, che va decisamente rivisto più di una volta, per capirne il senso profondo.
Ho letto di molti delusi, riguardo il finale. La verità è che il senso del film è racchiuso nel suo cuore, sta allo spettatore, estrarlo e rifletterci sopra. Il finale non è dei migliori, intendo dire, non il classico finale apocalittico, da filmone ( quello che ci si aspetta da un prodotto di tale qualità ) ma la morale è ampia, vasta come il deserto.
Una raffinata critica alla soecietà odierna, dove gli uomini rischiano la vita, per il denaro, mettendo in gioco perfino la propria famiglia. Dove gli uomini si uccidono per soldi e dove la saggia morale di un vecchio, non è accettata. Nè la diplomazia.
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Un grande film, che va decisamente rivisto più di una volta, per capirne il senso profondo.
Ho letto di molti delusi, riguardo il finale. La verità è che il senso del film è racchiuso nel suo cuore, sta allo spettatore, estrarlo e rifletterci sopra. Il finale non è dei migliori, intendo dire, non il classico finale apocalittico, da filmone ( quello che ci si aspetta da un prodotto di tale qualità ) ma la morale è ampia, vasta come il deserto.
Una raffinata critica alla soecietà odierna, dove gli uomini rischiano la vita, per il denaro, mettendo in gioco perfino la propria famiglia. Dove gli uomini si uccidono per soldi e dove la saggia morale di un vecchio, non è accettata. Nè la diplomazia. Sono le armi a contare. E' la violenza, la morte, il sangue.
I lati " Out " di questo film, sono ad esempio: girare per la strada della città, con la camicia piena di sangue, zoppi e distrutti, con la faccia macchiata di sangue.
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(di aldo ferro)
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revenant44
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mercoledì 24 dicembre 2008
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testa o croce?
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Il film è ottimo non molto adatto ai climi natalizi e a quelli che soffrono di cuore vista la grande tensione presente. il film dura 2 ore ma sembra che duri almeno 4 il ritmo c'è ma alcune scene troppo lente. il film presenta anche delle comlpessità ad esempio l'inaspettata morte di Moss e la stravagante conclusione. i pregi sono lo straordinario spessore dei personaggi, la (seppur scarsa) presenza di humor che riesce ad allegrare delle scene , il grande impegno messo dai Coen ed infine l'assenza di donne di spessore che rovinano spesso il film con loro blaterare inutile e banale,la vera rappresentazione dell'uomo ovvero quello di pensare solamente ai soldi e mettere sotto tiro le persone che ami,infine il grande impegno messo dai Coen che con attori non molto famosi a disposizione(tranne T.
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Il film è ottimo non molto adatto ai climi natalizi e a quelli che soffrono di cuore vista la grande tensione presente. il film dura 2 ore ma sembra che duri almeno 4 il ritmo c'è ma alcune scene troppo lente. il film presenta anche delle comlpessità ad esempio l'inaspettata morte di Moss e la stravagante conclusione. i pregi sono lo straordinario spessore dei personaggi, la (seppur scarsa) presenza di humor che riesce ad allegrare delle scene , il grande impegno messo dai Coen ed infine l'assenza di donne di spessore che rovinano spesso il film con loro blaterare inutile e banale,la vera rappresentazione dell'uomo ovvero quello di pensare solamente ai soldi e mettere sotto tiro le persone che ami,infine il grande impegno messo dai Coen che con attori non molto famosi a disposizione(tranne T.l.JONES)hanno montato un ottimo film . il difetto è solamente uno: ritmo spesso lento. a mio parere il miglior attore è Bardem che incarna il vero killer ovvero quello non molto rumoroso (utilizzo dell'aria) e seppur pazzo dotato sia di humor che di straordinaria intelligenza nel capire le mosse altrui come voto gli darei 8.5 come difetto quello di essere troppo sivuri di se stessi. Jones voto:7 molto comico ma troppo vecchio per seguire un killer di simile calibro. Brolin 6 da lui parte il casino non si degna mai di cedere il bottino.infine vorrei analizzare i piccoli punti tecnici:impegno:9 non lasciano niente a caso tutto controllato.humor:6.5 poco ma non assente.erotismo:2 si sono sprecati.tensione:8.5 la quasi totale mancanza di parlato rende il film molto palpante.ritmo:6.5 un pò lento nelle scene finali in cui sembra che il film non termini più si concentrano i 4 sesti del dialogo. conclusione:2o piace o non piace. SECONDO VOI IL TITOLO DI LANCIO è AZZECCATO?MI INTENDO DI CINEMA?SE NO PERCHE?
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sperminator
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martedì 28 aprile 2009
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è proprio un film x vekki!!!xd
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Cioè rega' forse qui non ci rendiamo piu' conto di quanto un film faccia schifo, a meno che non sia piaciuto solo a me...ma non penso visto che è impossibile. Ma dovevano venire i fratelli Coen per mettere un killer che sceglie se uccidere o no con una monetina? Ma che cazzo nessuno di voi ha mai letto un fumetto o visto un cartone di Batman? Non ve lo ricordate "Due Facce", uno dei nemici piu' famosi insieme a Joker??? Cioè fatemi capire: fintanto che un personaggio sta dentro un fumetto nessuno se lo incula perchè è roba da ragazzini, poi se vengono due registi, che solo dio lo sa per quale motivo sono famosi, infarcendo tutto con morali e cazzi vari, allora diventa subito un cult per cinefili bigotti? Ok io posso anche capire che l'hanno tratto da un libro e quindi questa critica sarebbe piu' giusta muoverla verso chi l'ha scritto, ma se proprio devi fare un film almeno fallo come cristo comanda!!!.
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Cioè rega' forse qui non ci rendiamo piu' conto di quanto un film faccia schifo, a meno che non sia piaciuto solo a me...ma non penso visto che è impossibile. Ma dovevano venire i fratelli Coen per mettere un killer che sceglie se uccidere o no con una monetina? Ma che cazzo nessuno di voi ha mai letto un fumetto o visto un cartone di Batman? Non ve lo ricordate "Due Facce", uno dei nemici piu' famosi insieme a Joker??? Cioè fatemi capire: fintanto che un personaggio sta dentro un fumetto nessuno se lo incula perchè è roba da ragazzini, poi se vengono due registi, che solo dio lo sa per quale motivo sono famosi, infarcendo tutto con morali e cazzi vari, allora diventa subito un cult per cinefili bigotti? Ok io posso anche capire che l'hanno tratto da un libro e quindi questa critica sarebbe piu' giusta muoverla verso chi l'ha scritto, ma se proprio devi fare un film almeno fallo come cristo comanda!!!...no che mi metti un serial killer con un'acconciatura ridicola che va in giro con un fucile a pompa con un silenziatore di 10 kg (che tra l'alltro neanche sapevo esistesse per questo tipo di arma data la sua intilita' ma vabbè sono comunque dettagli...) e una bombola ancora piu' pesante nell'altra mano solo per aprire le porte!!!
ma perchè questo?
- forse per rientrare volutamente nei canoni triti e ritriti del genere pulp?
- per creare uno evocativo gioco di suoni soffocati che scandiscono la claustrofobica caccia al topo
- per imitare un pò le trovate tipo "Taxi Driver" con la pistola che esce dalla manica?
- o per introdurre un nuovo stereotipo di serial killer? cioè quello che oltre a non aver capito un cazzo della vita nun ce capisce un cazzo manco de stile?
questo che hanno fatto i Coen secondo me è l'errore piu' grave che un regista possa fare cioè cercare l'originalita' a tutti costi anche a rischio di rovinare completamente un film.
forse sara' solo un mio parere ma di certo non merita tutti gli elogi che gli si sono stata attribuiti
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gigieppetto
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venerdì 12 febbraio 2010
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recondito
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mancava un film come questo. Poca storia, pochi dettagli, ma grande cura delle impressioni che la regia suscita. non solo le camere di albergo, i lunghi corridoi bui rendono ansiosi, ma anche i luoghi più calmi e tranquilli come può esserlo una placida città del messico. é sconcertante come riescano i fratelli coen a provocare le sensazioni giuste al momento giusto nonostante le ambientazioni avverse. Ci fanno vedere ciò che vogliono e a nascondono la parte che distoglierebbe l'attenzione. I personaggi ci danno la prima impressione che noi intuiamo non sia conclusa in quel singolo evento, ma ha prospettive più ampie, le quali elucubrazioni sono lasciate a noi spettatori. I dialoghi spalancano la mente verso un baratro di pensieri e considerazioni senza mai permetterci di saltarci dentro.
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mancava un film come questo. Poca storia, pochi dettagli, ma grande cura delle impressioni che la regia suscita. non solo le camere di albergo, i lunghi corridoi bui rendono ansiosi, ma anche i luoghi più calmi e tranquilli come può esserlo una placida città del messico. é sconcertante come riescano i fratelli coen a provocare le sensazioni giuste al momento giusto nonostante le ambientazioni avverse. Ci fanno vedere ciò che vogliono e a nascondono la parte che distoglierebbe l'attenzione. I personaggi ci danno la prima impressione che noi intuiamo non sia conclusa in quel singolo evento, ma ha prospettive più ampie, le quali elucubrazioni sono lasciate a noi spettatori. I dialoghi spalancano la mente verso un baratro di pensieri e considerazioni senza mai permetterci di saltarci dentro. insomma è un film dai molteplici significati nascosti, intuibili ma non completamente comprensibili per il semplice fatto che il film non si spinge fino a quel punto; rende il pensiero libero di vaneggiare e vagheggiare tra sperdute etiche e lontane verità. Un film da non perdere anche solo per l'efficace resa della regia e dei dialoghi.
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paraclitus
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lunedì 20 agosto 2012
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grande film
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Grande film, uno dei pochissimi che ha vinto l' Oscar che è veramente un bel film, non solo un successo commerciale.
La cosa notevole è che il killer in realtà non esiste ma come l' Angelo Sterminatore di Bunuel viene evocato dalle sue stesse vittime; questa sua natura quasi soprannaturale la si annuncia misteriosamente qua e la nel film, poi lo si dice esplicitamente a parole e infine lo si fa materialmente vedere in una lunga scena. Se ne sono accorti in pochi...
Film terribilmente nichilista ma talmente intelligente e raffinato da piacere proprio per questo.
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rita branca
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domenica 1 settembre 2013
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dov'è andata l'umanità?
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Non è un paese per vecchi, film (2007) di Joel edEthan Coen con Javier Bardem,Josh Brolin, Tommy Lee Jones, Kelly Mcdonald
Film ispirato al romanzo di Cormac McCarthy che riesce a catturare e mantenere elevata l’attenzione dello spettatore seguendo le concitate vicende di due protagonisti, l’inseguitore implacabile e l’inseguito che tenta di difendere una borsa piena di dollari casualmente trovata sul luogo di una strage causata dalla vendita di un’ingente partita di droga non andata a buon fine.
L’azione si svolge in Texas e si passa da desolati paesaggi desertici a motel con stanze a schiera e piccoli centri squisitamente americani.
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Non è un paese per vecchi, film (2007) di Joel edEthan Coen con Javier Bardem,Josh Brolin, Tommy Lee Jones, Kelly Mcdonald
Film ispirato al romanzo di Cormac McCarthy che riesce a catturare e mantenere elevata l’attenzione dello spettatore seguendo le concitate vicende di due protagonisti, l’inseguitore implacabile e l’inseguito che tenta di difendere una borsa piena di dollari casualmente trovata sul luogo di una strage causata dalla vendita di un’ingente partita di droga non andata a buon fine.
L’azione si svolge in Texas e si passa da desolati paesaggi desertici a motel con stanze a schiera e piccoli centri squisitamente americani. La narrazione è talmente vivida che sembra di sentire la cocente calura texana, l’odore della polvere, il fetore del sangue proveniente dalle numerosissime vittime e il terrore causato dall’impietoso Anton recitato egregiamente da Javier Bardem che avanza come una montagna inarrestabile con un’arma inconsueta, con la quale stende tutto ciò che può sembrargli un ostacolo nel perseguimento del suo obiettivo. E’ talmente disumano e sadico da sembrare esagerato, possibile solo al cinema, ma la cronaca quotidiana offre esempi molto simili.
La lotta che si instaura fra i due protagonisti è basata su una vera e propria competizione di astuzie che è la parte più attraente.
Bravissimi anche Josh Brolin e la delicata Kelly Mcdonald.
Perfetto per chi ama suspense e azione.
Rita Branca
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sam_evemero
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lunedì 14 agosto 2017
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quale western ?
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Avevo deciso di vedere questo film perché mi piacciono i western e leggevo commenti che facevano pensare a una rappresentazione in chiave western di scenari malavitosi moderni.
Ma la mia delusione è stata veramente grande. Se si vuole fare un gangster movie lo si faccia pure. In quel caso le dinamiche, gli sviluppi, le reazioni saranno quelli del gangster movie, e cioè tu fai uno sgarro a me e io faccio uno sgarro a te, in un gioco che non vede mai vincitori nè vinti.
Ma se si pretende di isolare un personaggio quasi metafisico in un indefinito spazio di onnipotenza, quasi invulnerabile nella sua feroce determinazione all'omicidio seriale, qui invece vanno applicate effettivamente le regole del western.
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Avevo deciso di vedere questo film perché mi piacciono i western e leggevo commenti che facevano pensare a una rappresentazione in chiave western di scenari malavitosi moderni.
Ma la mia delusione è stata veramente grande. Se si vuole fare un gangster movie lo si faccia pure. In quel caso le dinamiche, gli sviluppi, le reazioni saranno quelli del gangster movie, e cioè tu fai uno sgarro a me e io faccio uno sgarro a te, in un gioco che non vede mai vincitori nè vinti.
Ma se si pretende di isolare un personaggio quasi metafisico in un indefinito spazio di onnipotenza, quasi invulnerabile nella sua feroce determinazione all'omicidio seriale, qui invece vanno applicate effettivamente le regole del western.
In questo genere infatti si "tollera" che il personaggio negativo (il cosiddetto "cattivo", per quanto alla fine una mezza cattiveria è presente in tutti i protagonisti ...) giunga fno alla fine della pellicola illeso nonostante i continui conflitti e violenze della storia potrebbero decretarne la fine ben prima. Ma è solo un espediente narrativo ...
Il finale, quasi sempre spietato, riserverà al cattivo l'inevitabile resa dei conti. E quello che conterà alla fine non sarà tanto il fatto che questi muoia ammazzato. Ma piuttosto il terrore che lo assale capendo che è finito in un vicolo cieco dal quale non ha più possibilità di uscita.
La forza del western è tutta qui, nel rendere implacabile l'inesorabilità del destino, anche nei confronti di chi si è creduto onnipotente e invincibile. Come dire ... ognuno alla fine è una pedina, un essere indifeso ... Chi vive nello sprezzo di questa realtà essenziale e osa sopraffare e mortificare gli altri ben presto sarà riportato nella polvere da una forza superiore che non ha bisogno di chiedere permesso a nessuno, e che mette in ginocchio chi vuole e quando vuole ...
Il film dei Coen ignora e disprezza questa verità essenziale e propone dunque un prodotto misero e incongruente.
Come gangster movie presenta sequenze assurde e prive di qualunque verosimilità nell'attuale contesto malavitoso americano (soprattutto l'immagine di una polizia sonnacchiosa di fronte all'omicidio di un suo agente è completamente fuori dalla realtà).
Come western, manca tutto il succo essenziale di come si articola una storia e di come la tensione continua della narrazione non può che risolversi nella vendetta finale.
Brutta prova, pessimo giudizio.
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nicola
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sabato 21 giugno 2008
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un nuovo,grande successo dei fratelli coen
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Sin dall'inizio ho potuto constatare il grande spessore ed il grande valore della pellicola in questione.Contrariamente alla maggior parte dei film,in "non è un paese per vecchi" , non esiste un vero protagonista,ma bensì una serie di personaggi che presentano caratteri,pensieri e modi di agire diversi fra loro.Proprio per questo,Moss,che inizialmente potrebbe sembrare il vero fulcro dell'intera vicenda,si rileva ben presto allo stesso livello(ovviamente dal punto di vista dell'importanza dei personaggi) di Anton Chigurh(magnificamente interpretato da Javier Bardem,donando al personaggio caratteristiche goffe e allo stremo della realtà).
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Sin dall'inizio ho potuto constatare il grande spessore ed il grande valore della pellicola in questione.Contrariamente alla maggior parte dei film,in "non è un paese per vecchi" , non esiste un vero protagonista,ma bensì una serie di personaggi che presentano caratteri,pensieri e modi di agire diversi fra loro.Proprio per questo,Moss,che inizialmente potrebbe sembrare il vero fulcro dell'intera vicenda,si rileva ben presto allo stesso livello(ovviamente dal punto di vista dell'importanza dei personaggi) di Anton Chigurh(magnificamente interpretato da Javier Bardem,donando al personaggio caratteristiche goffe e allo stremo della realtà).Particolarmente significativo è il momento in cui Moss,che si trova a parlare amichevolmente con una donna sdraiata accanto ad una piscina,rimane vittima di una sparatoria;la sua morte lascia certamente incredulo lo spettatore,il quale,sin dall'inizio aveva creduto che moss fosse destinato a conservare il fortunato bottino trovato per caso e a condurre una vita felice insieme alla donna che amava.Da questa tragica situazione aumenta di importanza il ruolo del insuperabile Tommy Lee Jones(che interpreta il ruolo dello sceriffo),il quale,sebbene sia ad un passo dal catturare lo psicopatico killer,si rassegna inesorabilmente decidendo di ritirarsi dal mestiere che tanto aveva amato.Essenziale per comprendere la sottile morale dell'intera narrazione sono le ultime scene,dove l'assassino sebbene sia vittima di un violento incidente con l'auto,riesce tuttavia a cavarsela con un braccio rotto.In tale scena è nascosta una delle più grandi rivelazioni del cinema:il bene non riesce sempre a trionfare sul male e la follia umana.
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costanza
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martedì 3 marzo 2009
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una metafora del nostro mondo
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in uno scenario arido, senza tempo, domina il male senza senso, come il lancio di una moneta. Le parole sono poche, la musica è quella che ognuno ha dentro di sè, il finale aperto. C'è chi non riesce a rassegnarsi a questo mondo assurdo perchè è troppo vecchio e ricorda quando si diceva " per favore" e "grazie". Ma rimangono sempre i sogni in cui rifugiarsi e lì c'è sempre la speranza che qualche fiammella possa continuare a brillare. In ogni caso bisogna crederci per continuare a vivere.
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tdurden96
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giovedì 28 febbraio 2013
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favola moderna
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L'instancabile polaroid dei coen continua a regalare istantanee della realtà,stavolta posta sullo sguardo di un laconico tommy lee jones,uno sceriffo disilluso sferzato a pieno viso dalla dilagante crisi morale del suo tempo,chiuso nella sua integrità e nel ricordo dei valori del passato. L'uomo è costretto suo malgrado a rimettersi in gioco per un'ultima volta,seguendo una scia di sangue che porta ad uno javier bardem da oscar che presta la faccia (ed un'inquietante capigliatura) ad un implacabile killer psicopatico,figura che si presta a diverse interpretazioni nell'ottica simbolistica dei coen che impregna ogni singolo fotogramma . La fermezza dei suoi valori,la sua freddezza e la sua crudeltà sembrano qualificarlo come la risposta alla deriva morale che la giustizia dei "vecchi" del titolo non riesce a tamponare,un giustiziere nato tra le pieghe di una società corrotta e marchiata da denaro e droga.
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L'instancabile polaroid dei coen continua a regalare istantanee della realtà,stavolta posta sullo sguardo di un laconico tommy lee jones,uno sceriffo disilluso sferzato a pieno viso dalla dilagante crisi morale del suo tempo,chiuso nella sua integrità e nel ricordo dei valori del passato. L'uomo è costretto suo malgrado a rimettersi in gioco per un'ultima volta,seguendo una scia di sangue che porta ad uno javier bardem da oscar che presta la faccia (ed un'inquietante capigliatura) ad un implacabile killer psicopatico,figura che si presta a diverse interpretazioni nell'ottica simbolistica dei coen che impregna ogni singolo fotogramma . La fermezza dei suoi valori,la sua freddezza e la sua crudeltà sembrano qualificarlo come la risposta alla deriva morale che la giustizia dei "vecchi" del titolo non riesce a tamponare,un giustiziere nato tra le pieghe di una società corrotta e marchiata da denaro e droga. E in questo universo viene sballottato Josh Brolin,allegoria dell'uomo comune,combattuto tra vizi ed etica,ma che trova sempre un posto nel suo cuore per la sua donna ed un povero assettato perso in un deserto anonimo,personaggio silenzioso del film.
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