Anno | 2007 |
Genere | Documentario |
Produzione | USA |
Durata | 85 minuti |
Regia di | Julian Schnabel |
Attori | Lou Reed, Emmanuelle Seigner . |
MYmonetro | 2,98 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 29 maggio 2013
Una fiaccola che getta una luce sul dramma della gelosia di memoria shakespeariana per sottrarre all'oblio la figura di Caroline e un album incompreso. Al Box Office Usa Lou Reed's Berlin ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 29,5 mila dollari e 7,7 mila dollari nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Nel 1973 Lou Reed dà alla luce "Berlin", un concept album che si rivela essere un fiasco commerciale. Nei successivi trentatre anni il disco non viene mai eseguito dal vivo finché, in una notte di dicembre del 2006, il cantante non decide di offrirsi all'obiettivo di Julian Schnabel per documentarne la prima esecuzione nel concerto che lo vede protagonista al St. Ann's Warehouse di Brooklyn.
Deve essere stato doloroso per Lou Reed riportare nel mondo dei vivi Caroline e i suoi amanti. Il muro di Berlino, che nell'album fa da sfondo alla storia intrisa di gelosia e autodistruzione, è stato rimpiazzato da una parete di gigantografie di dipinti orientali dell'800 che il regista ha scovato in un hotel della città tedesca. Mentre la voce di Reed narra le disavventure di Caroline, le immagini della donna (interpretata da Emmanuelle Seigner) scorrono sullo schermo, seguono passo passo le liriche dell'autore rendendo Berlin un viaggio visionario e musicale capace di riportare l'ascoltatore e lo spettatore indietro nel tempo.
L'opera di Schnabel non è un semplice film concerto. Grazie ai filmati della figlia Lola - che riprendono la Seigner offrendo dei meravigliosi primi piani dell'attrice - l'autore mostra il lato più vulnerabile e tormentato di Caroline e ci fa entrare in contatto con un personaggio che fino a oggi avevamo potuto solo immaginare. Lo sguardo emozionale di Schnabel coincide con quello emozionato di Lou Reed, che sembra mettersi a nudo man mano che spoglia Caroline della sua vita. Più diventa drammatica la trama dell'album, più si inumidiscono gli occhi del musicista che trova nella voce angelica di Antony (and the Johnsons) un valium per il dolore soffocato negli ultimi trentatre anni. L'esperienza visiva di Berlin diviene così una fiaccola che getta una luce sul dramma della gelosia di memoria shakespeariana per sottrarre all'oblio la figura di Caroline e un album incompreso.
LOU REED'S BERLIN disponibile in DVD o BluRay |
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In Julian Schnabel's grimly majestic concert film “Lou Reed's Berlin,” Mr. Reed wears the deadpan smirk of a Zen master who has endured unusually punishing Buddhist training. His look isn't that of a blissed-out monk newly returned from mountaintop meditations. It is the grimly amused seen-it-all stare of a voyeuristic chronicler of drug-fueled sadomasochistic rituals in the grittier corners of cities [...] Vai alla recensione »
Ce n'est pas une ville, c'est un disque. Un album de vinyle noir qui fut un échec commercial à sa sortie, en 1973, tout en marquant profondément une génération. Un roman en chansons qui emmenait ses personnages dans un lieu qui restait alors à l'écart du monde, une ville divisée et triste. Son créateur, Lou Reed, a ressuscité Berlin sur scène en 2007 au Saint Ann's Warehouse, établissement culturel [...] Vai alla recensione »
The fate of Lou Reed's 1973 album, "Berlin," neatly recapitulates his career in miniature. A critical and commercial failure on initial release, Reed's dour, bombastic song-suite about the lives of the drug-addicted and downtrodden steadily acquired cult cachet over the decades, peaking with its staging as a complete-album concert in 2006, which "Lou Reed's Berlin" documents.