christian frascella
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martedì 16 gennaio 2007
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aria fritta
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Aria fritta. Condita di sciocchezze. Un poliziotto che in realtà è un mafioso che cerca di incastrare un mafioso che in realtà è un poliziotto che cerca un mafioso. Credibile come le lacrime delle madonne. Stilisticamente impalpabile - sembra la regia di uno scolaro dei fratelli Scott -, Matt Demon inguardabile, la cozza che fa la psicologa è appunto una cozza, si salvano solo Di Caprio e Whalberg. Se questo è un capolavoro, 'Chinatown' è Dio fatto film.
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celan
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giovedì 4 gennaio 2007
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l'ultima scena
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il film mi è piaciuto moltissimo, ma l'ultima scena mi ha lasciato un interrogativo: il poliziotto che spara a bruciapelo (come tipico dei mafiosi del film) a Matt Damon secondo voi, era anche lui un infiltrato di Jack Costello?
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luca
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mercoledì 3 gennaio 2007
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the departed
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Questo film mi è piaciuto discretamente, gli attori che hanno recitato il film sono stati bravi sopprattutto leonardo di caprio e matt damon che hanno interpretato due ruoli difficili
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malvin
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lunedì 1 gennaio 2007
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niente di che!
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Film troppo lungo..Scorsese poteva risparmiare su alcune scene superflue. Finale pessimo, in quanto inverosimile e irriverente verso il pubblico. Mi aspettavo qualcosa di meglio.
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leung
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giovedì 28 dicembre 2006
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delusione
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Sinceramente sono molto deluso forse perchè mi aspettavo tanto da Scorsese.
Il film è lungo e noioso, l'interpretazione di Nicholson è quasi sempre sopra le righe togliendo carisma al personaggio trasformandolo in una macchietta. A questo si aggiungono le psicologie dei personaggi incomprensibili, soprattutto quella del mitizzato Di Caprio per il quale non si capisce perchè dia di pazzo appena si infiltra nella malavita. Mentre Matt Damon è come sempre piatto e non trasferisce la giusta tensione emotiva al personaggio del poliziotto corrotto ma spesso pentito.
Per capirci qualcosa in più ho dovuto vedere l'originale Infernal Affairs, che è decisamente una spalla sopra.
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jesse james
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lunedì 18 dicembre 2006
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spettacolare
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Un ottimo film, con una reale visione della malavita.. colonna sonora da brivido..
p.s. come si chiama la canzone che si sente molte volte nel film e che c'è anche nel trailer?
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barson
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sabato 9 dicembre 2006
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finalmente...un film!
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Finalmente un film che pur durando abbondantemente oltre le due ore, mi ha tenuto sveglio dall'inizio alla fine, come non mi capitava da tempo.
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oligano
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venerdì 8 dicembre 2006
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grande attesa, forte delusione
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Spinto dalla voglia di vedere un film di Scorsese tornato "in forma", e sulle ali dell'entusiasmo di critica e pubblico sono andato a vedere Departed.
Che dire? Grande delusione e molta noia.
Gli attori sono mediocri, compreso il grande Jack che ormai recita facendo il verso a sè stesso.
La sceneggiatura è piuttosto scontata, poco avvincente sia nei dialoghi che nella trama.
In alcuni tratti si sconfina nella caricatura un pò grottesca del genere "film sulla mafia".
Paragonare questo film a capolavori come "Casinò" o "Quei bravi ragazzi" vuol dire non distinguere la patacca dall'originale.
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paola
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giovedì 7 dicembre 2006
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quando un film riesce bene
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Raramente ti capita di vedere un film, soprattutto negli ultimi tempi, che puoi dire di aver gradito a vari livelli. Di alcuni può esserti sembrata interessante la regia, di altri belle le luci, di altri ancora la storia, di alcuni puoi dire che ti hanno fatto ridere e via dicendo, ma era veramente da molto tempo che non mi capitava un film che mi entusiasmasse tanto per più aspetti:
- La regia di Scorzese (regia vera, quella che negli ultimi anni è ammazzata dall'uso improprio della computer grafica);
- La trama (dopo un inizio tiepido, parte e non si ferma più);
- Il cast
- Il montaggio
- La colonna sonora
E come fai a non ritenere un film "riuscito", quando ci trovi così tanti aspetti rilevanti?
I primi dieci minuti mi suggerivano un film dalla trama scontata, due opposti che s'incrociano i destini dalla crudeltà reale della vita che sbeffeggia i buoni e i cattivi, e così sia, anche se le parti di Jack Nicholson sin dalle prime sequenze sono sempre uno spettacolo da vedere in qualsiasi circostanza.
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Raramente ti capita di vedere un film, soprattutto negli ultimi tempi, che puoi dire di aver gradito a vari livelli. Di alcuni può esserti sembrata interessante la regia, di altri belle le luci, di altri ancora la storia, di alcuni puoi dire che ti hanno fatto ridere e via dicendo, ma era veramente da molto tempo che non mi capitava un film che mi entusiasmasse tanto per più aspetti:
- La regia di Scorzese (regia vera, quella che negli ultimi anni è ammazzata dall'uso improprio della computer grafica);
- La trama (dopo un inizio tiepido, parte e non si ferma più);
- Il cast
- Il montaggio
- La colonna sonora
E come fai a non ritenere un film "riuscito", quando ci trovi così tanti aspetti rilevanti?
I primi dieci minuti mi suggerivano un film dalla trama scontata, due opposti che s'incrociano i destini dalla crudeltà reale della vita che sbeffeggia i buoni e i cattivi, e così sia, anche se le parti di Jack Nicholson sin dalle prime sequenze sono sempre uno spettacolo da vedere in qualsiasi circostanza. Quando poi il film si riscalda, incominciava a cambiare il mio disappunto, la trama è bella e ben tessuta, ben disposta alla realizzazione filmica e capace di sorprendere e interessare (tanto di cappello allo sceneggiatore e credo che sia il caso di vedere anche "Infernal Affairs").
Finalmente ci si può rilassare alla regia pulita, candida di Scorzese, che non ha bisogno della visual grafica per rendere interessante la visione di un film e impolpettare gli spettatori con inquadrature impossibili e sequenze improbabili.
Ci sono molti modi di girare un film dai ritmi così assortiti ed eterogenei, composti su di una storia fatta di sequenze che vanno dal lento al veloce, dal piano all'andante tipiche dell'hard boiled, ma Scorzese riesce, a differenza di molti altri, a lasciare nelle inquadrature un respiro (per lo spettatore) per capire che cosa succede (certo i dialoghi sono sapientemente serrati l'uno sull'altro - non è consigliabile perdersene nemmeno uno), e la violenza non prende il sopravvento mai sulla filosofia (se così si può chiamare) dei personaggi (è sempre chiaro chi lo fa e perchè).
Il montaggio accosta scenari in modo molto efficace, cambi di ambiente e situazione, e non schiaffeggia la percezione come negli ultimi anni il genere richiede.
Jack Nicholson è un maestro, soprattutto in quel tipo di ruolo (è suo, se l'è costruito addosso negli anni), Di Caprio se la cava bene, molto bene in alcuni punti e meno bene in altr, mentre Damon interpreta efficacemente un personaggio scisso e debole - ma presumo sia perchè è proprio adatto alla sua persona.
Degno di rilievo il confronto tra le due talpe al telefono (buona l'inetrpretazione, la regia è quella adatta, molto ben congegnato il tempo del montaggio).
Colonna sonora perfettamente aderente allo spirito delle seguenze, prende per mano le immagini e le porta avanti con degli stacchi di accelerazione da suggerirti il seguito, a volte addirittura da sembrare invasiva (ma chi può togliere voce alla musica? Le perdoni anche quello).
Il finale sorprende, sembra che un'anima tarantiniana s'impossessi ad un tratto del set, ma dopo il primo stupore ti fai andar bene anche l'imprevisto.
L'ultima inquadratura, poi, è di scena. Non l'ho ritenuta adeguata allo stile registico, anche se un certo simbolismo aveva permeato tutto il film, ma non ne era mai stato una delle corde tiranti.
Sicuramente è una discriminante di cui ognuno avrà una sua personale soluzione di gusto.
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john
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mercoledì 6 dicembre 2006
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spettacolo...
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Per me il miglior regista attualmente in circolazione è tornato sui livelli di Toro scatenato, Casinò, Quei bravi ragazzi, Cape Fear, e Il colore dei soldi per citare i migliori.
La particolarità di Scorsese che in pochi hanno è il saper dare un 'impronta forte ai personaggi. Il film brilla per originalità, ma è molto di più: verità e menzogna si intrecciano riuscendo a dare al film una storia particolare e un ritmo all' altezza dei più bei film d'azione. Un cast importante, ottime le prove degli attori.
Di caprio ormai il nuovo pupillo di Scorsese.
Imperdibile.
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