The Departed - Il bene e il male

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Un film di Martin Scorsese. Con Leonardo DiCaprio, Matt Damon, Jack Nicholson, Mark Wahlberg, Martin Sheen.
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Titolo originale The Departed. Hard boiled, durata 149 min. - USA 2006. uscita venerdì 27 ottobre 2006. MYMONETRO The Departed - Il bene e il male * * * * - valutazione media: 4,13 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

Il capolavoro "noir" di Scorsese

di Natalia Aspesi La Repubblica

Non esiste cinema più cinema di quello americano che nel crepitare di pallottole, tra schizzi di sangue e crani scoppiati, racconta le gesta della criminalità organizzata, vuoi di origine italiana che irlandese e dell'eroica, o corrotta, polizia che la persegue o se ne fa comprare; se poi a dirigere queste storie di malavita e forze dell'ordine ugualmente mitizzate nel bene e nel rnale, è il più bravo di tutti, Martin Scorsese, quello di Quei bravi ragazzi, mafia italiana, e di Gangs di New York, mafia irlandese, si sa che un esaltante piacere afferrerà gli spettatori.
Con la crudeltà sanguinaria, lo spiaccicarsi di persone gettate dal tetto, le braccia spezzate con una scarpa, il foro nero della pallottola nel mezzo della fronte, le automobili che saltano in aria, il capogangster spietato e filosofo, il poliziotto che vuole riscattarsi dalla mafiosità della famiglia, un cimitero finale, nessuno ha il tocco magistrale di Martin Scorsese.
Si è visto ieri alla Festa di Roma (dalla fine di ottobre nei nostri cinema) The departed, che a voler essere letterali sarebbe, e lo si dice in vecchio italiano e nei necrologi. «I dipartiti», cioè quelli che se ne sono andati al creatore, in questo caso, si immagina, all'inferno. Invece il titolo sarà The departed—Il bene e il male, che non è un gran che. Però il film è un capolavoro del suo genere, per alcuni forse il più bello del grande autore, e alla fine è stato accolto da una lunga ovazione, la gente in piedi ad applaudire, ancora raggelata dall'ecatombe, terminata per l'esaurirsi della materia prima, cioè dei personaggi da ridurre a colabrodo con rivolo di sangue all'angolo della bocca (o alle tempie, a scelta).Le signore poi, particolarmente turbate, non certo dalla estrema violenza senza scampo, ma dalla fascinazione dei suoi protagonisti: meglio il vecchio Jack Nicholson rugosissimo e con radi capelli ritti in testa, il più malvagio di tutti, o Matt Damon poliziotto in carriera dalla liscia faccia di bravo studente, oppure l'adorabile, giovane, Leonardo DiCaprio, aspirante criminale dolente e nevrotico? Scelta impossibile perché i tre, e del resto anche tutti gli altri attori, sono di bravura toccante e angosciosa.
Scorsese abbandona il quartiere di New York della sua infanzia e di suoi film come Mean Streets e installa The Departed nelle strade malfamate di Boston, per il resto massima città elegante e intellettuale del Massachussetts; il crimine è in mano agli irlandesi, nella polizia di Stato che li deve combattere abbondano gli irlandesi. E' di origine Irlandese lo spietato Nicholson che ha spesso la camicia spruzzata di sangue altrui e non se ne cura, sono irlandesi Damon e DiCaprio: il primo sta facendo una brillante carriera di detective nella polizia ed è l'infiltrato al soldo di Nicholson, il secondo che ha scelto di entrare nella polizia per liberarsi da zii e cugini gangster, viene costretto dai suoi capi a farsi assumere da Nicholson per poterlo definitivamente incastrare; non tanto per omicidi plurimi e spaccio di cocaina, quanto perché vende microprocessori rubati alla Cina che potrebbe usarli a scopi bellici e dice il capitano poliziotto, si sa che «tra vent'anni il nostro paese le dichiarerà guerra».
Da questo momento l'intreccio tra lealtà e tradimento si fa affannoso, letale. Il poliziotto leale alla mafia ha nervi saldi e riesce sempre a ingannare i superiori sino a diventare lui quello che decide delle operazioni contro i criminali: mentre il piccolo finto gangster leale alla polizia ha i nervi a pezzi e vive di tranquillanti per paura di essere scoperto e quindi fatto fuori. Ma le trame dell'inganno e del doppio gioco si estendono a poco a poco ad altri personaggi. I due frenetici protagonisti della più colpevole slealtà, a fin di bene, a fin di male, affacciati sul precipizio mortale delle loro menzogne, sanno dell'esistenza uno dell'altro ma non si conoscono, la battaglia si restringe a un duello mortale per arrivare a scoprire chi è il traditore, tra i gangster, tra i poliziotti. Tra i due c'è un legame che ignorano, ed è la psichiatra cui si rivolgono i poliziotti sconvolti dalla loro stessa violenza; Damon con quell'aria serena è il suo amante, DiCaprio le chiede conforto per la sua estrema solitudine e psicofarmaci per la sua fragilità terrorizzata.
Tutto il film è percorso da violenza e dolore, paura e smarrimento, e quella specie di eroismo negativo che spinge tutti i protagonisti a sfide insensate e a una spietata corsa verso l'autodistruzione, dà a The departed un tono sinistro eppure commovente, senza salvezza. Anche noi sappiamo che un destino nero attende i cattivi e forse anche i buoni, perché così vuole questo genere di cinema, eppure l'ìntreccio degli inganni è tale che niente avviene come si immagina, niente è progettato per confortare alla fine lo spettatore. Il magnifico film di Scorsese regala due ore e venticinque minuti di tensione emotiva, di ritmo travolgente, di immagini desolanti dei luoghi perduti di una grande città estranea a questa guerra: in cui i criminali e chi dovrebbe combatterli usano gli stessi metodi, sparano e urlano con la stessa violenza, sono allo stesso modo tragici e orribili. Per questo, tanto vale restar folgorati dal più violento e crudele, l'incantevole terrorizzante gangster Jack Nicholson, dal linguaggio scurrile, (se la prende anche con i sacerdoti che lui chiama pedofili, però usando un termine pur scurrile).
Ispirato a un film di Hong Kong, Infernal Affairs di particolare virulenza cinese, The Departed è, dopo The aviator, uno dei film più costosi diretti da Scorsese: «Quando si lavora con le grandi produzioni si hanno a disposizione molti soldi ma non puoi rischiare» dice il regista: «Ora ho voglia di dedicarmi a film più sperimentali, e andrò presto a girarne uno in Giappone che sogno di fare da 15 anni, il cui titolo è "Silent"». Intende abbandonare Hollywood? «11 cinema è la mia malattia, quindici tornerò se ci sarà l'occasione di lavorare ancora con divi come quelli che ho diretto in The departed. E' il terzo film dopo Gangs di New York e The Aviator che lei fa con DiCaprio, cosa vi lega? «Tra noi ci sono 30 anni di differenza, quindi siamo persone diverse, con gusti diversi, mete diverse. Non c'è tra noi la complicità che ho con Robert De Niro, che è mio coetaneo. Ma con Leonardo ci capiamo molto bene, lui è ormai un attore maturo, spero che si possa ritrovarci presto».
Da La Repubblica, 16 ottobre 2006


di Natalia Aspesi, 16 ottobre 2006

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